Bocciato il contratto dalla Corte dei Conti, confermato lo sciopero a novembre, la palla passa a Governo e Regioni La bocciatura da parte della Corte dei Conti del contratto dei medici e dei dirigenti della sanità pubblica, relativo al primo biennio economico 2002-2003, rappresenta un ulteriore ostacolo verso la firma definitiva. Purtroppo non possiamo che dire “avevamo ragione noi” a tenere ferme tutte le agitazioni di protesta a partire dallo sciopero di 48 ore del 14 e 15 novembre. E’ inaccettabile che in un paese che si voleva modernizzare e che doveva “ridare la dignità ai medici”, e che ha visto il Governo Berlusconi Bis porre nel programma come prioritaria la chiusura del contratto, proprio i medici vengano ancora lasciati senza contratto dopo 46 mesi. Non è più tempo di proclami, siamo stufi di promesse non mantenute, e la nostra esasperazione non potrà che sfociare in clamorose azioni di protesta. Governo e Regioni intervengano immediatamente per autorizzare la firma della prima parte del contratto senza porre ulteriori ostacoli, e per consentire ai medici di poter vedere applicato il primo biennio economico, arretrati compresi, ed il quadriennio normativo, dal mese di novembre. La trattativa che si avvia domani all’Aran per
il secondo biennio economico 2004-2005, grazie alle nostre proteste, dovrà
chiudersi in tempi strettissimi e dovrà consentire ai medici il giusto
riconoscimento economico per tutti, così come per gli altri dirigenti dello
stato. Roma, 11 ottobre 2005
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