Zucchelli, Primari In Esclusiva Ssn e Scelta Su Libera Professione Legata a Contratto

Roma, 7 nov . (Adnkronos Salute) - Obbligo di esclusiva con il Ssn per i primari e gli altri camici bianchi con incarichi di vertice, che non potranno più fare il doppio lavoro. Scelta fra libera professione all’interno degli ospedali o nel privato alla scadenza del contratto e non più ogni anno, come avviene adesso. Queste le novità sull’esclusività di rapporto dei camici bianchi allo studio del ministro della Salute, di cui ha parlato oggi il sottosegretario Serafino Zucchelli nel suo intervento al convegno sul governo clinico, organizzato dall’Ambasciata britannica a Roma. Anche questo tema rientrerà nell’ammodernamento del Ssn, che il ministro Livia Turco punta a realizzare d’intesa con le Regioni.

E intenzione del ministro - spiega Zucchelli - rispettare il diritto-dovere dei medici alla libera professione, che però va regolamentata in maniera diversa, anche in relazione all’incarico esercitato. E indispensabile che i medici con responsabilità di vertice lavorino in esclusiva con il Ssn. E dunque non potranno esercitare la libera professione fuori dagli ospedali pubblici. Dal 2003 i camici bianchi possono scegliere fra la libera professione intramoenia o extramoenia ogni anno, a fine novembre: la riforma Bindi, che l’ha introdotta, prevedeva invece che l’opzione fosse irreversibile. Questa scelta - afferma Zucchelli - non può essere per tutta la vita come nel matrimonio, ma nemmeno quel vai e vieni di anno in anno che impedisce alle aziende sanitarie una reale programmazione. Deve avere la durata del contratto sottoscritto da ciascun professionista. Da risolvere, inoltre, il problema dell’intramoenia allargata, cioè l’esercizio della libera professione in strutture e studi privati in mancanza di spazi adeguati negli ospedali. La proroga disposta dalla Turco quest’estate scade il 31 luglio prossimo. I medici sono stati convocati al ministero il 21 novembre per riflettere - conclude - su ciò che accadrà dopo quella data.

'Ritocco' a Ssn Subito Dopo Finanziaria

Roma, 7 nov . (Adnkronos Salute) Chiusa la partita della Finanziaria, il ministro della Salute Livia Turco metterà mano all’ammodernamento del Ssn, d’intesa con le Regioni e dopo la consultazione con le professioni. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Serafino Zucchelli, intervenuto al convegno sul governo clinico, organizzato oggi a Roma dall’Ambasciata britannica in collaborazione con il nostro dicastero della Salute. Per il servizio sanitario è il momento di nuovi cambiamenti. Non sarà una riforma quater - precisa Zucchelli - ma vogliamo rivedere e riequilibrare i meccanismi di funzionamento del sistema, partendo dalle solide basi della legge 229 (riforma Bindi) e della 517 per i rapporti con l’Università.

A stretto giro partiranno le consultazioni. Il 20 novembre sono state convocate al ministero le Regioni, il 21 tocca ai rappresentanti dei medici. Lo strumento a cui affidare l’ammodernamento del Ssn verrà deciso in un secondo momento: potrebbe essere un accordo Stato-Regioni o una legge delega, ipotizza Zucchelli senza entrale nei dettagli, che saranno definiti d’intesa con le Regioni. L’obiettivo di questo ammodernamento è fornire ai cittadini prestazioni adeguate, della più elevata qualità possibile - sottolinea - a fronte dei fondi disponibili. Questo è il vero governo clinico, finalizzato alla sicurezza, all’efficacia e all’appropriatezza delle prestazioni nel quadro delle risorse date.

Motore centrale del nuovo governo del sistema, secondo Zucchelli, potrebbe essere l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, cogestita da ministero e Regioni. Le verrebbero affidate la prevenzione e la gestione del rischio clinico, l’indirizzo e la valutazione della formazione permanente degli operatori, la promozione e la verifica della qualità dei servizi ai cittadini, la definizione di report annuali a ministero e Regioni sull’attività delle strutture e i risultati raggiunti, il controllo dell’indipendenza della ricerca clinica.

La rimodulazione dell’organizzazione aziendale, a opera del ministero insieme alle Regioni, avverrà secondo alcuni capisaldi - spiega Zucchelli - Innanzitutto va ribadita la centralità del dipartimento, cellula organizzativa centrale che detiene il budget. E sconfortante - osserva - il livello di organizzazione dipartimentale delle aziende sanitarie: nominalmente l’ha realizzato il 70% delle Asl, ma davvero solo il 20-30%. Analoga centralità deve avere il distretto per quanto riguarda le cure primarie. Si pensa poi di trasformare il Collegio di direzione in un organo dell’azienda sanitaria, di cui partecipa dunque alla direzione strategica; di ridefinire la composizione e il ruolo del Consiglio dei sanitari; di rivedere il sistema di selezione degli incarichi, valorizzando il merito e riducendo la discrezionalità del direttore generale; di modificare l’esclusività di rapporto dei medici dipendenti con il Ssn.