IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL CCNL 2002 – 2005
DEL COMPARTO SANITA’

IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL CCNL 2002 – 2005  
DELLA SANITA’ PRIVATA


   

IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL CCNL 2002 – 2005
DEL COMPARTO SANITA’

 

Il rinnovo del CCNL 2002-2005 s’inserisce in un ambito d’importante evoluzione del sistema sanitario del nostro paese, che dopo l’ultimo rinnovo contrattuale 2000-2001 con l’importante risultato della vertenza sanità, è interessato da ulteriori sviluppi, sia per gli aspetti di decentramento dei servizi socio sanitari, sia per quanto riguarda le conseguenti modifiche dell’organizzazione del lavoro.

Tutto ciò in un ambito di sviluppo delle professionalità che operano nel sistema socio sanitario derivante sia dal livello di complessità e dall'evoluzione dei bisogni di salute e dalle conseguenti riorganizzazioni e ristrutturazioni in atto nelle singole regioni, sia dalle modifiche normative ottenute in materia di sviluppo delle professioni sanitarie con le riforme avviate dal 1994 ad oggi e con la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro.

Il sistema contrattuale previsto dall’accordo del luglio 1993, il nuovo ordinamento professionale introdotto con il CCNL 1998/2001, la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro e la valorizzazione della contrattazione aziendale hanno offerto una risposta adeguata, da un lato al necessario riconoscimento economico e professionale dei professionisti del sistema e dall’altro al bisogno delle strutture di avere a disposizione utili strumenti per incentivare la partecipazione e la responsabilizzazione degli operatori al cambiamento e all’attività aziendale.

Tale percorso deve essere ulteriormente implementato, promosso e favorito, ma necessita anche d’ulteriori interventi da introdurre con il contratto nazionale e altri da favorire con la contrattazione decentrata, necessari per promuovere e raggiungere, nel prossimo quadriennio contrattuale alcuni obiettivi strategici e non più rinviabili dei percorsi professionali degli operatori e degli assetti contrattuali. 

Con la piattaforma per il rinnovo del CCNL della sanità 2002 – 2005, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL CISL FPS UIL FPL intendono riproporre lo stretto collegamento esistente tra la tutela degli interessi e dei diritti dei lavoratori e la tutela del diritto alla salute per i cittadini.

Oggi l’unica strada per difendere il sistema sanitario pubblico e riaffermarne la centralità è quella di aziende efficienti, che eroghino servizi di qualità e realmente accessibili da parte degli utenti e questi obiettivi di efficacia ed economicità possono essere raggiunti solo dando più valore al lavoro degli addetti.

FP CGIL CISL FPS UIL FPL sono pronte ad affrontare con idee e proposte chiare la sfida delle innovazioni necessarie a far funzionare le aziende in un contesto dove:

La modifica del titolo V della Costituzione che interviene con la legge Costituzionale 3 del 18 ottobre 2001 definisce il compito e il ruolo della regioni in materia di salute, come materia di legislazione concorrente, quindi con un potere legislativo regionale, salvo che per i principi fondamentali riservati alla legislazione statale.

Tale modifica Costituzionale, rafforza ulteriormente il decentramento regionale, per quanto riguarda la sanità, anche sul piano legislativo, oltre a quello già avviato in ambito di programmazione economica e organizzativa.

Gli interventi per rendere più coerente il modello contrattuale con il nuovo assetto dei poteri e delle competenze in sanità debbono rientrare in un quadro di salvaguardia dei valori generali,  nazionali e di coesione sociale.

Pertanto FP CGIL CISL FPS UIL FPL nel condividere il principio fondamentale del federalismo di avvicinare al territorio le sedi decisionali, riaffermano l’insostituibilità del Contratto nazionale quale strumento  di garanzia dell’uniformità di diritti minimi salariali e normativi per i lavoratori, così come del Piano Sanitario Nazionale quale strumento di garanzia dell’uniformità per tutti cittadini delle prestazioni sanitarie essenziali. 

L’attuale tornata contrattuale dovrà portare anche ad un ulteriore avvicinamento dei contratti della sanità pubblica e privata, per riaffermare con atti concreti il diritto degli operatori allo stesso riconoscimento del lavoro, della competenza, responsabilità, autonomia e dignità professionale indipendentemente dalla tipologia pubblica o privata del settore di impiego.

