LINEE GUIDA PER LA
PIATTAFORMA RELATIVA AL RINNOVO DEL CCNL
DEL COMPARTO ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI
QUADRIENNIO 2002 - 2005
PREMESSA
FP-CGIL, CISL-FPS e UIL-PA
considerano la stagione contrattuale 2002/2005 strategica e di rilevante
importanza per la tutela degli interessi dei lavoratori pubblici.
In tutti i comparti del Pubblico Impiego sono stati attivati negli
ultimi anni iniziative di mobilitazione tese a rivendicare il diritto di
disporre di un CCNL ed di un CCNI indispensabili per salvaguardare il
potere di acquisto delle retribuzioni, per proseguire lungo il percorso
della delegificazione del rapporto di lavoro e per contrastare il
disegno che mira allo smantellamento della P.A.. Il protocollo d'intesa
sottoscritto il 4.2.02 costituisce la condizione per aprire la stagione
contrattuale 2002-2005 ed i suoi contenuti devono essere pertanto resi
interamente esigibili. C'è da sottolineare però come l'intesa possa
comunque essere rivista ed attualizzata alla luce delle novità
introdotte dalla legge fiscale e dalle risultanze del DPEF 2003-2005.
Il citato protocollo, oltre a prevedere l'incremento dei livelli
stipendiali medi per ogni comparto pari al 5,56%, riafferma la primazia
del CCNL sulla legge e sancisce gli attuali livelli di contrattazione.
Il ruolo della contrattazione integrativa è insostituibile poiché
consente di assecondare l'evoluzione dei modelli organizzativi per far
fronte con crescente efficacia ed efficienza alle richieste dell'utenza
ed assicurare così quella funzione fondamentale degli enti che si
sostanzia nella difesa dello stato sociale.
A partire dalla precedente stagione contrattuale, infatti, si è
registrata negli Enti una straordinaria evoluzione dell'organizzazione
del lavoro e la risorsa umana, che ha garantito tale evoluzione, ha
rappresentato la risorsa su cui si è investito in maniera particolare.
La contrattazione integrativa dovrà quindi proseguire nella direzione
intrapresa e dovrà svilupparsi ulteriormente valorizzando il ruolo
delle RSU e delle OO.SS. territoriali
Tale ruolo, che dovrà caratterizzarsi per maggiore incisività, potrà
costituire fattore di cambiamento sul territorio ed è perciò che, non
sottovalutando le difficoltà che potrebbero incontrarsi nella prima
fase, si assume l'impegno strategico di affidare, per mezzo del CCNL,
risorse e nuove materie da disciplinare a livello locale.
Il CCNL 2002-2005 deve valorizzare il principio che il lavoro pubblico
rappresenta, oltre che fattore produttivo, forte elemento di coesione
sociale. E' anche questo il modo per fornire una risposta al tentativo
del Governo di realizzare unilateralmente i processi di
esternalizzazione e di privatizzazione; tentativo nei confronti del
quale le segreterie nazionali confederali e di categoria di CGIL CISL E
UIL hanno espresso la più ferma contrarietà.
Non è infatti pensabile che si possano avviare operazioni volte alla
dismissione delle attività pubbliche con il solo obiettivo di ridurre i
costi attraverso i tagli alle spese del personale; operazioni che, fra
l'altro, non garantiscono affatto la qualità, l'imparzialità e la
trasparenza della funzione pubblica che l'utenza giustamente si attende.
PARTE ECONOMICA
Obiettivo fondamentale di questo
CCNL viene individuato nella difesa del potere d'acquisto delle
retribuzioni coerentemente con il protocollo del luglio '93 i cui più
complessivi contenuti vengono considerati tuttora attuali e validi.
In linea con questo obiettivo le richieste di natura economica
acquisiscono gli impegni dell'accordo del 4/2/2002 che viene assunto
come riferimento da interpretare in chiave evolutiva in relazione anche
alle risultanze del confronto in atto fra Governo ed OO.SS. soprattutto
per quanto concerne la riforma fiscale.
Pertanto le risorse disponibili per il rinnovo del biennio 2002 - 2003
dovranno essere utilizzate per:
A. garantire il potere d'acquisto delle retribuzioni mediante
l'attribuzione al trattamento tabellare della parte preponderante
dell'incremento previsto;
B. consolidare ed incrementare i trattamenti economici che hanno
caratteristiche di generalità e continuità con le modalità già
previste dall'art. 4 comma 9 del CCNL 2000/2001;
C. incrementare i Fondi di Ente a sostegno della contrattazione
integrativa
Il CCNL dovrà prevedere che una
cifra capitaria pari a € 25 mensili, dei Fondi di Ente, debba essere
destinata irreversibilmente alla contrattazione locale. Nel rispetto
delle finalità istituzionali, tale quota sarà destinata alla
realizzazione di specifici progetti di posto di lavoro individuati fra
quelli di cui all'art. 4 lett. B del CCNL 98/01.
