Proposte della FP CGIL Medici 

per il II biennio economico 2004-2005 

 

Obbiettivi condivisi con le altre OO.SS 

La FP CGIL Medici converge insieme a tutte le OO.SS sull’obiettivo di concludere le trattative del II biennio nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 31 12 2005, sulla richiesta di garanzie di effettiva disponibilità delle risorse regionali relative all’1% della massa retributiva 2003, nonché sui seguenti due obbiettivi, pur se con alcune differenze: 

Definizione di un percorso aperto di sviluppo
professionale ed economico
 

Il sistema degli incarichi dirigenziali è giudicato inadeguato, poco trasparente, eccessivamente discrezionale e comunque incapace  di corrispondere a  tutte le attese di uno sviluppo professionale che il modello aziendale fortemente riduce alla matrice organizzativa e gestionale dei servizi.

Il sistema premiante fondato sul risultato, più idoneo a orientare in modo flessibile e in tempi relativamente brevi le quantità di produzione, appare inadeguato a promuovere e mantenere nel tempo lo sviluppo della qualità dell'intero sistema.

La FPCGIL Medici, insieme alle altre OOSS, ritiene che il CCNL, nell'ambito delle competenze proprie, può e deve affrontare queste problematiche definendo ed avviando un sistema di valorizzazione, professionale ed economica, dei Dirigenti.attraverso un percorso aperto di Sviluppo Continuo Professionale (SCP) e un coerente sviluppo della retribuzione a cui avranno accesso tutti i dirigenti indipendentemente dagli incarichi dirigenziali affidati.

La progressione è legata al generale sistema  delle verifiche quinquennali, le stesse che avvengano per tutti gli incarichi dirigenziali a cura del Collegio Tecnico; il superamento di queste dà diritto all'acquisizione di crediti professionali definiti nel numero e nel corrispettivo economico unitario dalla contrattazione nazionale identificando uno specifico portfolio valutativo, un insieme cioè di fattori di valutazione ad ognuno dei quali corrisponde uno specifico peso in crediti professionali. 

Il riconoscimento economico dei crediti professionali maturati avviene a determinate scadenze dello sviluppo professionale secondo quattro fasce di esperienza professionale  maturata  definite da tre verifiche precisamente al 5° anno (come già avviene) al 15° anno (come già avviene) e al 25° anno (unica nuova).

Le fasce definite da queste tre verifiche potrebbero essere: 1) tra 0 e 5 anni; 2)tra 6 e 15 anni; 3) tra 16 e 25 anni; 4) oltre i 25 anni.

Il numero di crediti, fermo restando l’equivalente economico unitario, è cumulativo e con una progressione tra le fasce  determinato a livello nazionale.

Le verifiche del Collegio Tecnico operano dunque sull’intero sistema professionale valorizzando non solo il livello di competenza tecnico professionale connesso allo specifico incarico dirigenziale ma anche lo sviluppo professionale del Dirigente fondato sulla valutazione delle attività di governo clinico e sulle performances professionali

Se positive determineranno l’acquisizione dei crediti professionali previsti per quella fascia di esperienza professionale, se negative potranno ad esempio comportare la mancata acquisizione per uno o due anni degli ulteriori crediti professionali con relativa perdita economica, fino ad una nuova verifica “straordinaria” mirata sui fattori riscontrati insufficienti alla precedente verifica.

Il corrispettivo economico del nuovo sistema dovrebbe trovare collocazione nella retribuzione fondamentale aggiungendosi alla retribuzione unica di posizione nazionale in godimento al 31 dicembre 2003 e seguire le sue dinamiche di sviluppo senza riassorbimento in caso di passaggio a posizioni di valore economico superiore.

Si aprirebbe così la strada ad un modello di sviluppo e valutazione delle risorse professionali e delle retribuzioni a queste connesse almeno in parte aperto e conseguito da tutti i Dirigenti, potenzialmente in grado di sollecitare ancor di più le attenzioni dei professionisti al miglioramento continuo delle performances e alla cultura della valutazione basata sugli esiti.

A tale scopo la FPCGIL Medici ritiene di dover destinare una quota maggiore (+4,5%) rispetto a quanto proposto dalle altre organizzazioni sindacali e corrispondente al 35% circa degli incrementi contrattuali .

 

Lo Straordinario 

Nel II biennio la FPCGIL Medici, insieme alle altre OOSS, ritiene che il valore economico dell’ora straordinaria vada quantificato secondo la specifica norma contrattuale, mai disapplicata, che si riferisce al nuovo valore economico del tabellare e che, in assenza di sufficiente capienza del fondo, si riduca in misura corrispondente il monte ore retribuibile.