Parallelamente il contratto della sanità pubblica deve diventare il contratto “madre” per i lavoratori atipici, per i quali si allega un’ipotesi di regolamentazione, e per quelli operanti nei servizi appaltati all’esterno, per evitare ogni confusione della flessibilità con la discriminazione e la discrezionalità e per mettere fuori gioco le offerte di servizi che realizzano la loro convenienza attraverso lo sfruttamento dei lavoratori.

Va inoltre contrastato il ricorso alle consulenze esterne inutili che comportano spreco di risorse e mortificano le professionalità interne.

Con altrettanta chiarezza nella disciplina del campo di applicazione andrà evidenziata la continuità del contratto di lavoro in essere nelle strutture pubbliche interessate dalle sperimentazioni gestionali.

Altro punto chiave di questo rinnovo sarà la valorizzazione dei risultati ottenuti dal Sindacato nell’accordo del 4 febbraio 2002, a seguito del quale è stato ribadito “il carattere centrale e irrinunciabile di una chiara ripartizione di ambiti tra legge e atti pubblicistici, da un lato, e contrattazione collettiva e sistema di relazioni sindacali, integrato da altre forme di partecipazione, dall’altro”.

Si tratta ora di tradurre in specifiche norme il principio della prevalenza della contrattazione sulla legislazione in materia di rapporto di lavoro e la conseguente necessità di contrastare le iniziative che, derogando alla riserva negoziale, tendono a riportare tale materia sotto la disciplina delle fonti unilaterali. 

All’interno di questa cornice FP CGIL CISL FPS UIL FPL hanno individuato gli obiettivi e le linee rivendicative che seguono. 

 

PARTE ECONOMICA

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono che questo rinnovo contrattuale debba continuare nella politica salariale e retributiva già avviata con l’ultimo contratto per dare risposte al personale del servizio sanitario nazionale, attraverso il completamento,  l’ottimizzazione e l’implementazione dell’attuale sistema dello sviluppo professionale, il potenziamento e l’articolazione degli ambiti della contrattazione integrativa.

All’interno di questa strategia individuano come obiettivi:

-    La difesa del potere d’acquisto del salario e della produttività per la contrattazione decentrata nel rispetto dell’accordo del 4 febbraio 2002, aggiornato con le previsioni della Legge n.289 del 2002 (Finanziaria 2003), e integrato con le ulteriori risorse legate al differenziale inflattivo già richieste al Governo

-    La riduzione del differenziale economico fra le tre aree contrattuali: dirigenza Sanitaria-Tecnica-Professionale-Amministrativa, dirigenza medica e personale del comparto. Tale differenza non è più proporzionale rispetto i nuovi modelli organizzativi integrati fra le diverse professioni, il livello di responsabilizzazione e autonomia professionale raggiunta dal personale del comparto, e l’apporto professionale degli operatori all’interno dei processi organizzativi e impedisce di cogliere all’obiettivo di armonizzare realmente i contenuti dei tre contratti dell’area sanitaria.

-   La rivalutazione economica mirata di alcune delle attuali indennità, individuando quelle dirette ad una ampia platea di destinatari e finalizzate a compensare il disagio reale

 

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono inoltre  necessario ottenere:

-      La conferma delle risorse regionali indicate nel biennio economico 2000-2001 con l’integrazione di ulteriori risorse aggiuntive regionali, da finalizzare al finanziamento del salario accessorio per la realizzazione di progetti aziendali, che portino ad un miglioramento oggettivo e misurabile, sulla base di obiettivi generali fissati a livello regionale quali:

-     I programmi di intervento concordati con le aziende, per mutamenti nell’organizzazione del lavoro e del servizio finalizzati a una qualificazione delle prestazioni, attraverso maggiore forme di flessibilità organizzativa; anche con la revisione dei modelli assistenziali e degli altri servizi, che compartano la ridefinizione di compiti e delle responsabilità dei profili professionali coinvolti,

-     La formazione, la riqualificazione professionale permanente del personale per una maggiore partecipazione ai progetti sopra indicati anche con l’obiettivo di realizzare dinamiche retributive e di inquadramento professionale per i lavoratori,

-     Il rafforzamento e l’esigibilità di forme di finanziamento aggiuntivo a livello aziendale da finalizzare all’incremento dei fondi contrattuali  da individuare anche attraverso:

-     I processi di riorganizzazione, che permettono l’attivazione di nuovi servizi all’utente o l’accrescimento di quelli esistenti

-     L’utilizzo di risparmi ricavati da forme di sponsorizzazioni , consulenze e offerta di servizi aziendali all’esterno; tali potenzialità ad oggi non sono ancora state percepite nella loro reale “portata innovativa”, che permette una “vera economicità di gestione” senza riduzione dei servizi e posti di lavoro.