Il CCNL dovrà prevedere inoltre
il conglobamento della I.I.S. nel trattamento tabellare.
ORDINAMENTO PROFESSIONALE
Coerentemente con il progetto
complessivo avviato nella precedente tornata contrattuale ed in
relazione alla evoluzione dei processi produttivi degli Enti ed alla
crescente valorizzazione delle professionalità il CCNL 2002/2005 ha
l'obiettivo di proseguire, affinare e portare a compimento il processo
di privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti del Comparto
anche attraverso l'evoluzione del modello ordinamentale, che preveda:
· Un solo punto di accesso dall'esterno per ciascuna Area;
· La valenza di livello retributivo alle posizioni insistenti
all'interno delle Aree;
· La conferma delle progressioni all'interno delle aree e fra le aree
mediante meccanismi selettivi legati a percorsi di arricchimento
formativo, esperienza professionale acquisita, possesso di titoli
professionali e culturali, attraverso criteri definiti in sede di
contrattazione integrativa;
· L'individuazione di adeguate norme transitorie a sostegno
dell'evoluzione del modello ordinamentale;
· La definizione di una declaratoria unica per area.
Nell'ambito dell'evoluzione
organizzativa degli enti si registra l'attribuzione di ulteriori compiti
relativi all'adozione di provvedimenti amministrativi, all'esercizio dei
poteri di spesa e alla direzione, al coordinamento ed al controllo delle
attività di uffici complessi.
Ciò premesso il CCNL dovrà farsi carico di disciplinare la materia
nell'ottica più ampia di valorizzazione delle suddette
professionalità, anche quando di natura specialistica.
Il CCNL 98/2001 si era già fatto carico di tale esigenza ed aveva
individuato nell'istituto delle posizioni organizzative un primo
strumento che in parte ha risposto, così come ha potuto, alle legittime
aspettative di quanti interessati.
Le necessità si fanno ora più ampie e complesse e pertanto il CCNL
dovrà intervenire per adeguare quegli stessi strumenti concepiti per
fornire risposte al problema. L'istituto delle posizioni organizzative
dovrà pertanto essere rivisto sia nei contenuti economici che nelle
previsioni circa le funzioni e/o le attività da indennizzare.
Il CCNL dovrà consolidare ed ampliare il ruolo concertativo previsto
per la definizione dei criteri generali per il conferimento e la revoca
degli incarichi di posizioni organizzative, la graduazione delle stesse
posizioni ai fini dell'attribuzione delle relative indennità ed i
criteri e le procedure di valutazione conseguenti alle attività svolte
e/o alle funzioni esercitate .
Il CCNL e la conseguente contrattazione integrativa dovrà inoltre
apprezzare in maniera particolare l'esercizio di tali funzioni anche al
fine dei percorsi nel sistema di classificazione. Lo stesso CCNL dovrà
sancire che le risorse economiche destinate a corrispondere queste
indennità, stante la loro specifica natura, siano da reperire al di
fuori del fondo destinato ai trattamenti accessori.
SISTEMA VALUTATIVO
Il CCNL dovrà affrontare la
delicata questione dei processi valutativi da cui, in ogni singolo Ente,
sempre più si fanno dipendere, oltre che i passaggi nell'ambito del
sistema di classificazione, questioni rilevanti quali la produttività
collettiva, il conferimento delle posizioni organizzative e gli stessi
fabbisogni della formazione.
Centrale nel sistema di valutazione è il ruolo che dovrà rivestire la
verifica dei percorsi formativi. Lo stesso sviluppo professionale dovrà
sempre più ancorarsi al riconoscimento della formazione certificata
anche secondo il sistema dei crediti formativi.
La formazione, sulla quale dovranno essere impegnate risorse sempre più
adeguate, rimane una leva strategica fondamentale per lo sviluppo
professionale dei lavoratori del comparto e, nell'ambito più generale
dei processi di riforma e di modernizzazione della P.A., il sostegno
agli obiettivi di cambiamento.
La crescente cultura che considera lo strumento della formazione una
"spesa discrezionale" solo da applicare nel sempre meno
realistico caso di eccesso di disponibilità economica, impone la
rivalutazione del finanziamento da riservare alla formazione in maniera
certa e non eludibile dalle amministrazioni in aggiunta alle
compatibilità economiche del contratto così come previsto dall'attuale
legislazione in materia.
