Roma, 16 gennaio 2004
Questa
mattina si è svolto presso il Ministero del lavoro il tentativo di
conciliazione obbligatorio in vista dello sciopero del 9 febbraio.
L’esito
di tale procedura è stato ovviamente negativo,
complice anche il fatto che le controparti,
ARAN e Regioni non si sono neppure presentate, ad ulteriore dimostrazione
di una scarsissima volontà non solo di risolvere i problemi, ma anche
semplicemente di confrontarsi con gli interlocutori sindacali.
Lo
sciopero del 9 febbraio prossimo è pertanto indetto e ad esso hanno
aderito sia la FP CGIL Medici che la dirigenza STPA della FP CGIL.
Le
motivazioni che hanno indotto l’intero fronte delle sigle mediche, della
dirigenza sanitaria, tecnica, professionale ed amministrativa e perfino degli
specializzandi allo sciopero sono quelle oramai annose legate al forte attacco
che il governo sta portando al SSN, ai
suoi operatori ed al loro stato giuridico, attraverso la duplice strategia
dell’abbandono e del progressivo prosciugamento economico.
Con
questa azione di sciopero si intende perciò richiedere:
- l’abolizione della
norma recentemente approvata che prevede l’istituzione di un super
controllo centralizzato del Ministero dell’Economia su tutte le
prescrizioni mediche;
- l’integrazione della
legge finanziaria 2004 che preveda lo stanziamento di fondi adeguati, come
richiesto anche dalle regioni, e finanziamenti idonei al rinnovo del secondo
biennio economico del contratto della dirigenza medica e veterinaria,
sanitaria e tecnico amministrativa;
- l’eliminazione delle
proposte di legge di modifica costituzionale tese a dar vita ad una
devoluzione disgregatrice del sistema sanitario nazionale;
- l’eliminazione delle
ingiuste penalizzazioni categoriali previste dalla riforma previdenziale;
- l’applicazione di un
corretto concetto di aziendalizzazione, inteso oggi, invece, come esclusivo
obiettivo di contenimento economico conseguito attraverso l’eccessivo
potere monocratico dei direttori generali;
- la reale partecipazione
dei dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico amministrativi alla
gestione clinica delle aziende sanitarie;
- i finanziamenti per
l’espletamento della ECM per la dirigenza sanitaria;
- la copertura economica
alla specifica legge (Dlgs. 368/99) e la stipula dei contratti di lavoro
subordinato finalizzati alla formazione specialistica prevedendo, nel
contempo, lo svolgimento dei corsi di specializzazione anche nelle strutture
ospedaliere accreditate;
- l’introduzione di una
tutela assicurativa obbligatoria per l’attività medica e dei dirigenti
sanitari nell’interesse anche dei cittadini;
- la realizzazione di una
seria politica contrattuale, che porti ad una rapida definizione dei rinnovi
contrattuali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e tecnico
amministrativa;
- la conclusione
dell’iter dell’ipotesi di CCNL relativo alle code contrattuali
sottoscritto da due anni ed ancora oggi non applicato;
- la corretta definizione
dello stato giuridico dei dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti
dal Ministero della Salute ancora in attesa, dopo oltre 6 anni, del rinnovo
del contratto di lavoro.
Questa
iniziativa di sciopero va ad aggiungersi alla manifestazione “Mille Assemblee
nei luoghi di lavoro” già indetta per il prossimo 20 gennaio, costituendo un
ulteriore, importante momento di mobilitazione in difesa del SSN e dei legittimi
interessi dei suoi operatori.
Due
dichiarazioni di sciopero di M. Cozza