Medici: garanzie in cambio dell'esclusiva
(Paolo Del Bufalo
da “Il Sole-24 Ore” del 23/01/07). Il ministero della Salute conferma: i
primari avranno l'obbligo di esclusiva del rapporto di lavoro per tutta la
durata del loro incarico.
Ma i
sindacati dei medici rilanciano e in cambio vogliono certezze sulla libera
professione intramoenia e la rivalutazione dell'indennità per chi giura
fedeltà al Servizio sanitario nazionale.
Il primo incontro del tavolo tra Governo e sindacati degli ospedalieri
sulla governance clinica si è concluso ieri a Roma con questa precisa
richiesta. Motivo: l'indennità di esclusiva è ancora ferma ai valori del
2001 e il suo incremento non dovrebbe essere inferiore al 6 per cento.
Inoltre, la cosiddetta intramoenia allargata, quella che si svolge negli
studi dei professionisti sanitari, dovrà interrompersi inderogabilmente
entro fine luglio, come ha previsto il «Dl Bersani ». Ma secondo i medici
le strutture necessarie a garantire gli spazi per svolgere l'attività
libero professionale difficilmente saranno pronte per quella data,
mettendo a rischio una fetta consistente di intramoenia.
Questa e altre norme saranno scritte nel disegno di legge delega per
"ammodernare" la sanità che Livia Turco vuole mandare in pista entro fine
febbraio. Naturalmente d'accordo con le Regioni.
E una volta finite i
giri di consultazioni con i medici di base, il personale non dirigente e
gli assessori, sul tavolo dei sindacati arriverà una prima bozza di testo
su cui stringere i tempi.
Sempre sull'esclusiva, un passo ulteriore dovrà essere quello di calibrare
l'obbligo di fedeltà anche per i medici con funzioni diverse dai primari.
I sindacati hanno chiesto in questo senso di fare chiarezza
sull'organizzazione dei servizi, definendo bene la tipologia delle
strutture e la responsabilità di chi le dirige per decidere tutti gli
obblighi a livello aziendale.
Tra gli
argomenti più caldi del dibattito c'è poi il rapporto Ssn Università.
I medici pubblici sono fermi sulla richiesta della piena integrazione di
tutte le strutture universitarie nel Ssn dal punto di vista assistenziale
e sul fatto che la formazione debba essere svolta anche negli ospedali.
"Sul campo" quindi,e non lasciata ai soli atenei. Inoltre, il personale
non docente che svolge assistenza per i sindacati va inserito a pieno
titolo nel contratto dei dipendenti del Ssn.
Altro argomento che mette d'accordo tutti i medici dipendenti è la lotta
al precariato e la richiesta è che, come prevede la Finanziaria 2007,
siano stabilizzati i precari.In aumento anche tra i medici, secondo
l'ultimo conto annuale del ministero dell'Economia, che nel 2005 ne ha
contati oltre 5mila.
Oggi, intanto tocca ai medici di base.
Per loro il piatto
forte della discussione è l'ingresso a pieno titolo nel processo di
governance clinica, perfezionando l'attuale stato giuridico della medicina
convenzionata per la quale chiedono un potere decisionale analogo sul
territorio a quello dei medici dipendenti nell'ospedale.
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