Risoluzione del Parlamento europeo sul trattato che istituisce una
Costituzione per l'Europa
(12 gennaio 2004)
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa (in
prosieguo "la Costituzione"),
– visti il trattato
sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea
modificato dall'Atto unico europeo e dai trattati di Maastricht, Amsterdam
e Nizza,
– vista la Carta dei
diritti fondamentali dell'Unione europea1,
– vista la dichiarazione
di Laeken del Consiglio europeo2,
– viste le sue
risoluzioni3 che aprono la strada ad una Costituzione per
l'Europa,
– viste le sue
risoluzioni4 in preparazione delle passate conferenze
intergovernative e le sue risoluzioni5 che ne valutano i
risultati,
– visti il progetto di
trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa adottato
all'unanimità dalla Convenzione europea il 13 giugno e il 10 luglio 2003
nonché le sue risoluzioni6 che preparano e quindi valutano il
lavoro della Convenzione,
– visti i pareri sulla
Costituzione espressi dal Comitato delle regioni il 17 novembre 20047e
dal Comitato economico e sociale europeo il 28 ottobre 20048 su
richiesta del Parlamento europeo9,
– visti i pareri espressi
dai rappresentanti delle associazioni regionali, delle parti sociali e
delle piattaforme della società civile nell'audizione pubblica del 25
novembre 2004,
– visto l'articolo 45 del
suo regolamento,
– visti la relazione
della commissione per gli affari costituzionali e i pareri della
commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo,
della commissione per il commercio internazionale, della commissione per i
bilanci, della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione
per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'ambiente,
la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per
l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo
regionale, della commissione per l'agricoltura, della commissione per la
pesca, della commissione giuridica, della commissione per le libertà
civili, la giustizia e gli affari interni, nonché della commissione per le
petizioni (A6-0070/2004),
A. considerando che
l'Unione europea, nel corso della sua storia, ha svolto un ruolo
essenziale nella creazione di uno spazio di pace e prosperità, democrazia
e libertà, giustizia e sicurezza in continua espansione,
B. considerando che la
Costituzione consolida tali conquiste e apporta innovazioni che risultano
essenziali per mantenere e sviluppare la capacità dell'Unione di
venticinque e potenzialmente più Stati membri di agire con efficacia
all'interno e all'esterno,
C. considerando che gli
sforzi per giungere ad una Costituzione, intrapresi dal Parlamento europeo
fin dalle sue prime elezioni a suffragio universale diretto, sono stati
coronati dal successo della Convenzione, che ha elaborato il progetto
attraverso un metodo democratico, rappresentativo e trasparente che ha
pienamente dimostrato la sua efficacia ed ha tenuto conto dei contributi
dei cittadini europei, portando a un consenso che la Conferenza
intergovernativa ha mantenuto essenzialmente inalterato,
D. considerando che la
Costituzione, quale compromesso che doveva essere accettabile per tutti
gli Stati membri, ha inevitabilmente escluso alcune proposte, segnatamente
del Parlamento europeo e della Convenzione che, a parere dei loro autori,
avrebbero introdotto ulteriori miglioramenti per l'Unione, molti dei quali
restano possibili in futuro,
E. considerando che
l'accordo alla Costituzione da parte di ogni singolo governo nazionale
dell'Unione europea dimostra che i governi eletti degli Stati membri
ritengono tutti che questo compromesso sia la base su cui desiderano
lavorare insieme in futuro e che esso richiede a ciascuno di loro il
massimo impegno politico possibile per giungere alla sua ratifica
anteriormente al 1° novembre 2006,
F. considerando che la
Costituzione è stata oggetto di alcune critiche espresse nell'ambito di
dibattiti pubblici che non riflettono il contenuto reale e le conseguenze
giuridiche delle sue disposizioni nella misura in cui la Costituzione non
porterà alla creazione di un "superstato" centralizzato, non indebolirà la
dimensione sociale dell'Unione ma piuttosto la rafforzerà e non ignora le
radici storiche e spirituali dell'Europa in quanto fa riferimento alla sua
