NASCE IL NUOVO PATTO PER LA SALUTE: RIFORME E PIU'EFFICIENZA PER SERVIZI MIGLIORI. SPESA SANITARIA STABILIZZATA DAL 2007

Comunicato n. 154 del Ministero dell'Economia, 22 settembre 2006


E' stata raggiunta oggi al Ministero dell'Economia e delle Finanze un'intesa tra Governo e Regioni relativa a un nuovo 'Patto per la Salute' di valenza triennale. Il Patto si compone di un aspetto finanziario e di un accordo normativo e programmatico.

Il nuovo Patto avvia concreti provvedimenti di riforma destinati a conseguire, già nel breve periodo, sia l'efficientamento del sistema sia il miglioramento delle prestazioni ai cittadini, grazie anche a una maggiore responsabilizzazione di bilancio delle Regioni e alle nuove basi di collaborazione instaurate tra queste Istituzioni e il Governo. Le principali linee di riforma indicate dal Patto troveranno applicazione nella Legge Finanziaria per il 2007, coerentemente agli orientamenti espressi nel Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef 2007-2011) approvato all'inizio di luglio.

Il Ministro dell'Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-Schioppa, il Ministro della Salute Livia Turco e il presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto oggi.

L'accordo finanziario.

Gli elementi essenziali dell'accordo finanziario possono essere così sintetizzati:

- le risorse messe a disposizione dallo Stato centrale saliranno da 91.2 miliardi nel 2006 a 97 miliardi nel 2007, comprensivi di un fondo di accompagnamento di 1 miliardo per sostenere il risanamento delle Regioni attualmente non in linea con i livelli di spesa concordati

- la spesa sanitaria complessiva si attesterà nel 2007 a 101.3 miliardi, registrando così sia una diminuzione di 2.4 miliardi rispetto al tendenziale del 2007 (pari a 103.7 miliardi) sia una leggera flessione rispetto al livello previsto nel 2006 (pari a 102 miliardi). Dopo essere cresciuta in media del 7.8% annuo nel periodo 2000-2006, la spesa sanitaria viene così sostanzialmente stabilizzata a partire dal 2007

- questo risultato verrà ottenuto attraverso misure di riorganizzazione e qualificazione della spesa, con l'obiettivo di assicurare un contenimento generale dei costi, una rigorosa eliminazione di sprechi ed inefficienze, la ricerca della massima appropriatezza clinica e organizzativa, il miglioramento dei servizi sanitari ai cittadini, salvaguardando e aggiornando i Livelli essenziali di assistenza (Lea)

- per le Regioni che non raggiungeranno gli obiettivi di spesa concordati verranno confermati i meccanismi di piena responsabilizzazione finanziaria come le misure di affiancamento e gli "automatismi fiscali" (aumento delle aliquote regionali dell'addizionale Irpef e dell'Irap)

- il Governo svolgerà azioni di contenimento della spesa - tra cui quella farmaceutica - di riorganizzazione dei dispositivi medici e di omogeneizzazione di forme di partecipazione alla spesa. L'effetto atteso è pari a 2 miliardi di euro

- negli anni successivi al 2007, il Governo continuerà a dare certezza riguardo alle risorse finanziarie messe a disposizione delle Regioni per il SSN, garantendo per conto dello Stato centrale un livello di finanziamento adeguato verificando i costi reali dei Lea in condizioni di efficienza ed appropriatezza.

Nel complesso, il contributo netto del settore sanitario alla manovra di finanza pubblica per il 2007 sarà pari a 3 miliardi di euro.

Governo e Regioni convengono di istituire una sede di confronto sulle risultanze del 2006 per cercare una soluzione adeguata ai problemi posti dalla misura del finanziamento prevista dalla Legge finanziaria 2006.

Andamento della spesa sanitaria (in mld euro)

tendenziale
2006
102.0

2007
103.7

2008
107.1

2009
111.1

programmatico
2007
101.3

2008
104.3

2009
107.5

contributo Stato centrale

2006
91.2

2007
97.0*

2008
99.9

2009
102.9


* comprensivo del fondo di accompagnamento di 1 miliardo


Il risanamento delle Regioni con disavanzi elevati

Un significativo sforzo iniziale di contenimento dei costi verrà chiesto alle Regioni che presentano elevati disavanzi. Tali regioni saranno sostenute con un ‘fondo transitorio' che consenta loro un rientro progressivo e con misure di ‘affiancamento' da parte del Governo per l'attuazione delle misure di razionalizzazione necessarie. Verrà attivato inoltre un gruppo di lavoro composto da esperti del Ministero della Salute e da esperti regionali che accompagni e sostenga l'azione di risanamento delle autorità regionali e che promuova accordi tra Regioni per la diffusione delle migliori pratiche.

L'accordo normativo e programmatico

L'accordo è stato definito nelle sue linee di indirizzo e nei suoi contenuti essenziali e verrà redatto in forma definitiva nei prossimi giorni. Esso è finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l'appropriatezza delle prestazioni e a garantire l'unitarietà del sistema. Esso comprende i seguenti elementi principali:

- adeguamento dello stanziamento pluriennale ex art. 20 della legge 67/88 per il cofinanziamento degli investimenti nel SSN in modo da consentire la definizione di nuovi accordi di programma per la qualificazione delle strutture sanitarie, l'innovazione tecnologica e il superamento del divario Nord-Sud con particolare riferimento all'assistenza oncologica e alle malattie rare; inserimento della tematica "sanità-sviluppo economico" tra le finalità per l'utilizzo dei fondi strutturali dell'Unione Europea 2007-2013

- aggiornamento dei LEA ai nuovi bisogni di assistenza; revisione e ampliamento dei 43 DRG ad alto rischio di inappropriatezza, analisi dei costi delle prestazioni ricomprese nei LEA, assumendo come riferimento i costi delle pratiche più efficienti

- attivazione di un sistema di monitoraggio basato su un "pacchetto" adeguato di indicatori, concordato tra Ministeri della salute, dell'economia e finanze e Regioni

- promozione e valorizzazione delle risorse umane del SSN e partecipazione del personale medico e delle altre professioni sanitarie al governo del sistema

- riorganizzazione e potenziamento della rete delle cure primarie promuovendo forme evolute di associazionismo tra i medici di medicina generale e di integrazione con l'attività dei distretti sanitari; sviluppo dell'integrazione socio-sanitaria a partire dall'assistenza alle persone non autosufficienti; messa in rete e monitoraggio dell'attività prescrittiva dei medici di medicina generale

- riorganizzazione e umanizzazione della rete ospedaliera, finalizzata anche al recupero di maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse nelle Regioni che hanno fatto registrare elevati disavanzi; razionalizzazione dei sistemi di acquisto di beni e servizi attraverso modalità di esercizio sovraziendale e di centralizzazione degli acquisti

- programma per la promozione permanente della qualità del Servizio sanitario nazionale che faccia perno su: l'attuazione di forme costanti e strutturate di monitoraggio del gradimento dei servizi da parte dei cittadini-utenti; il potenziamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario.