La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici   (FSESP)

8. Politiche dell’Unione Europea e della CES 

8.2 Aggiornamenti sulle questioni relative ai Servizi di interesse generale (SIG) 

Questa nota relaziona sugli sviluppi riguardanti le rivendicazioni per un quadro normativo sui servizi di interesse generale (SIG)  

1. Adozione dal parte del Parlamento Europeo della risoluzione del 27 settembre che approva la relazione Rapkay sul Libro Bianco sui Servizi di interesse generale e sull’intervento del Presidente della Commissione europea.  

2. Campagna lanciata dal PSE per i SIG il 19 settembre 

3. Approvazione da parte del Comitato direttivo della CES il 20 settembre di un testo CES sul quadro normativo e dall’Esecutivo della CES il 18-19 ottobre per una petizione a sostegno della rivendicazione della CES; 

4. Situazione della campagna FSESP sui SIG e riunione dei coordinatori nazionali del 19 ottobre 

5. Incontro del Forum Sociale Europeo di Ginevra del 27 ottobre ( incontro a seguito della dichiarazione di Atene) 

6. Follow-up della Comunicazione della Commissione sui servizi sociali di interesse generale (SSGI) e sviluppo sui servizi sanitari saranno affrontati separatamente ai punti 6.4 e 6.5

 

1. Il dibattito al Parlamento europeo e il voto sulla relazione Rapkay 

La relazione di Bernhard Rapkay (Parlamentare del PSE) è stata approvata in plenaria il 27 settembre con 491 voti a favore, 128 contro e 31 astensioni. La risoluzione ha alcuni aspetti positivi ma sfortunatamente è meno esplicita delle precedenti risoluzioni (es. relazione  Herzog sul Libro verde sui SIG del 2004) sul bisogno di un quadro normativo orizzontale.  

Due proposte che facevano riferimento in maniera esplicita ad un quadro normativo sono state battute (una dei Verdi, respinta con 412 contro, 101 a favore e 140 astensioni ed un’altra dei socialisti francesi, 403 contro, 117 a favore e 136 astensioni). La valutazione della FSESP e che sia necessario essere pubblicamente ottimisti per il risultato[1]. La ragione è che abbiamo bisogno di inviare il messaggio che questa è ancora una opzione percorribile, piuttosto che l’approccio settoriale, che è stato spinto dal PPE e dalla Commissione europea. A questo riguardo ci sono un numero di punti della relazione che noi apprezziamo e che devono essere evidenziati:

- i cittadini dovrebbero avere servizi pubblici democratici, controllati localmente

- i risultati effettivi degli obblighi di servizio pubblico dovrebbero prevalere, in caso di tensione, sull’applicazione delle regole del trattato

- le regole UE devono aiutare le autorità locali ad avere la capacità di fornire servizi pubblici;

- la compensazione per l’obbligo di servizio pubblico non deve essere visto come aiuto di stato; 

22. raccomanda che, quando un'autorità competente intende concedere una compensazione per la prestazione di servizi pubblici, al fine di garantire il finanziamento di un servizio di interesse generale, tale compensazione non sia considerata aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87 del trattato CE (…) 

- gli enti locali devono avere la libertà di fornire i servizi ‘in house’ 

24. sottolinea che rientra nella discrezionalità dell' autorità competente decidere se gestire direttamente un SIG attraverso una sua unità o se affidarlo a fornitori esterni, con o senza scopo di lucro, esercitando un controllo analogo a quello esercitato sui servizi direttamente erogati; (…); sottolinea inoltre che dovrebbe essere rispettato il principio di autonomia locale e regionale, che conferisce alle autorità competenti il diritto di scegliere le migliori modalità per la prestazione di ciascun servizio, tenendo conto dell'interesse pubblico; 

- che i servizi pubblici sono riconosciuti nella Carta dei diritti fondamentali come essenziali per la coesione sociale e territoriale.

 S. considerando che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea riconosce e rispetta l'accesso ai SIEG al fine di promuovere la coesione sociale e territoriale dell'Unione, 

Comunque, lo sviluppo più significativo nel Parlamento europeo è stato il dibattito, che ha preceduto il voto della risoluzione, alla presenza del presidente della Commissione José Manuel Barroso, che nel suo discorso ha dichiarato che era intenzione della Commissione europea pubblicare un’altra Comunicazione sui servizi di interesse generale, nel dicembre di questo anno. Questo ci mette di difficoltà. C’è bisogno di un messaggio fortemente coordinato da parte delle affiliate alla  FSESP contro la pubblicazione di un’altra Comunicazione della Commissione, E’ estremamente importante che il Parlamento europeo non sia manovrato nel lancio di un’altra considerazione dell’ultima Comunicazione, che potrebbe ritardare le procedure per altri 6-9 mesi e il probabile risultato potrebbe essere un testo sui SIG ancora più debole 

2. Campagna lanciata dal PSE per i SIG il 19 settembre 

Con riferimento ai gruppi politici nel Parlamento, l’evento maggiormente positivo è stato il seminario sui SIG tenuto dal Partito Socialista Europeo il 19 settembre. Questa iniziativa ha illustrato che c’è un nucleo di sostegno alla idea di direttiva quadro, con parlamentari europei che includevano Francia (Desir), Spagna (Cercas), Lussemburgo

(Gobbels), Danimarca (Christiansen), Paesi Bassi (Van Den Burg), Portogallo

(Hasse-Ferreira) Germania (Gephardt) Italia (Gottardi), così come era presente il Presidente del Partito Socialista Europeo Poul Nyrup Rasmussen.