eredità culturale, religiosa e umanistica,
1. giunge alla
conclusione che, globalmente, la Costituzione rappresenta un buon
compromesso, migliora notevolmente i trattati esistenti e, una volta in
vigore, apporterà benefici visibili ai cittadini (nonché al Parlamento
europeo e ai parlamenti nazionali in quanto loro rappresentanza
democratica), agli Stati membri (comprese le loro regioni e autorità
locali) e all'efficace funzionamento delle istituzioni dell'Unione europea
e quindi all'Unione nel suo insieme;
Maggiore chiarezza
quanto alla natura e agli obiettivi dell'Unione
2. si compiace del fatto
che la Costituzione chiarisca meglio ai cittadini la natura e gli
obiettivi dell'Unione nonché i rapporti tra Unione e Stati membri, in
particolare poiché:
a) la complessa serie di
trattati europei è sostituita da un unico documento più leggibile, che
illustra gli obiettivi dell'Unione, le sue competenze e i loro limiti, i
suoi strumenti politici e le sue istituzioni;
b) viene riaffermata la doppia legittimità dell'Unione e viene precisato
che si tratta di un'Unione di Stati e di cittadini;
c) viene esplicitata ed estesa la serie di valori comune a tutti gli Stati
membri su cui si basa l'Unione e che crea uno stretto legame tra i suoi
cittadini;
d) vengono specificati e definiti meglio gli obiettivi dell'Unione nonché
i principi che ne disciplinano l'azione e i rapporti con gli Stati membri;
e) la coesione economica, sociale e territoriale è riaffermata come
obiettivo dell'Unione;
f) sono previste nuove disposizioni di applicazione generale concernenti
un elevato livello di occupazione, la promozione della parità tra uomini e
donne, l'eliminazione di tutti i tipi di discriminazione, la lotta contro
l'esclusione sociale e la promozione della giustizia sociale, della
protezione sociale, di un elevato livello di istruzione, formazione e
sanità, la tutela del consumatore, la promozione dello sviluppo
sostenibile e il rispetto dei servizi di interesse generale;
g) la confusione tra "Comunità europea" e "Unione europea" finirà in
quanto l'Unione europea diventa un'unica struttura ed entità giuridica;
h) vengono semplificati gli atti legislativi europei e viene chiarita la
loro terminologia attraverso un linguaggio più comprensibile: "leggi
europee" e "leggi quadro europee" sostituiscono le molteplici tipologie
attuali di atti (regolamenti, direttive, decisioni, decisioni quadro,
ecc.);
i) garantisce che l'Unione europea non diventerà mai un "superstato"
centralizzato onnipotente, grazie a:
– il forte accento posto sulla decentralizzazione intrinseca alla "unità
nella diversità",
– l'obbligo di rispettare "l'identità nazionale degli Stati membri, insita
nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il
sistema delle autonomie locali e regionali",
– i principi delle competenze conferite (in base a cui l'Unione dispone
solo delle competenze che le sono conferite dagli Stati membri), della
sussidiarietà e della proporzionalità,
– la partecipazione degli Stati membri stessi al sistema decisionale
dell'Unione e alle decisioni in merito ad eventuali modifiche,
j) l'inserimento dei simboli dell'Unione nella Costituzione migliorerà la
consapevolezza quanto alle istituzioni dell'Unione e al loro operato;
k) una clausola di solidarietà tra Stati membri fa sì che i cittadini
possano aspettarsi di ricevere aiuti da tutte le parti dell'Unione in caso
di un attacco terroristico, di una calamità naturale o di un disastro
causato dall'uomo;
Maggiore efficacia
e un ruolo rafforzato nel mondo
3. si compiace del fatto
che, con l'entrata in vigore della Costituzione, le istituzioni
dell'Unione saranno in grado di svolgere i loro compiti in modo più
efficace, in particolare perché:
a) vi è un aumento significativo delle materie sulle quali i governi
riuniti in sede di Consiglio decideranno a maggioranza qualificata invece
che all'unanimità, elemento indispensabile perché l'Unione di venticinque
Stati membri sia in grado di funzionare senza essere bloccata da veti;
b) la presidenza del Consiglio europeo sarà in carica per due anni e mezzo
invece che per sei mesi a rotazione;
c) vi sarà, dal 2014, una riduzione del numero dei membri della
Commissione in base ad una rotazione paritaria tra Stati membri;