Questa scelta è altresì indispensabile anche per l'importanza che il
sindacato riserva a tale strumento quale primario mezzo da ricollegare
ai processi valutativi comunque riguardanti il personale così da
garantire sempre più l'utilizzo di elementi oggettivi e documentali.
Data l'importanza che va via via assumendo la valutazione il CCNL dovrà
disciplinarne la metodologia.
La contrattazione integrativa in ogni singolo Ente, a sua volta,
completerà tale disciplina.
RELAZIONI SINDACALI
Il sistema delle relazioni
sindacali così come delineato dal CCNL 1998/2001 e la volontà,
soprattutto di parte sindacale, di sfruttarne le potenzialità ha
prodotto indubbi risultati di segno positivo.
Ciò nonostante l'esperienza ha dimostrato che va rafforzato il sistema
più ampio della partecipazione poiché da esso dipende molto spesso
l'esito della stessa contrattazione ma più ancora perché il confronto
costruttivo sulle scelte strategiche coerenti con la missione dell'ente
garantisce più alti livelli di efficienza dell'azione amministrativa.
In questa ottica il contratto dovrà consolidare ed ampliare le
finalità per cui vanno costituiti i comitati composti dai
rappresentanti dell'Amministrazione e dai rappresentanti sindacali e
renderne obbligatoria la costituzione e soprattutto, nel loro ambito, il
confronto sulle linee di indirizzo circa i processi di rinnovamento di
ristrutturazione organizzativa degli Enti prima ancora che i rispettivi
Consigli di Amministrazione adottino i conseguenti provvedimenti che, il
più delle volte, finiscono inevitabilmente per avere riflesso sulle
condizioni di lavoro e sulla professionalità dei lavoratori nonché
sugli organici degli enti stessi.
Analoga obbligatorietà va acquisita per la prevista Conferenza di
rappresentanti dell'Amministrazione e delle OO.SS., conferenza che fra
l'altro deve precedere l'invio del bilancio preventivo degli organi
deliberanti.
Una puntuale definizione degli istituti connessi alle relazioni
sindacali dovrà fissare, in caso di inadempienza, precisi effetti allo
scopo di rendere cogente il sistema.
Il continuo divenire dei modelli organizzativi degli enti quale effetto
del recepimento delle istanze della utenza nonché delle modifiche
normative ed operative anche connesse ai processi di introduzione di
nuove tecnologie, ovvero il dovuto adeguamento a quanto previsto dalla
legge costituzionale n. 3/2001 in particolare per gli aspetti connessi
ad un pieno, reale ed effettivo decentramento non meramente
organizzatorio ma anche decisionale e gestionale, impongono
l'adeguamento del sistema delle relazioni sindacali.
Alla luce del nuovo impulso che ci proponiamo di dare alla
contrattazione territoriale, valorizzando il ruolo delle RSU e delle
Federazioni territoriali di categoria ed al tempo stesso la
progettualità dei soggetti interessati a livello locale, le materie di
contrattazione ora affidate alle strutture provinciali di Ente di
livello dirigenziale dovranno essere ampliate con la previsione di
negoziare, a tale livello, progetti che tengano conto delle esigenze di
natura specifica anche in relazione della domanda e delle attese del
relativo bacino di utenza.
PRIVATIZZAZIONI
Relativamente alla corretta
applicazione dell'accordo del 4 febbraio in merito alle
esternalizzazioni e alle privatizzazioni il CCNL dovrà prevedere un
formale confronto che superando la fase della limitata, insufficiente
formula dell'informativa e della conseguente concertazione, riservi al
sindacato un effettivo ruolo per quanto concerne l'individuazione di
quali funzioni eventualmente esternalizzare.
Non sarà infatti accettabile una generalizzata applicazione della
previsione normativa in quanto in tal caso si arriverebbe ad un
sostanziale annullamento di gran parte delle funzioni svolte dagli Enti
con un conseguente scioglimento degli Enti medesimi.
Anche relativamente alle privatizzazioni, ribadito che la norma esclude
gli Enti previdenziali, si dovrà tutelare la centralità del servizio
pubblico, la qualità delle prestazioni e solo successivamente
affrontare la questione "costi" che, in ogni caso, non
dovranno gravare né sui cittadini né sulle imprese, in quanto gli
aumenti stessi appesantirebbero l'economia nazionale con una negativa
ricaduta sull'intero sistema paese.
Queste OO.SS. chiedono quindi l'istituzione di un tavolo permanente di
confronto con gli Enti sulla problematica delle privatizzazioni in
coerenza con quanto previsto dall'accordo del 4 febbraio.
