Lettera al coordinatore degli assessori regionali alla sanità Enrico Rossi (Redazione ministerosalute.it - 3 novembre 2006) Un Accordo Stato-Regioni per disciplinare il periodo transitorio, un provvedimento anche urgente per ridefinire i ruoli di ciascun protagonista all’interno di un disegno unitario, senza escludere una proroga della fase sperimentale. Queste le proposte del Ministro della Salute Livia Turco sul futuro del programma nazionale di Educazione continua in medicina, contenute in una lettera al coordinatore degli assessori regionali alla sanità e assessore al Diritto alla salute della Toscana Enrico Rossi. Scrive il Ministro: “Sono certa, in ragione dei nostri colloqui, che vi sia una larga condivisione, anche da parte di diversi esponenti regionali, dell’idea di mantenere un disegno unitario dell’ECM, anche se sussistono differenti opinioni sulle concrete modalità della sua attuazione. Per tale motivo, Ti propongo, in attesa di una compiuta definizione dei ruoli dei diversi attori istituzionali, di individuare al più presto modalità idonee a gestire il periodo transitorio. Le soluzioni individuate potrebbero formare oggetto di un Accordo Stato-Regioni, che preluda ad uno strumento legislativo, anche di urgenza, con il quale ridefinire i ruoli di ciascun protagonista. Nel frattempo – afferma infine il Ministro- si potrebbe ipotizzare una proroga della fase sperimentale. ove tale esigenza fosse avvertita anche a livello regionale”, Il Ministro ha risposto dunque a stretto giro di posta alla sollecitazione dell’assessore Rossi che segnalava in una lettera “lo stato di grave disagio in cui versa il settore dell’Educazione Continua in Medicina, il cui programma sperimentale, varato dalla Conferenza Stato Regioni con Accordo del 20 dicembre 2001, scadrà il 31 dicembre”. Come ricordato da Rossi, in vista della conclusione della fase sperimentale, con l’Accordo-ponte del 16 marzo scorso Ministero e Regioni avevano concordato di elaborare una proposta congiunta per il passaggio a regime del procedimento E.C.M. Coerentemente con tale impegno, la Commissione Nazionale per formazione continua ha sospeso dal 2 ottobre l’accreditamento degli eventi formativi, poiché le richieste di accreditamento devono pervenire 90 giorni prima dell’evento. Nel passaggio si è inserita la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 328 del 2006, la quale, pur riconoscendo alla Commissione nazionale per la formazione continua compiti esclusivi, ha attribuito alle Regioni in materia di formazione dei professionisti un ruolo decisamente prioritario. “L’approssimarsi del termine della fase sperimentale e l’incidenza della decisone della Corte sull’assetto strutturale dell’E.C.M. – ha sottolineato Rossi nella lettera - sono eventi che hanno determinato un forte disorientamento sia negli operatori impegnati nell’organizzazione di eventi formativi, sia nei professionisti sanitari. I primi – ha spiegato ancora l’assessore - non sono oggi in grado di programmare l’attività relativa al prossimo anno; i professionisti sanitari, particolarmente coloro i quali hanno seguito in questi anni il programma con notevoli sacrifici economici e di tempo si interrogano sulla utilità dell’impegno profuso”.
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