d) vi sarà un notevole rafforzamento della visibilità dell'Unione e del
suo ruolo di attore globale:
– l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea e il
Commissario per le relazioni esterne – due cariche che comportano
duplicazione e confusione – verranno fusi in un unico "Ministro degli
esteri dell'Unione europea", che sarà un vicepresidente della Commissione,
presiederà il Consiglio Affari esteri e potrà parlare a nome dell'Unione
sui temi in merito ai quali quest'ultima ha una posizione comune,
– vi sarà un unico servizio di azione esterna, che dovrà essere legato il
più strettamente possibile alla Commissione e dovrà contribuire al
rafforzamento dell’Europa comunitaria,
– il conferimento all'Unione della personalità giuridica precedentemente
attribuita alla Comunità europea migliorerà la sua capacità di agire a
livello di relazioni internazionali e di essere parte di accordi
internazionali,
– la capacità dell'Unione di sviluppare strutture comuni nel settore della
politica di sicurezza e di difesa verrà rafforzata, pur garantendo la
flessibilità necessaria per tenere conto dei diversi approcci degli Stati
membri per quanto riguarda tali questioni;
e) si ridurrà il numero degli strumenti legislativi dell'Unione e delle
procedure per la loro adozione; verrà chiarita la differenza fra strumenti
legislativi e strumenti esecutivi;
f) l'azione nel settore della giustizia e degli affari interni sarà
soggetta a procedure più efficaci, promettendo progressi tangibili per
quanto attiene a questioni in materia di giustizia, sicurezza e
immigrazione;
g) per un certo numero di altre questioni sarà più facile applicare
l'efficace metodo comunitario appena vi sarà la volontà politica di farlo;
h) esiste più spazio per accordi flessibili quando non tutti gli Stati
membri sono disposti o in grado di portare avanti alcune politiche allo
stesso tempo;
Maggiore
responsabilità democratica
4. si compiace del fatto
che i cittadini potranno controllare meglio l'operato dell'Unione europea
grazie ad una maggiore responsabilità democratica, in particolare grazie
ai seguenti miglioramenti:
a) l'adozione di tutta la legislazione dell'Unione europea sarà soggetta
ad una verifica preliminare da parte dei parlamenti nazionali e, con poche
eccezioni, alla duplice approvazione dei governi nazionali (nell'ambito
del Consiglio) e del Parlamento europeo direttamente eletto – un livello
di controllo parlamentare che non esiste in alcuna altra struttura
sovranazionale o internazionale;
b) i parlamenti nazionali riceveranno tutte le proposte dell'Unione
europea in tempo utile per discuterle con i loro ministri prima che il
Consiglio adotti una posizione e avranno anche il diritto di presentare
obiezioni alla legislazione proposta se ritengono che esuli dalle
competenze dell'Unione europea;
c) il Parlamento europeo deciderà di regola su base di parità con il
Consiglio in merito alla legislazione dell'Unione;
d) il Presidente della Commissione verrà eletto dal Parlamento europeo per
cui si creerà un collegamento con i risultati delle elezioni europee;
e) il Ministro degli esteri dell'Unione europea, nominato dal Consiglio
europeo in accordo con il Presidente della Commissione, sarà responsabile
sia dinanzi al Parlamento europeo che al Consiglio europeo;
f) una nuova procedura di bilancio richiederà l'approvazione sia da parte
del Consiglio che del Parlamento europeo di tutta la spesa dell'Unione
europea senza eccezioni, sottoponendo così tutta la spesa ad un pieno
controllo democratico;
g) l'esercizio delle competenze legislative delegate da parte della
Commissione rientrerà nell'ambito di un nuovo sistema di supervisione di
Parlamento europeo e Consiglio, sistema che consentirà a ciascuno di essi
di revocare le decisioni della Commissione cui muovono obiezioni;
h) le agenzie, in particolare Europol, saranno soggette ad un maggior
controllo parlamentare;
i) il Consiglio si riunirà in seduta pubblica in caso di discussione e
adozione della legislazione dell'Unione;
j) il ruolo del Comitato delle regioni è rafforzato;
k) per quanto concerne le future revisioni della Costituzione, anche il
Parlamento europeo avrà la facoltà di presentare proposte; il controllo di
qualsiasi revisione proposta dev'essere effettuato da una Convenzione a
