11 aprile (Sole24ore
Sanità)
Ancora nulla di fatto per i contratti di medici&Co. L’atteso via libera dal
Consiglio dei ministri della scorsa settimana (come aveva promesso il ministro
della Funzione pubblica, Mario Baccini), non c’è stato. E ora si dovrà attendere
almeno un paio di settimane per sperare nel viatico di Palazzo Chigi, necessario
perché l’Aran possa inviare i testi alla Corte dei conti.
Nella migliore delle ipotesi, quindi, l’iter della magistratura contabile si
esaurirà entro maggio e per la firma finale si dovrà aspettare giugno. Con gli
aumenti che a questo punto arriveranno in busta paga non prima dell’estate. E
per gli arretrati si vedrà in sede locale.
Una novità però c’è stata: il Comitato di settore venerdì 31 marzo ha dato
parere favorevole al testo, aprendo – anche se per ora inutilmente - la strada
per Palazzo Chigi alle preintese del 9 marzo.
Un «sì» con alcune osservazioni. Si tratta di punti su cui le Regioni chiedono
sia posta «particolare attenzione in sede di applicazione delle disposizioni in
essi contenute e di verifica degli esiti delle stesse». Quelle norme, cioè, che
potrebbero (come aveva ipotizzato la stessa Aran) creare difficoltà nei bilanci
a livello aziendale.
Anzitutto le guardie. Sottolinea il Comitato di settore che c’è la necessità di
una razionalizzazione dei modelli organizzativi, da realizzarsi «in via
preventiva al fine di remunerare secondo le nuove modalità i turni di guardia
notturna in orario e fuori orario di lavoro. Si ritiene opportuna a tale
proposito – aggiunge - la previsione di un eventuale riequilibrio in sede
regionale tra i fondi delle aziende, in presenza di particolari esigenze
organizzative ed economiche».
Si tratta, in sostanza, dell’articolo che riguarda il disagio (guardia notturna)
per il quale il contratto prevede diverse modalità di retribuzione: 480 euro per
turno di guardia extraorario di lavoro (ma per un numero di guardie non
superiore al 12% del totale); pagamento dello straordinario notturno per
l’intero turno; recupero dell’orario ecc. Per le guardie con recupero
dell’orario, quelle che eccedono il 12% e per quelle intraorario dal 31 dicembre
2005 è previsto un compenso forfetario di 50 euro per turno notturno. Poi un
altro argomento: «L’obbligatorietà della valutazione
con esito positivo al fine dell’attribuzione della nuova retribuzione di
posizione minima contrattuale ai dirigenti» in esclusiva. In particolare nel
meccanismo previsto in questa parte dei contratti c’è la previsione che con la
«retribuzione di posizione minima unificata » punta a premiare i dottori con più
di 15 anni di anzianità che nei precedenti contratti avevano dovuto rinunciare
alla Ria (retribuzione individuale di anzianità) di chi si era allontanato dal
lavoro a favore dei medici con meno di 5 anni di anzianità. Quella norma cioè
che ha tenuto fino all’ultimo secondo il contratto col fiato sospeso e per la
quale alcuni sindacati (la Fp Cgil medici in testa) non hanno firmato la
pre-intesa.
E dopo le raccomandazioni, infine, le Regioni chiedono all’Aran «un sollecito
invio dei testi alla Corte dei conti», visto che la loro sottoscrizione risale
al 9 di marzo e che, comunque, i contratti sono già scaduti a dicembre 2005. Ma
medici&Co dovranno ancora attendere.
P.D.B.