Tutto quanto sopra rende necessaria una maggiore osmosi nella gestione dei fondi degli articoli 38 e 39 del CCNL 7 aprile 1999 dai quali chiediamo, inoltre, venga tolto l’onere del finanziamento delle posizioni organizzative.  

-        Ulteriore obiettivo sono gli interventi idonei a risolvere le questioni ancora aperte, a partire :

-      dalle modifiche necessarie ad adeguare il sistema delle indennità a nuovi rischi e responsabilità ed alle novità normative ed organizzative (servizi sul territorio, assistenza domiciliare, dipartimento di emergenza, ecc.) introdotte successivamente alla loro definizione nel CCNL 1994/’97,

-      dalla possibilità di adeguare a livello aziendale - in relazione all’articolazione dei servizi - la platea dei destinatari. 

 

ASSETTO CONTRATTUALE

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono che il nuovo modello di decentramento definito attraverso la modifica del Titolo V della Costituzione dovrà caratterizzare il prossimo rinnovo contrattuale, dove la sfida dell’incremento delle risorse da investire sulle professionalità, sulla contrattazione decentrata e sull’evoluzione organizzativa deve vedere l’impegno del Governo e delle Regioni con le organizzazioni sindacali in un progetto condiviso e responsabile, per consentire

-      Il raggiungimento di alcuni obiettivi strategici nella programmazione dei sistemi socio sanitari regionali, sulla base degli obiettivi indicati anche nel piano sanitario nazionale, ma soprattutto a garanzia dei servizi sanitari, appropriati ai bisogni di salute e coerenti con la partecipazione alla spesa richiesta ai cittadini.

-      la realizzazione di modelli organizzativi basati sulla responsabilizzazione e valorizzazione degli operatori, attraverso una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse regionali e aziendali e di una parte di quelle che si possono recuperare con l’introduzione di nuovi modelli organizzativi in termini di efficienza ed efficacia del sistema.
 

I livelli contrattuali

Per queste ragioni FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono indispensabile definire un nuovo assetto contrattuale basato sullo sviluppo degli strumenti di confronto a livello nazionale congiuntamente con il Governo e la Conferenza delle Regioni; al fine di definire le politiche generali relative alla contrattazione, alla quantità e all’allocazione delle risorse.

Riteniamo che il nuovo assetto contrattuale deve fondarsi sul livello di contrattazione nazionale, che deve garantire la tutela generale, e sul livello di contrattazione decentrata integrativa,  articolato a sua volta in un ambito regionale ed un ambito aziendale

La ripartizione di competenze nazionali  e competenze aziendali/regionali, realizzando un intreccio positivo non caratterizzato da una gerarchia di potere ma, più semplicemente, da una definizione di ruoli attraverso la quale, ogni livello, per la parte che gli compete, contribuisce a realizzare l’obiettivo condiviso, ripartendo le specifiche materie fra i vari livelli.

In particolare le materie e le competenze devono essere suddivise fra i vari livelli secondo il seguente schema generale:

-        livello di contrattazione nazionale:

che provvede all’applicazione, conferma e ampliamento di quanto stabilito nella normativa vigente, al fine di dare stabilità alle scelte e alle metodologie già concordate nel precedente CCNL.

