FUNZIONE PUBBLICA CGIL Nazionale
COMITATO DIRETTIVO
ORDINE DEL GIORNO
Il Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL, riunito a Roma il 30 marzo 1999, rifiuta la guerra come risoluzione dei conflitti, chiede che cessino immediatamente i massacri nel Kosovo e che cessino immediatamente i bombardamenti ed invita le sue strutture, le iscritte e gli iscritti, tutte le lavoratrici e i lavoratori ad una straordinaria mobilitazione di massa che culmini nella manifestazione nazionale unitaria CGIL CISL UIL di Bari del 7 aprile 1999.
Il Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL, esprime la crescente preoccupazione e i sentimenti di dolore per tutte le vittime delle persecuzioni etniche e della guerra che si stanno svolgendo, in queste ore, nel Kosovo e nella Yugoslavia. La guerra, il ricorso alle armi ed alla violenza, sono strumenti che indicano la sconfitta della ragione e che risultano inutili ed incapaci a risolvere i problemi.
Il Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL chiede perciò al Governo italiano, alle forze politiche e sociali, di operare attivamente per fermare la guerra e riprendere la via negoziale, lavorando per accogliere nel miglior modo possibile i profughi dalle zone di guerra.
Quello che sta accadendo dimostra in maniera inequivocabile che l'Europa si deve riappropriare della propria capacità autonoma di decisione politica, dimostrando di essere una realtà non solo economica ma anche politicamente in grado di assumersi le proprie responsabilità, soprattutto per una politica europea, di pace e di convivenza, nei Balcani.
Il Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL chiede perciò che ci si impegni affinché l'ONU assuma, senza politiche di veto, il ruolo di garante della fine dei massacri e della guerra, della conduzione dei negoziati e della loro attuazione, nel pieno rispetto dei diritti umani, civili e politici delle popolazioni del Kosovo e dei Balcani.
Il Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL, chiede con forza alla CES, alla CISL Internazionale ed alle strutture europee e mondiali di categoria di assumere con forza posizioni ed atti concreti che chiedano la fine di massacri e della guerra, come è già stato fatto dai sindacati della Funzione Pubblica del Mediterraneo lo scorso 26 marzo a Madrid.
Invita inoltre tutte le iscritte e tutti gli iscritti, tutte le lavoratrici e i lavoratori ad operare ed a partecipare ad ogni iniziativa che possa affermare la cultura del dialogo e della pacifica soluzione dei problemi, rifiutando la guerra, ogni massacro e le inaccettabili persecuzioni etniche, portatrici di tragedie e di inevitabili sentimenti d'odio.
Roma, 30 marzo 1999
Allegato
XVII RIUNIONE DEL GRUPPO MEDITERRANEO DELL'INTERNAZIONALE DEI SERVIZI PUBBLICI - MADRID 1999
I Sindacati della Funzione Pubblica dei Paesi Mediterranei di Cipro, Francia, Grecia, Israele, Italia, Portogallo e Spagna, riuniti a Madrid il 26 marzo 1999, per il XVII° incontro, hanno affermato la loro più viva preoccupazione per la guerra che si sta sviluppando nella ex Yugoslavia e nel Kosovo.
I sindacati dei sette paesi chiedono che ritornino a parlare la diplomazia e la politica, perché la guerra e le carneficine sono strumenti crudeli ed inefficaci.
Essi chiedono, che l'Europa si riappropri della mancata capacità di decisione politica e che dimostri di essere una realtà non solo economica in grado di assumersi le proprie responsabilità.
Il movimento sindacale dei Paesi Mediterranei è consapevole delle diverse responsabilità che gravano sugli attori di questo conflitto, ed in particolare su Milosevic ed il suo regime e condanna fermamente la sanguinosa repressione ed i massacri che si svolgono in queste ore in Kosovo, ma resta convinto che il dialogo, la politica e la pace, restino la via principale in grado di risolvere la crisi.
Pasydy, FPSEC-SEK (Cipro), Interco-CFDT, Fédération Santé-Sociaux-CFDT, FGC-FO, Fédération des Personelles des Services Publics-FO (Francia), ADEDY (Grecia), Ucapse-HISTADRUT (Israele), FP-CGIL, FIST-CISL, FPI-CISL, FNLE-CGIL (Italia), Sintap-UGT (Portogallo), FSAP-CCOO, Federacion Estatal de Sanidad-CCOO (Spagna)