SPECIALIZZANDI IN PIAZZA CON RICHIESTE AL PROSSIMO GOVERNO  

Roma, 21 mar. (Adnkronos Salute) - Medici specializzandi, neolaureati e studenti del V e VI anno di medicina e chirurgia scenderanno in piazza giovedì prossimo con un corteo che partirà dal viale principale del Policlinico Umberto I di Roma per raggiungere Piazza Maggiore. Altre manifestazioni si terranno, nello stesso giorno, a Genova, Pavia e Palermo. Alla base della protesta, il bando di ammissione alle scuole di specializzazione per l' anno accademico 2005/2006 non ancora uscito. ''Migliaia di medici neolaureati - denuncia una nota dell'Associazione dei medici specializzandi di Bologna - rischiano di perdere un anno di formazione e di lavoro senza alcuna spiegazione''. Ma specializzandi, studenti e neolaureati scenderanno in piazza anche per chiedere all'Esecutivo che uscirà dalle prossime elezioni politiche l'applicazione integrale del decreto legislativo che ''prevede la stipula di un contratto di formazione specialistica per i medici specializzandi'', recependo le direttive della Comunità Europea con ben ''sette anni di ritardo''. In particolare, gli specializzandi, ben 25 mila in Italia, chiedono al prossimo Governo l'impegno ''a redigere, insieme ai rappresentanti della categoria, un contratto per i medici specializzandi adeguato, anche sotto il profilo retributivo, al loro impegno lavorativo e alle loro esigenze formative''. Che riconosca, dunque, ''tempi e spazi preposti all'apprendimento teorico e pratico'', ma anche diritti lavorativi che si traducono in ''gravidanza, malattie e ferie''. E ancora: ''il pieno riconoscimento dei diritti previdenziali'', con un secco 'no' alla gestione separata Inps; la copertura assicurativa a carico dell'azienda sanitaria, per responsabilità civile contro terzi, rischi professionali e infortuni, ''alla pari del personale strutturato'' e con ''una retribuzione adeguata all'impegno lavorativo e al pari dei nostri colleghi europei''. Chiedono, ancora, il diritto ''alla rappresentanza negli organi della propria Università, che tuttora - lamentano - non esiste rendendoci invisibili alle Istituzioni Accademiche''.