FINANZIAMENTO, DA PARTE DELLE IMPRESE FARMACEUTICHE, DELLE SPESE DI
VIAGGIO E DI OSPITALITA' IN OCCASIONE DI CORSI, CONVEGNI, CONGRESSI E
VISITE AI LABORATORI E AI CENTRI DI RICERCA AZIENDALI
(Autorità Garante
della Concorrenza del Mercato, decisione 09/11/2006, bollettino 43/2006)
Nell'esercizio dei poteri di cui agli articoli 21 e 22 della legge 10
ottobre 1990, n. 287, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
intende segnalare alcune distorsioni che emergono a livello nazionale nel
finanziamento, da parte delle imprese farmaceutiche, delle spese di
viaggio e di ospitalità in occasione di corsi, convegni, congressi e
visite ai laboratori e ai centri di ricerca aziendali, di cui al decreto
legislativo 24 aprile 2006, n. 219.
Al riguardo, la letteratura in tema di conflitto di interessi in medicina
elenca tra i casi sintomatici di conflitto potenziale il finanziamento di
convegni in località esclusive con ospitalità dei convegnisti a carico
dell'industria farmaceutica. Tale conflitto è peraltro generato da una più
vasta tela di relazioni tra ricerca scientifica, farmacologia, prevenzione
e cura, industria farmaceutica.
L'ospitalità ai convegnisti a carico del settore produttivo certamente non
esaurisce l'argomento del conflitto di interessi in medicina, ma
costituisce un aspetto di non trascurabile rilevanza che è bene mettere
sotto osservazione e disciplinare anche al fine di evitare distorsioni
della libera concorrenza.
L'Autorità, in linea generale, considera meritorie le iniziative
compatibili con il corretto funzionamento del mercato volte a
neutralizzare le conseguenze del conflitto di interessi sopra descritto,
anche nell'ottica di favorire risparmi nella spesa farmaceutica. E' chiaro
che la soluzione del problema va cercata prima di tutto sul terreno etico
e nell'aumento delle risorse pubbliche da destinare alla ricerca
scientifica. Anche sul piano concorrenziale, l'impatto economico del
conflitto di interessi non è di poco conto se si pensa alle possibili
distorsioni a favore delle industrie che spendono di più in finanziamenti
di iniziative scientifiche e convegnistiche.
In tal senso, misure volte a favorire la concorrenza tra imprese e il
confronto tra farmaci equivalenti sono senz'altro preferibili a interventi
che inducano le imprese a riduzioni concertate del finanziamento delle
spese di viaggio e di ospitalità in occasione di corsi, convegni,
congressi e visite ai laboratori e ai centri di ricerca aziendali. Ciò
almeno fino a quando l'intervento sulle risorse pubbliche nel settore
interessato non sarà adeguato alla bisogna.
L'Autorità auspica pertanto un intervento legislativo volto ad introdurre
nella normativa farmaceutica l'obbligo per il medico di prescrivere o il
principio attivo ovvero di indicare nella prescrizione la facoltà di
acquistare un farmaco a più basso prezzo sostituibile a quello prescritto
(resta la possibilità per il medico di specificare, per motivi clinici, la
non sostituibilità del farmaco). In tal modo, la scelta del farmaco, che
attualmente ricade sul medico, sarebbe trasferita al farmacista ed al
consumatore finale che ne verrebbe consigliato [Al riguardo, si ricorda
che in passato l'Autorità, con segnalazione del 1° giugno 2005
(Disposizioni urgenti per il prezzo dei farmaci non rimborsabili dal
servizio sanitario nazionale (AS300), in Boll. 22/2005), aveva già
suggerito, per i farmaci non rimborsabili (fascia C) con prescrizione
medica, di inserire nella normativa all'epoca segnalata l'obbligo per il
medico di prescrivere solo il principio attivo.].
Tale misura risulterebbe assai efficace al fine di ridurre gli effetti del
conflitto di interessi in medicina determinato dal finanziamento da parte
delle imprese farmaceutiche delle spese di viaggio e di ospitalità in
occasione di corsi, convegni, congressi e visite ai laboratori e ai centri
di ricerca aziendali, e avrebbe anche il pregio di favorire la concorrenza
fra farmaci, incentivando l'utilizzo dei farmaci generici o, in ogni caso,
di quelli a più basso costo, facilitando nel contempo la riduzione della
spesa farmaceutica.
Alla luce delle suddette considerazioni, l'Autorità confida
nell'accoglimento di tali osservazioni ed auspica che il Governo ed il
Parlamento riesaminino le normative vigenti e in corso di formazione in
materia farmaceutica, al fine di perseguire l'obiettivo della riduzione
degli effetti del conflitto di interessi in medicina e tenuto conto dei
principi posti a tutela della concorrenza.
IL PRESIDENTE
Antonio Catricalà
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