Sul piano normativo va altresì ribadito che il ricorso alle ore straordinarie non può considerarsi una normale programmazione delle attività ma soltanto per sopraggiunte condizioni di carenze di organici rispetto all’esistente e va quindi definito un arco temporale non superiore ai due mesi nel quale può essere usato e oltre il quale si deve provvedere, prioritariamente con implementazione degli organici.

Differentemente rispetto alle altre OOSS la FPCGIL Medici ritiene che le Aziende che utilizzavano le ore di straordinario come normale orario di lavoro, debbano rivedere l’organizzazione delle attività svolte, e, se necessario, portare avanti una politica di assunzione del personale necessario, senza costringere i medici a svolgere ulteriore attività lavorativa oltre le 38 ore settimanali, anche se retribuita attraverso il ricorso all’attività libero professionale aziendale. 

 

Obbiettivi specifici della FPCGIL Medici

 

Incremento del tabellare della dirigenza medica
in allineamento con quella statale
 
 

La FPCGIL Medici ritiene che vada mantenuto nel tempo l’obiettivo di una sostanziale parificazione del tabellare della dirigenza pubblica ed a tal scopo ritiene che questa voce del trattamento fondamentale vada ulteriormente incrementata (+5,8 %), rispetto a quanto proposto dalle altre OOSS arrivando ad una percentuale corrispondente al 55% circa degli incrementi contrattuali  

 

Lavoro disagiato

La FPCGIL Medici ribadisce l’obbiettivo di voler premiare il disagio con il II biennio economico 2004-2005, ma non condivide la proposta della RAD (Retribuzione Aggiuntiva del Disagio - La guardia notturna in orario di lavoro) presentata dalla maggioranza delle altre organizzazione mediche, in quanto si tratta di una indennità da destinare solo alle guardie notturne, e pertanto parziale e discriminante.

 

La FPCGIL Medici ritiene invece che il disagio, dei medici come dei cittadini, si affronta migliorando il sistema, ed affrontandolo a livello aziendale. Pertanto propone di destinare già nel contratto nazionale tutto l’accessorio (10 % della massa salariale) alle situazioni di criticità da rilevare a livello locale, ed in via prioritaria alle guardie notturne e festive, alle pronte disponibilità, all’assistenza domiciliare dei medici del territorio e dei veterinari, ed ai Dipartimenti di Emergenza-Urgenza.

  

La FPCGIL Medici per una retribuzione certa,
equa e pensionabile
 

Le differenti proposte della FPCGIL Medici rispetto alle altre OO.SS derivano dalla scelta politica di destinare al salario fondamentale

(tabellare e sviluppo continuo della professionalità), circa il 90% della massa salariale così come già concordato per tutto il pubblico impiego ed il 10% al salario accessorio (disagio), invece dell’80% per il fondamentale ed il 20% per l’accessorio (RAD), così come proposto dalle altre organizzazioni sindacali.

La FPCGIL Medici ritiene infatti penalizzante spostare il 10% del monte salari da una voce garantita ed interamente pensionabile per tutti i medici come il salario fondamentale, sul salario accessorio ed in particolare sulla cosiddetta RAD (Retribuzione aggiuntiva del disagio) destinata solo alle guardie notturne, e pertanto incerta, che esclude i medici del territorio ed i veterinari. e che vedrà per i medici ed i veterinari già in servizio nel 1992 una decurtazione della loro pensione.

Peraltro, se come affermato dalle altre OO.SS la guardia notturna coinvolge durante la vita lavorativa almeno il 90% della categoria e, in ragione corrente, almeno il 70% della stessa, non si vede perché questa ampia fetta di medici debba rimetterci un 10% della massa salariale che potrebbe avere invece garantita e pensionabile per tutti, inserendola nel trattamento fondamentale.

Appare difficilmente spiegabile questa scelta di “autonomia negoziale” che nei fatti penalizza i medici rispetto agli altri dirigenti e lavoratori del pubblico impiego che hanno sicuramente garantito il 90% e non l’80% nel salario fondamentale, certo e pensionabile per tutti, così come negoziato dalle confederazioni con il Governo nel maggio 2005.

La FPCGIL Medici ritiene invece equo destinare tutto ciò che rimane oltre il salario fondamentale, cioè il 10%, al disagio (prioritariamente per guardia notturna e festiva, pronta disponibilità, assistenza domiciliare, Dipartimento di Emergenza e Accettazione) da contrattare in sede locale, e non condivide la proposta delle altre OO.SS di destinare il 20% della massa salariale esclusivamente alla RAD – guardie notturne, distogliendo il 10% dal salario fondamentale (tabellare e sviluppo continuo della professionalità), attuando discriminazioni e perdendo risorse certe ed interamente pensionabili per tutti i medici.

Roma, 10 novembre 2005