Ci si è concentrati sul bisogno di identificare chiari limiti al Mercato interno e, si è riconosciuto il bisogno di coordinare le campagne tra i diversi patrocinatori di una direttiva quadro (FSESP/ organizzazione degli enti locali, ONG, Datori di lavoro pubblici). La FSESP è stata ben rappresentata con la presenza di oltre 20 coordinatori nazionali   

3. Sviluppi della CES sui servizi pubblici  

Il Comitato Esecutivo della CES ha deciso nel suo incontro del 19-20 ottobre di lanciare una campagna a sostegno di un quadro normativo per i servizi pubblici. Questo fa seguito alla adozione da parte della CES di una risoluzione in giugno e di una proposta per un quadro normativo a settembre. Uno degli elementi principali della campagna sarà una petizione per raccogliere oltre un milione di forme da cittadini in tutti gli stati membri della UE/AEE.

La FSESP ha salutato l’iniziativa della CES in principio (ed inoltre l’esplicito riferimento ai “servizi pubblici” nel documento della campagna, che è stato raggiunto in parte grazie all’aiuto della TCO svedese) ma l’approvazione del Comitato Esecutivo deve inoltre cercare di sottolineare il nostro impegno a fare si che la petizione sia un successo.

La CES istituirà un gruppo di lavoro per sovrintendere la campagna e la FSESP e la FSESP svolgerà un ruolo significativo nel gruppo di coordinamento

Come per la FSESO, l’approccio della CES è focalizzato nel persuadere la Commissione a proporre un quadro normativo orizzontale, piuttosto che perdere altro tempo, ad esempio attraverso ancora un’altra Comunicazione pianificata per la fine dell’anno 

Ci sono tre elementi principali che la CES deve prendere in considerazione:

-         Impegno pratico all’idea della petizione (raccolta di firme elettroniche e cartacee)

-         La strategia della CES, così come richiede una direttiva quadro, inoltre richiede uno studio sull’impatto della liberalizzazione, ed una moratoria su ulteriori liberalizzazioni fino a che non siano stati valutati i risultati dello studio

-         la CES chiederà alla presidenza finlandese di includere un impegno alle richieste della CES nelle sue conclusioni della Presidenza. 

 

4. Incontro dei coordinatori nazionali della campagna FSESP del 19 ottobre 

Le questioni principali discusse sono state le attività nazionali a sostegno della campagna, lo sviluppo nel Parlamento europeo e nella CES e la preparazione della Conferenza SIG del 4-5 dicembre 2006 

Ci sono stati vari interventi sul bisogno di una crescita di consapevolezza a livello nazionale, in particolare dei parlamentari nazionali.

Sono stati fatti aggiornamenti sulle azioni nazionali, divise in tre categorie:

-         Progressi sui rapporti nazionali;

-         Progressi sulla costruzione di alleanze nazionali (con le ONG ed in particolare con le amministrazioni locali – la rete Eurocities è stata citata come un buon punto di partenza)

-         Aggiornamenti su azioni nazionali recenti e/o pianificate (su questo punto è stato identificato che c’è una grande chance di successo se l’azione ha un’enfasi settoriale, ad esempio acqua/salute, ma è chiaro che l’elemento orizzontale deve essere parte del messaggio) 

5. Incontro del gruppo del Forum Sociale Europeo dei Servizi Pubblici, Ginevra, 27 ottobre (rete di Atene) 

All’incontro ha partecipato il segretariato FSESP. La discussione si è largamente concentrata sulle questioni organizzative, incluso il rafforzamento della rete, incluso internet, e l’organizzazione di un forum dei servizi pubblici nell’autunno del 2007. C’è una buona varietà geografica di organizzazioni. La rappresentanza FSESP include: CSC Belgio; CGT Francia; UNISON (regionale) UK; ADEDY Grecia; CGIL Italia; and Fagforbundet Norway (informalmente). 

Queste le conclusioni:

- un evento importante sui servizi pubblici nell’autunno 2007

- un incontro preparatorio a gennaio 2007

- un tentativo di coordinarsi e collegarsi con la campagna FSESP

Su questo ultimo punto è bene sottolineare che c’è un numero significante di partecipanti che devono ancora essere convinti delle ragioni di una direttiva quadro sui servizi pubblici, comunque c’è certamente potenziale sufficiente per usare la rete come uno strumento di mobilitazione e di crescita della presa di coscienza. 

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Il Comitato Esecutivo è invitato a prendere nota di questi sviluppi e in particolare di: 

-         approvare l’iniziativa della CES per una petizione a sostegno di quadro normativo sui SIG;

-         dare un input su come le affiliate FSESP possano dare un forte messaggio coordinato di condanna, se/quando la Commissione europea pubblicasse una ulteriore comunicazione sui SIG a Dicembre

  


 

[1] Vedi il comunicato http://www.epsu.org/r/271 “Act now on public

services! European Parliament tells Commission”….)