O.d.g. Direzione FP CGIL
Roma, 27 ottobre 2005

Il governo Berlusconi percorre a tappe forzate la distanza che ci separa dalle elezioni per piegare il Parlamento alla sua volontà di completare il “programma di governo”, aggravando così la crisi istituzionale, economica e sociale del paese.

La Riforma costituzionale, quella elettorale, appena votata, costituiscono una grave lesione delle regole democratiche e consegnano il Paese ad un futuro denso di minacce alla coesione sociale ed al benessere dei cittadini.

Anche con la legge finanziaria, i cui contenuti continuano a rimanere confusi e oscuri, il governo colpisce ancora una volta lavoratori e pensionati, e tenta di scaricare la responsabilità dei tagli sugli EE.LL.

Ciò che appare chiaro è che le misure previste determineranno pesanti tagli ai servizi, colpendo duramente i diritti dei cittadini, in modo particolare nel Mezzogiorno, non consentendo inoltre una lotta efficace alla criminalità organizzata per affermare il ripristino della legalità.

Il lavoro pubblico è ripetutamente bersagliato, la riduzione della spesa corrente comporterà il vero e proprio licenziamento di circa 100.000 lavoratori precari, quegli stessi operatori che da anni garantiscono la continuità dei servizi.

Mancano i finanziamenti per il rinnovo dei CCNL pubblici e viene colpita la contrattazione integrativa, prefigurando una effettiva riduzione delle retribuzioni dei lavoratori.

Tutto ciò mentre il rinnovo del 2° biennio, ormai in scadenza, è giunto a temine solo per i comparti della scuola, dei ministeri e delle aziende senza che, ad oggi, si sia data attuazione alle intese.

E’ un ritardo inaccettabile, tanto quanto il mancato rinnovo degli altri contratti, dietro al quale è lecito sospettare, da parte del governo, il tentativo di un uso politico-elettorale del risultato delle trattative.

In questo quadro, lo sciopero indetto da CGIL CISL e UIL per il prossimo 25 novembre deve essere un primo momento di lotta al quale dobbiamo arrivare con il più vasto coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori e con la capacità di ampliare le alleanze, allargando il confronto con le autonomie locali per ragionare attorno alla ricaduta della legge finanziaria per i lavoratori e i cittadini, per verificare la praticabilità di una diversa prospettiva per l’uscita della crisi e per il rafforzamento della coesione sociale.

Il XV Congresso della CGIL è una grande occasione per aprire un confronto nella società, nel Paese, sulle nostre proposte per rimettere al centro della politica il lavoro, il suo valore, le sue condizioni, per riprogettare il Paese.

E’ una straordinaria occasione per la CGIL di chiamare al confronto le forze del centro sinistra che oggi, confortate dal sostegno che milioni di cittadini hanno espresso con il voto delle primarie, devono ora misurare nella società la proposta per il programma di un futuro governo.

La CGIL avrà tanta più autorevolezza, quanto più sarà capace di svolgere un congresso, partecipato, democratico, concentrato nel merito dei problemi e capace di valorizzare la scelta compiuta, con l’adozione di un documento unitario.

Il confronto di merito tra le diverse tesi, quello sugli emendamenti, proposti anche dalla FP, devono essere intesi come strumento per ampliare la discussione, senza che ciò significhi arroccamento né enfatizzazione delle differenze.

Vanno in direzione opposta quelle iniziative che puntano ad enfatizzare le differenze, anziché esaltare il valore unitario del congresso, e quelle, avanzate in qualche zona del Paese, intese ad escludere alcune voci e che ledono il diritto di esprimere la propria opinione indipendentemente dal fatto che sia condivisa e meno da chi organizza la discussione . Si è trattato di una scelta che ha costituito un grave errore politico, che non dovrà ripetersi e che la categoria ha contrastato e contrasterà con tutte le sue forze.

La FP, in coerenza con l’esperienza di questi anni, non si rassegna ad uno schema che vuole cristallizzare posizioni, e, per tale ragione, invita tutte le proprie strutture a far vivere nei congressi lo spirito unitario testimoniato anche dagli emendamenti proposti, nel rispetto delle diverse opinioni.