-        livello di contrattazione decentrata integrativa:

che riguarderà, oltre alle materie ad essa specificamente rinviate dal CCNL, anche altre materie ed istituti relativi al contratto di lavoro sui quali la contrattazione nazionale non è intervenuta e che sarà articolato in

-      ambito aziendale, con particolare riferimento:

-     alla definizione dei percorsi professionali e formativi, esperienze lavorative ed il relativo inserimento del personale nelle posizioni economiche, per la piena attuazione dell’attuale modello di classificazione del personale, nonché la individuazione di nuovi obiettivi di flessibilità e riconoscimento della professionalità,

-     alla gestione del salario accessorio e della produttività,

-     alle scelte ed i programmi di investimento relativi alla attività aziendale ed alla realizzazione di nuovi servizi, con particolare riguardo alla quantificazione delle risorse necessarie ed all’andamento occupazionale,

-     alle problematiche, anche occupazionali, connesse alle esigenze di ristrutturazione ed i relativi piani di formazione, aggiornamento e riqualificazione, nonché quelle relative alla attivazione delle diverse tipologie di rapporto di lavoro,

-     agli effetti sull’organizzazione del lavoro conseguenti alla introduzione di innovazioni tecnologiche e scientifiche, in relazione anche alla qualità del lavoro e alla crescita professionale dei lavoratori,

-         alle scelte organizzative che possono produrre effetti economici sui salari dei lavoratori,

-         alla gestione del fondo per la formazione e l’aggiornamento,

-         alla predisposizione dei programmi di formazione ed i criteri di selezione del personale interessato.

La contrattazione aziendale dovrà essere consolidata implementando l’attuale sistema delle relazioni sindacali, definendo tempi certi di contrattazione e dovrà poter utilizzare le risorse economiche correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati fra le parti o a somme derivanti dal bilancio generale dell'azienda.

A questo livello vanno inoltre previsti momenti di confronto, che consentano una corretta disciplina degli appalti, delle convenzioni e dei nuovi rapporti di lavoro, vincolandone l’attivazione al rispetto delle regole contenute nell’ipotesi allegata.

-      ambito regionale:

per il quale il nuovo assetto istituzionale ha mostrato la necessità di prevedere l’attivazione di specifiche forme di relazioni sindacali che rendano possibile la partecipazione delle OO.SS. di categoria ai momenti concertativi di governo del settore ed alle scelte degli investimenti, con particolare riferimento:

-     all’assetto programmatorio e della organizzazione del servizio sanitario regionale, in particolare per quanto attiene il personale, anche con riferimento ai processi di esternalizzazione (piani sanitari regionali)

-     all’occupazione e all’andamento della mobilità

-     la gestione di ulteriori risorse individuate dal CCNL, con un valore minimo ed uno massimo, per affrontare e risolvere particolari condizioni degli operatori, anche con riferimento ai problemi posti dal mercato del lavoro così come sono determinate in relazione ai diversi contesti regionali

-     all’accreditamento delle strutture pubbliche o private, con particolare riferimento agli standard di personale ed ai contratti di lavoro di riferimento,

-     alle risorse aggiuntive regionali, collegate anche a processi di riordino dei sistemi sanitari regionali e ai processi di qualificazione e riorganizzazione aziendale,

-     alla formazione continua comprendente l’aggiornamento professionale e la formazione permanente

Anche a questo livello vanno inoltre previsti momenti di confronto, che consentano, attraverso una corretta disciplina degli appalti, convenzioni e nuovi rapporti di lavoro,  di tutelare i diritti e le condizioni di lavoro di questi lavoratori.

La sede regionale potrà inoltre esercitare un importante ruolo di monitoraggio dell’applicazione del CCNL, e di verifica del quadro di compatibilità contrattuale nel rispetto della contrattazione aziendale.
 

L’assetto contrattuale deve basarsi sulla flessibilità del sistema e sulla sua capacità di cogliere i diversi livelli di produttività, di costruire un legame permanente tra salari, qualità del lavoro e della produttività e dovrà coniugare la tutela generale con la necessità di rappresentare le nuove esigenze dei lavoratori per tradurle, con la contrattazione collettiva, in nuove opportunità individuali e collettive. 

 

RELAZIONI SINDACALI

Tutto ciò richiede un rafforzamento del sistema delle relazioni sindacali inquadrate in un contesto di riconferma di prassi e modelli partecipativi, da calare dal livello nazionale fino al livello territoriale, anche come strumento di continuità e compensazione di eventuali ricadute negative dei processi di decentramento.

Il livello nazionale deve necessariamente prevedere il confronto con il Governo e la Conferenza delle Regioni sugli obiettivi, le strategie, le risorse programmate ed attribuite alle competenze della politica nazionale e determinate dal Piano Sanitario Nazionale, nonché sulle materie demandate dal titolo V della Costituzione quali ad esempio: i profili professionali, la formazione professionale, la sicurezza ecc..