meno che il Parlamento non sia d'accordo sul fatto che non è necessario;
Maggiori diritti
per i cittadini
5. si compiace del fatto
che i diritti dei cittadini verranno rafforzati grazie ai seguenti
miglioramenti:
a) l'inserimento della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
nella Parte II della Costituzione, il che significa che tutte le
disposizioni del diritto dell'Unione europea e tutte le azioni avviate
dalle istituzioni dell'Unione europea o basate sul diritto dell'Unione
europea dovranno essere conformi a tali principi;
b) l'Unione europea dovrà aderire alla Convenzione europea dei diritti
dell'uomo, sottoponendosi pertanto alla medesima revisione esterna cui
sono soggetti i suoi Stati membri;
c) nuove disposizioni agevoleranno la partecipazione dei cittadini, delle
parti sociali, delle associazioni rappresentative e della società civile
alle deliberazioni dell'Unione;
d) l'introduzione di una iniziativa dei cittadini europei che consentirà
ai cittadini di presentare proposte su argomenti in relazione ai quali
ritengano che un atto giuridico dell'Unione sia necessario per attuare la
Costituzione;
e) i singoli individui avranno maggiore accesso alla giustizia nel quadro
della legislazione dell'Unione europea;
Conclusioni
6. approva il trattato costituzionale e ne sostiene vivamente la ratifica;
7. ritiene che questa
Costituzione assicurerà un quadro stabile e duraturo per il futuro
sviluppo dell'Unione europea che permetterà un ulteriore allargamento
fornendo al contempo, ove necessario, meccanismi di revisione;
8. dichiara la sua
volontà di avvalersi del nuovo diritto di iniziativa che la Costituzione
gli conferirà per presentare proposte volte a migliorarla;
9. auspica che tutti gli
Stati membri dell'Unione europea siano in grado di completare la ratifica
entro il primo semestre del 2006;
10. ribadisce la sua
richiesta di fare tutto il possibile per informare chiaramente e
obiettivamente i cittadini europei in merito al contenuto della
Costituzione; invita pertanto le istituzioni europee e gli Stati membri,
al momento della diffusione presso i cittadini del testo costituzionale
(in versione integrale o concisa), a operare una netta distinzione tra gli
elementi già in vigore negli attuali trattati e le nuove disposizioni
introdotte dalla Costituzione, nell'intento di informare il pubblico e di
chiarire il dibattito; li invita altresì a riconoscere il ruolo delle
organizzazioni della società civile nei dibattiti sulla ratifica e a
mettere a disposizione un sostegno sufficiente per consentire a dette
organizzazioni di impegnare i loro aderenti in questi dibattiti a livello
di tutta l'Unione europea, onde promuovere l'impegno attivo dei cittadini
nelle discussioni sulla ratifica;
11.incarica il suo
Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della
commissione per gli affari costituzionali ai parlamenti nazionali degli
Stati membri, al Consiglio, alla Commissione e agli ex membri della
Convenzione europea e di garantire che i servizi del Parlamento, compresi
i suoi uffici esterni, forniscano ampie informazioni in merito alla
Costituzione e alla posizione del Parlamento al riguardo.
1 GU C 364 del
18.12.2000, pag. 1.
2 Consiglio
europeo di Laeken, Dichiarazione di Laeken sul futuro dell'Unione, SN
273/01, 15.12.2001.
3 Risoluzione
del 14.2.1984 relativa al progetto di trattato che istituisce l'Unione
europea (GU C 77 del 19.3.1984, pag. 53, relatore: Altiero Spinelli,
1-1200/1983).
Risoluzione dell'11.7.1990 sugli orientamenti del Parlamento europeo
relativi a un progetto di Costituzione per l'Unione europea (GU C 231 del
17.9.1990, pag. 91, relatore: Emilio Colombo, A3-0165/1990).
Risoluzione del 12.12.1990 sulle basi costituzionali dell'Unione europea (GU
C 19 del 28.1.1991, pag. 65, relatore: Emilio Colombo, A3-0301/1990).
Risoluzione del 10.2.1994 sulla Costituzione dell'Unione europea (GU C 61
del 28.2.1994, pag. 155, relatore: Fernand Herman, A3-0064/1994).
Risoluzione del 25.10.2000 sulla costituzionalizzazione dei trattati (GU C
197 del 12.7.2001, pag. 186, relatore: Olivier Duhamel, A5-0289/2000).
4 Risoluzione
del 14.3.1990 sulla Conferenza intergovernativa nel contesto della
strategia del Parlamento in vista dell'Unione europea (GU C 96 del
17.4.1990, pag. 114, relatore: David Martin, A3-0047/1990).
