Dichiarazione
di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
L’ECM deve essere garantita
dalle Asl.
Pari dignità per i medici del territorio e per i veterinari
Ancora una volta, prima tutti parlano di formazione, della sua importanza
strategica per il paese e per la sanità, poi, quando si tratta di prendere
impegni precisi, le parole seguono il vento.
E’ dequalificante che l’obbligo della formazione con l’Ecm sia condizionato
sulla base delle risorse delle Asl, così come oggi è emerso nella trattativa per
il rinnovo del contratto dei medici.
Riteniamo che se c’è la volontà, le Asl sono in grado, con risorse limitate, a
far fronte all’Ecm per tutti i medici. Non si tratta di mandare all’estero i
medici, ma di organizzare corsi qualificati nelle Asl, utilizzando anche le
moderne tecnologie di comunicazione audio-visiva.
Mantenere una situazione di confusione, tra le Asl che avrebbero le risorse e
non, favorisce inoltre chi ha interessi nel mercato della formazione, a
discapito di una Ecm non condizionata.
Abbiamo proposto, insieme all’Umsped, di eliminare dal testo le parti che
regolamentano in modo preciso l’eventuale svolgimento delle guardie in attività
libero professionale aziendale, ritenendo che la via prioritaria per rispondere
ai bisogni di assistenza sia procedere alle assunzioni a tempo indeterminato.
Comunque, alla luce del diniego rispetto alla richiesta di eliminazione della
regolamentazione delle guardie in libera professione aziendale, siamo stati
l’unica organizzazione sindacale che ha richiesto di dare pari dignità anche ai
medici che non effettuano le guardie, ed in primo luogo ai veterinari.
Abbiamo infatti proposto di inserire, almeno a titolo di esempio, tra le
possibilità di svolgimento in attività libero professionale aziendale oltre le
guardie, anche le visite domiciliari per i medici del territorio, e per i
veterinari le attività di macellazione e la vigilanza notturna nei mercati
all’ingrosso.
Roma, 24 marzo 2005
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