"Nelle ricette indicate i farmaci generici"

L'Antitrust ai medici: prescrivere i meno costosi per ridurre la spesa sanitaria

 

di MARIO REGGIO da La Repubblica del 12 novembre 2006

ROMA - Obbligare i medici a prescrivere il principio attivo o a indicare nella ricetta la facoltà, per i pazienti, di acquistare un farmaco generico a più basso costo, in sostituzione di quello di marca.

La richiesta arriva dall'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ed è indirizzata a governo e Parlamento. Secondo l'Antitrust, si ridurrebbero gli effetti del conflitto d'interessi legati ai finanziamenti delle aziende farmaceutiche per i convegni e i corsi di aggiornamento dei medici. Contemporaneamente, si favorirebbe la concorrenza tra i prodotti, incentivando il consumo di quelli generici. Ultimo effetto: la riduzione della spesa a carico delle famiglie e del Sistema Sanitario Nazionale.
"Una misura positiva che mi vede pienamente d'accordo - commenta il farmacologo e direttore dell'Istituto Mario Negri, Silvio Garattini - è da anni che sostengo la necessità di non indicare sulla ricetta il farmaco commerciale, bensì il nome del principio attivo. Si renderebbe più trasparente il mercato, evitando di favorire alcune case farmaceutiche rispetto ad altre. Naturalmente - conclude Garattini - vanno sempre rispettate le dovute precauzioni, come quella di indicare sulla ricetta anche il dosaggio per principio attivo prescritto, come già avviene per i farmaci commerciali".

Di tutt'altro tenore la presa di posizione di Farmindustria, l'associazione delle aziende farmaceutiche, che di recente ha deciso di bloccare i finanziamenti dei convegni delle categorie mediche e dei corsi di aggiornamento.
"La posizione assunta dall'Antitrust mi stupisce non poco e questo per due motivi - replica Sergio Dompè, presidente di Farmindustria - perché va nella direzione opposta rispetto alle necessità indicate da Confindustria per il settore e perché pone un problema di sicurezza per i pazienti. Le nostre aziende stanno conducendo una battaglia in difesa dei marchi farmaceutici italiani, con importanti risvolti industriali, e questa proposta va nella direzione opposta. Ma c'è un altro problema - afferma Dompè - la prescrizione del principio attivo, in vari casi, può risultare estremamente complessa e questo potrebbe facilitare gli errori medici, con gravi rischi per i pazienti".
Continua così il braccio di ferro tra Farmindustria e il governo che, con la Finanziaria, riduce di 2 miliardi di euro gli incassi delle aziende riducendo o bloccando gli aumenti dei prezzi dei farmaci. La risposta degli industriali è stata immediata: blocco dei fondi, 300 milioni di euro, destinati a finanziare i convegni, i congressi, visite dei medici ai laboratori ed ai centri di ricerca aziendali.
Plaude alla proposta dell'Antitrust l'Assogenerici, l'associazione dei produttori dei farmaci "equivalenti". "Guardiamo con grande interesse a tutti gli interventi, politici, sanitari e istituzionali che mirano a creare un volano positivo per l'impiego dei farmaci generici. dichiara Roberto Teruzzi, presidente di Assogenerici - visti come una risorsa per il Servizio Sanitario Nazionale e per i cittadini".