Risoluzione dell'11.7.1990 sulla Conferenza intergovernativa nel contesto
della strategia del Parlamento in vista dell'Unione europea (GU C 231 del
17.9.1990, pag. 97, relatore: David Martin, A3-0166/1990).
Risoluzione del 22.11.1990 sulle Conferenze intergovernative nel contesto
della strategia del Parlamento in vista della Unione europea (GU C 324 del
24.12.1990, pag. 219, relatore: David Martin, A3-0270/1990).
Risoluzione del 22.11.1990 recante il parere del Parlamento sulla
convocazione delle Conferenze intergovernative sull'Unione economica e
monetaria e sull'Unione politica (GU C 324 del 24.12.1990, pag. 238,
relatore: David Martin, A3-0281/1990).
Risoluzione del 17.5.1995 sul funzionamento del trattato sull'Unione
europea nella prospettiva della Conferenza intergovernativa del 1996 –
Attuazione e sviluppo dell'Unione (GU C 151 del 19.6.1995, pag. 56,
relatori: Jean-Louis Bourlanges e David Martin, A4-0102/1995).
Risoluzione del 13.3.1996 sul parere del Parlamento europeo sulla
convocazione della Conferenza intergovernativa, la valutazione dei lavori
del Gruppo di riflessione e la precisazione delle priorità politiche del
Parlamento europeo in vista della Conferenza intergovernativa (GU C 96
dell'1.4.1996, pag. 77, relatori: Raymonde Dury e Hanja Maij-Weggen,
A4-0068/1996).
Risoluzione del 18.11.1999 sulla preparazione della riforma dei trattati e
la prossima Conferenza intergovernativa (GU C 189 del 7.7.2000, pag. 222,
relatori: Giorgos Dimitrakopoulos e Jo Leinen, A5-0058/1999).
Risoluzione del 3.2.2000 sulla convocazione della Conferenza
intergovernativa (GU C 309 del 27.10.2000, pag. 85, relatori: Giorgos
Dimitrakopoulos e Jo Leinen, A5-0018/2000).
Risoluzione del 16.3.2000 sull'elaborazione di una Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea (GU C 377 del 29.12.2000, pag. 329,
relatori: Andrew Duff e Johannes Voggenhuber, A5-0064/2000).
Risoluzione del 13.4.2000 sulle proposte del Parlamento europeo per la
Conferenza intergovernativa (GU C 40 del 7.2.2001, pag. 409, relatori:
Giorgos Dimitrakopoulos e Jo Leinen, A5-0086/2000).
5 Risoluzione
del 16.1.1986 sulla posizione del Parlamento europeo sull'Atto unico
approvato il 16 e 17 dicembre 1985 dalla Conferenza intergovernativa (GU C
36 del 17.2.1986, pag. 144, relatore: Altiero Spinelli, A2-199/1985).
Risoluzione dell'11.12.1986 sull'Atto unico europeo (GU C 7 del 12.1.1987,
pag. 105, relatore: Luis Planas Puchades, A2-0169/1986).
Risoluzione del 7.4.1992 sui risultati delle Conferenze intergovernative (GU
C 125 del 18.5.1992, pag. 81, relatori: David Martin e Fernand Herman,
A3-0123/1992).
Risoluzione del 19.11.1997 sul trattato di Amsterdam (GU C 371
dell'8.12.1997, pag. 99, relatori: Iñigo Méndez de Vigo e Dimitris Tsatsos,
A4-0347/1997).
Risoluzione del 31.5.2001 sul trattato di Nizza e il futuro dell'Unione
europea (GU C 47 E del 21.2.2002, pag. 108, relatori: Iñigo Méndez de Vigo
e António José Seguro, A5-0168/2001).
6 Risoluzione
del 29.11.2001 sul processo costituzionale e il futuro dell'Unione (GU C
153 E del 27.6.2002, pag. 310, relatori: Jo Leinen e Iñigo Méndez de Vigo,
A5-0368/2001).
Risoluzione del 24.9.2003 sul progetto di trattato che istituisce una
Costituzione per l'Europa recante parere del Parlamento europeo sulla
convocazione della Conferenza intergovernativa (GU C 77 E del 26.3.2004,
pag. 255, relatori: José Maria Gil-Robles Gil-Delgado e Dimitris Tsatsos,
A5-0299/2003).
7 CdR 354/2003
def., non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
8 CESE
1416/2004, non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
9 Punti 8.2 e
8.3, P6_PV(2004)09-14.
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