MOBILITA'
I processi di modernizzazione e
avvicinamento alle esigenze dei cittadini cui la Pubblica
amministrazione è costantemente chiamata e ai quali risponde con sempre
maggior adeguatezza, comportano processi di mobilità del personale
coinvolto.
Per consentire al sindacato una visione complessiva e non parcellizzata
del fenomeno anche allo scopo di evitare ricadute negative sui
lavoratori, dovranno essere fissate istanze di periodico confronto anche
attraverso la creazione di apposite "cabine di regia".
Il nuovo CCNL di comparto si dovrà fare carico del fenomeno che negli
ultimi tempi sta assumendo una dimensione non più trascurabile al fine
di facilitarne e snellirne le procedure e con l'obiettivo di fornire ai
soggetti contrattuali informazioni preventive circa l'entità del
fenomeno al fine di valutare, nel caso di un conseguente aumento stabile
delle dotazioni organiche dell'Ente che riceve, l'impatto che tale
fenomeno può avere sugli obiettivi quali quantitativi oggetto dei
singoli piani ed al fine di valutare l'entità delle risorse economiche
da destinare alla integrazione dei Fondi. Dovrà inoltre essere prevista
una istanza contrattuale finalizzata alla maggiore omogeneizzazione
possibile dei trattamenti.
TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Il CCNL dovrà individuare criteri
capaci di apprezzare quote di salario accessorio che per le loro stesse
caratteristiche siano utilmente disponibili nella base di calcolo del
Trattamento di Fine Rapporto e della previdenza complementare.
ALTRI ISTITUTI SPECIFICI O AVENTI
CARATTERE DI GENERALITA'
Con la stipula del CCNL ad
integrazione del CCNL 98/01 (Code Contrattuali) si è realizzato un
significativo passo avanti nella direzione della contrattualizzazione
definitiva del rapporto di lavoro.
Il CCNL dovrà garantire una corretta applicazione della legge 336/70.
Il CCNL dovrà infine disciplinare, alla luce dell'accordo quadro
sottoscritto in sede ARAN con le confederazioni, il delicato tema della
Conciliazione e dell'arbitrato.
Si registra l'esigenza, ferme restando le modalità costitutive della
polizza sanitaria, di una attualizzazione degli importi del relativo
premio.
Il CCNL dovrà inoltre ampliare la sfera dei diritti e delle tutele con
particolare riferimento a materie fondamentali quali la maternità, le
aspettative, il mobbing, e le molestie sessuali.
AREA PROFESSIONISTI
PARTE ECONOMICA
Per quanto attiene questa parte
obiettivi ed impegni economici rientrano nel quadro di cui all'accordo
del 4-2-2002 sottoscritto tra Governo ed OO.SS.
Le risorse che si renderanno disponibili seguiranno per il relativo
utilizzo, in linea di massima, quanto già scritto nella parte economica
per le altre professionalità.
PARTE ORDINAMENTALE
Per il settore dei professionisti
appare irrinunciabile la piena realizzazione di quanto già sottoscritto
nel precedente CCNL in merito alla ricollocazione dei professionisti
dipendenti in due fasce retributive con una equilibrata distribuzione
del personale sulle predette fasce. Il passaggio tra le fasce dovrebbe
avvenire sulla base di un sistema selettivo misto dove si tenga conto
dell'esperienza professionale acquisita, della specifica
professionalità acquisita nella permanenza dei vari incarichi
professionali, delle valutazioni ricevute negli stages di
formazione/aggiornamento (nelle modalità specifiche individuate dalla
contrattazione integrativa per le singole professionalità) e da
eventuali ulteriori specifici fattori da individuarsi in contrattazione
integrativa.
Deve essere richiesta , inoltre, la facoltà di auto-organizzazione dei
professionisti che dirigono apparati tecnici (qualora non già
prevista), individuandone il principio e rinviandone ad una specifica
contrattazione integrativa la regolamentazione.
Va esplicitata la previsione di stipula, da parte degli enti, di polizze
assicurative (aggiuntive a quelle già attivate) contro i rischi
professionali e la responsabilità civile.
AREA MEDICA
Fra gli aspetti di attenzione prioritaria, va infine posto il problema
della armonizzazione dei trattamenti in essere all'interno degli enti
del comparto, della equiparazione della retribuzione minima contrattuale
degli ex assistenti a quella degli ex aiuti, attesa la sostanziale
parificazione delle funzioni operata con l'accorpamento delle due ex
posizioni funzionali nel 1° livello dirigenziale, con rinvio dei
criteri di erogazione della retribuzione di posizione fissa alla
contrattazione integrativa di ente.
Le segreterie nazionali
FP CGIL CISL FPS UIL PA
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