Al livello regionale ed aziendale il nuovo assetto contrattuale la valorizzazione delle relazioni sindacali deve promuovere un clima di fiducia e di cooperazione tra le parti, ed avrà come effetto la mobilitazione di risorse ed energie che potranno contribuire all’evoluzione organizzativa.

Si ritiene di particolare rilievo la costituzione di Organismi paritetici aziendali dove esercitare il diritto di informazione e consultazione delle OO.SS. e della RSU su tutte materie, comprese le consulenze esterne, che hanno ricadute sui lavoratori e che non siano oggetto di altri livelli di confronto. Ciò sia al fine di dare maggiore certezza del rispetto di tale diritto, sia per trovare nel consenso, nell’adozione di regole condivise e nella partecipazione la strada  più sicura per raggiungere gli obbiettivi di efficacia, efficienza ed economicità cui sono tenuti aziende ed enti sanitari.

Si propone infine la costituzione di una Commissione paritetica  nazionale abilitata a fornire risposte ai quesiti posti dai soggetti titolari della contrattazione decentrata integrativa, con l’obiettivo di dare una soluzione preventiva ai problemi applicativi del CCNL limitando, così, sia l’insorgenza di conflitti che l’appesantimento di un eccessivo ricorso alla procedura di interpretazione autentica.  

 

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO  

Un’organizzazione vive grazie agli operatori che la animano.

Questo semplice principio oggi è troppo spesso dimenticato e vanificato da:

-      Logiche organizzative “miopi” che non valorizzano i lavoratori che operano nei reparti e nei servizi;

-      Carichi di lavoro, in particolare nei servizi assistenziali, al limite della accettabilità.

In particolare si verifica un alto livello di stress e d’insoddisfazione professionale causati dalla mancanza di personale e dal ricorso a forme di lavoro aggiuntivo e /o straordinario, non sempre finalizzate alla qualificazione dei servizi, dallo svolgimento di mansioni improprie, compresi i compiti di minor contenuto professionale, e dalla mancata valorizzazione della professionalità posseduta dagli operatori, per intervenire direttamente su alcune prestazioni affidate impropriamente ai dirigenti.

A tale proposito è necessario accelerare l’applicazione del CCNL relativa alla riqualificazione dell’OTA ed alla conseguente trasformazione dei posti con l’inserimento dell’OSS.

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono che con il contratto nazionale, ma soprattutto attraverso un’azione capillare a livello regionale e aziendale si deve confermare e rafforzare l’impegno per un’organizzazione dei servizi che valorizzi gli operatori. Tale obiettivo è condizione preliminare per collegare lo sviluppo formativo, professionale dei lavoratori all’intervenuta evoluzione delle prestazioni e dei bisogni dei cittadini.

Per raggiungere questi obiettivi è strategica la partecipazione di tutti i soggetti interessati: i lavoratori, le istituzioni e il sindacato, al fine di definire un quadro generale di sviluppo del sistema sanitario nazionale.

Per questa ragione i processi di formazione degli operatori dovranno essere meglio orientati:

-      alla persona e al risultato

-      al cambiamento tecnico scientifico del sistema

-      alla responsabilità e all’autovalutazione.

Ai processi formativi si collega anche la crescita ed il miglioramento professionale e le conseguenti progressioni di carriera per le quali, al fine di non generare situazioni conflittuali, rivendichiamo l’adozione di un sistema di valutazione aziendale noto a tutti gli operatori - certo, stabile, trasparente e condiviso - in grado di promuovere nell’attività quotidiana degli operatori il collegamento fra strategia aziendale e lavoro.

L’evoluzione del sistema deve sempre più essere accompagnata da modelli organizzativi adeguati a sviluppare e valorizzare le risorse umane, generalizzando ed estendendo processi integrati di lavoro multiprofessionale, il  perseguimento di obiettivi e la responsabilità di risultato.

Occorre completare su tutto il territorio nazionale l’istituzione dei dipartimenti dell’assistenza per la gestione di servizi sanitari, tecnici, riabilitativi, della prevenzione e sociali anche per favorire l’ulteriore integrazione fra i professionisti, diretti da un dirigente appartenente alle professioni sanitarie, in attuazione della normativa vigente. 

Anche i servizi amministrativi e tecnici sono stati interessati da un importante processo di modernizzazione derivante dal continuo sviluppo tecnologico, dalle riorganizzazioni delle strutture e dalle nuove esigenze dell’utenza che non è stato sempre accompagnato da un’adeguata verifica dei modelli organizzativi, e da percorsi di formazione e valorizzazione del personale.

Bisogna in particolare in coerenza con i nuovi modelli organizzativi superare definitivamente, attraverso un’applicazione della classificazione che ne espliciti tutte le potenzialità innovative, una divisione del lavoro amministrativo che ancora resiste e che risale  troppo spesso al vecchio sistema delle carriere. Pertanto il lavoro amministrativo deve essere riqualificato anche attraverso la valorizzazione di figure professionali polivalenti.

Per il personale amministrativo e tecnico si rende necessaria la formazione permanente, anche con l’impegno del livello regionale.

La qualità del lavoro è direttamente collegata con la sicurezza nel lavoro, con i sistemi di prevenzione e di tutela dei lavoratori. La vigente legislazione e le norme contrattuali relative all’ambiente, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere applicate, attuando le necessarie modifiche organizzative, per una migliore qualità della vita e del lavoro degli operatori. 

Il tema della sicurezza include anche quello della tutela da garantire ai lavoratori, anche attraverso forme assicurative più adeguate alle nuove e sempre maggiori responsabilità in ambito penale, civile ed etico, di cui l’azienda deve farsi promotrice.

In questo ambito riteniamo necessario integrare la declaratoria degli autisti dei mezzi di soccorso con le prestazioni loro attribuite dalle linee guida nazionali sull’emergenza. 

 

CLASSIFICAZIONE:     BILANCIO E PROSPETTIVE 

Il quadriennio che è alle nostre spalle è stato caratterizzato dall’introduzione del nuovo sistema di classificazione e dalla sua gestione nella contrattazione integrativa aziendale.

 Si è trattato di un fatto di straordinaria importanza che per la prima volta ha reso possibile lo sviluppo professionale in relazione alle realtà organizzative di ciascuna azienda.

Inoltre la rivalutazione dell’accesso delle figure sanitarie dalla categoria C alla categoria D ha contribuito a salvaguardare e difendere la qualità dell’assistenza del SSN.

A questo punto si rende necessario avere una reale conoscenza di come il modello è stato gestito e dei risultati che ha prodotto, per poterli comparare con i mutamenti istituzionali in corso, con le evoluzioni organizzative avvenute e con l’affacciarsi di nuove figure professionali.

Si rende inoltre necessario completare il percorso di valorizzazione professionale avviato con la Vertenza sanità portando a compimento impegni assunti all’atto della stipula del CCNL 2000/2001.

Il nuovo contratto dovrà prevedere, tenuto conto delle risorse a disposizione e delle condizioni del negoziato, l’implementazione dei meccanismi di progressione in grado di dare risposte

-    All’esigenza di ricomporre le funzioni ed i contenuti professionali all’interno di categorie omogenee, sulla base di una verifica effettuata in contrattazione aziendale

-    Alla necessità di riconoscere le specifiche professionalità che possono maturare in azienda in risposta a peculiari esigenze ed aventi caratteristiche proprie di autonomia, competenza e responsabilità.

  

PARTE NORMATIVA  

Il nuovo contratto dovrà portare a compimento gli istituti normativi che non sono stati completamente applicati benché normati, come la Previdenza complementare, e riconfermare alcuni istituti contrattuali modificati da successivi provvedimenti legislativi.

Inoltre è necessario introdurre dei miglioramenti ad alcuni istituti contrattuali per definire compiutamente le regole del lavoro nel Servizio sanitario nazionale e per renderle esigibili.

Il contratto dovrà prevedere una norma finalizzata all’armonizzazione con le previsioni di miglior favore definite dai contratti della dirigenza.
 
 

FORMAZIONE

In coerenza con gli obiettivi europei dichiarati al vertice di Lisbona, nonché con gli attuali disposti contrattuali, e avendo riguardo all’introduzione del sistema dei crediti formativi legati all’ECM, si rivendica: 

-     L’avvio di un monitoraggio per l’individuazione e la rimozione degli ostacoli che limitano la partecipazione ai corsi di formazione

-     L’effettuazione della formazione in orario di lavoro, anche vincolando una parte del monte ore a tali obiettivi, in analogia con quanto avviene in altre aree contrattuali del nostro settore

-     L’obbligo dell’azienda a garantire la totale copertura dei crediti formativi ECM e la responsabilità di registrazione del sistema dei crediti

-     La costituzione di uno specifico fondo cui destinare risorse aziendali necessarie a coprire i costi formativi. 

 

LIBERA PROFESSIONE

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ne richiedono l’istituzione per tutte le professioni sanitarie di cui alla legge 42. L’istituzione della libera professione, i cui oneri saranno a carico delle aziende, dovrà riguardare anche l’attivazione o implementazione dei servizi o linee di attività che prevedono l’effettuazione in autonomia, di prestazioni sanitarie rivolte direttamente ed esclusivamente all’utente, quali ad esempio il servizio infermieristico domiciliare e le prestazioni di tipo educativo, curativo e riabilitativo in ambulatori infermieristici e riabilitativi . Deve essere garantita agli utenti la possibilità di scegliere il professionista.

 

MOBBING

Con riferimento alla risoluzione del Parlamento Europeo, si intende porre in atto politiche di prevenzione unitamente all’individuazione di procedure atte a risolvere il problema del mobbing sul luogo di lavoro.

Occorre prevedere momenti di informazione e formazione del personale.

Istituzione, in analogia per quanto previsto per le molestie sessuali, di un codice di “buone pratiche”

Occorre individuare sul luogo di lavoro un organismo di fiducia alla quale le lavoratrici/il lavoratore possono rivolgersi.

I costi derivanti dall’attuazione di questo articolo sono a carico dell’azienda. 

 

DISPOSIZIONI CONTRATTUALI

Il CCNL deve essere ispirato, nella stesura, a principi di organicità e chiarezza e depurato, al contempo, dalle complesse stratificazioni normative e contrattuali che lo appesantiscono. E’ necessario pertanto procedere, nell’ambito della vigenza contrattuale, ad una riscrittura concordata di un testo che raccolga tutta la regolamentazione vigente, con la riformulazione delle clausole relative a disposizioni che hanno dato luogo a interpretazioni difformi e contenzioso, al fine di limitare il ricorso all’istituto delle interpretazioni autentiche.

FP CGIL CISL FPS UIL FPL ritengono inoltre indispensabile ripristinare la prevalenza delle norme contrattuali anche rispetto agli accessi sulle quali pesano le incongruenze introdotte con l’attuale regolamento concorsuale DPR 27 marzo 2001, n. 220.

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Questa piattaforma rappresenta una sintesi delle principali rivendicazioni di CGIL FP CISL FPS UIL FPL.

Gli obiettivi contenuti sono di particolare importanza nel breve e lungo periodo, perché prevedono il completamento della vertenza 2000-2001, e la verifica della gestione e dei risultati dell’attuale sistema classificatorio alla luce delle innovazioni organizzative e professionali, in una nuova sinergia fra il livello contrattuale nazionale, e il livello della contrattazione decentrata integrativa articolata in regionale e aziendale.

Tutto ciò richiede uno straordinario impegno delle Organizzazioni Sindacali nazionali, regionali, territoriali, aziendali e RSU e la partecipazione attiva di tutti i lavoratori per raggiungere gli obiettivi definiti ai diversi livelli contrattuali, in un percorso coerente e capillare sul territorio nazionale.

Solo uniti in un forte e rappresentativo sindacato confederale potremo riaffermare e sviluppare il valore del lavoro come fattore strategico per lo sviluppo della qualità nel servizio sanitario nazionale, a garanzia dei cittadini e degli operatori. 

 

Allegato 

LAVORO “ATIPICO” 

Nei confronti del lavoro “atipico”, il CCNL si propone di garantire un livello di tutela specifica a partire dall’applicazione delle norme che attengono alla libertà e dignità di chi presta lavoro.

La regolamentazione contrattuale delle forme di lavoro “atipico”, largamente utilizzate nel sistema sanitario,  è finalizzato anche alla lotta contro le forme d’elusione delle tutele e garanzie collettive proprie del lavoro subordinato. 

Il CCNL deve prevedere:

-     la definizione dei lavoratori cosiddetti “atipici”, a partire dai prestatori d’opera e prestatori d’opera intellettuale i cui rapporti sono instaurati secondo gli Art.2222 e seguenti e Art.2229 e seguenti del Codice Civile, nonché ogni altra forma di consulenza e prestazione svolta in modo prevalente per le aziende che applicano il CCNL.

-     La base di calcolo minima per le retribuzioni non può essere inferiore a quella prevista nel CCNL per mansioni assimilabili presa per lordizzazione;

-     le modalità e l’uso degli strumenti;

-     l’acquisizione delle informazioni di contesto;

-    i temi e le modalità di rimando al 2° livello; 

Il CCNL dovrà inoltre prevedere un allegato specifico, concordato congiuntamente alle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori “atipici”, che inserisca l’obbligatorietà della forma scritta e definisca un quadro di regole, sulle quali basare la sottoscrizione dei contratti individuali, nel quale far vivere:

-         la definizione dei  gradi effettivi di autonomia e di coordinazione con l’organizzazione dell’azienda committente;

-         la precisazione dei diritti di informazione con particolare riferimento all’attività che la persona svolge all’interno e all’esterno dell’impresa;

-         la garanzia di accesso alla formazione;

-         la rappresentanza diretta di questi lavoratori nei luoghi di lavoro e il rapporto con le R.S.U.;

-         l’esigibilità dei diritti sindacali;

-         definizione dei compensi minimi annui, le modalità di corresponsione del compenso e le penali per ritardato pagamento;

-         indicazione della durata minima dei contratti individuali;

-         L’esigibilità e la godibilità dei diritti sociali utilizzando, per la malattia, la maternità e l’infortunio fondi mutualistici specifici;

-         La modalità di godimento del riposo per recupero psicofisico;

-         Le modalità di applicazione della 626/97 per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro;

-         La regolamentazione delle modalità e delle tutele in caso recesso o interruzione anticipata del rapporto;

-         La conciliazione delle controversie;

-         La previsione di tutele assicurative su responsabilità civile e tutela giudiziaria;

-         L’introduzione di meccanismi che consentano la retribuzione di indennità di fine mandato;

-        Le materie da demandare alla contrattazione decentrata.



IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL CCNL 2002 – 2005

DELLA SANITA’ PRIVATA

 

Premessa 

Le OO.SS. CGIL FP, CISL FPS e UIL FPL, nel presentare l'ipotesi di piattaforma finalizzata al rinnovo del CCNL 2002/2005 per i lavoratori della Sanità privata, ancora separata da quella degli operatori del settore pubblico, confermano e ribadiscono la necessità di superare questa inutile, defaticante e dannosa duplicazione e nella convinta consapevolezza che le motivazioni che sono a fondamento della unificazione contrattuale permangono e si rafforzano sempre più, ritengono necessario che a compimento di questa tornata contrattuale riprenda lo specifico confronto e, in previsione di ciò, affidano a questa piattaforma anche il compito di avvicinare quanto più possibile, tanto nella sostanza quanto nella forma, il contenuto dei due contratti.

Per tentare il conseguimento di questo obiettivo si dovrà operare principalmente su due versanti:

-     Il perfezionamento del sistema delle relazioni sindacali, che si espliciti anche nel conseguimento di un secondo livello di contrattazione efficace sul piano della integrazione economica a seguito di produttività aggiuntiva e su quello della progressione nelle carriere;    

-     il conseguimento di ulteriori "diritti" derivanti da istituti normativi, intervenuti successivamente alla stipula del CCNL 1998-2001.

Si dovrà poi operare per recuperare e/o ripuntualizzare tutti quegli istituti contrattuali che l'esperienza applicativa ha evidenziato come bisognosi di ulteriori interventi di correzione - oltre ad aggiungere istituti innovativi come l'ECM, il profilo dell'OSS e rendere attuativi istituti già previsti, a partire dalla previdenza integrativa.

 

ASSETTI CONTRATTUALI E SISTEMA DI RELAZIONI SINDACALI

Con questo rinnovo contrattuale si riconferma pienamente la struttura contrattuale sui due livelli:

-     il valore universale del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro quale strumento di garanzia e di equità normativa ed economica quale unica fonte che disciplina tutti gli elementi del rapporto di lavoro, dei livelli retributivi, dei parametri della classificazione del personale;

-     il livello aziendale con la responsabilità della negoziazione di contenuti economici e di apprezzamento professionale correlati e commisurati a parametri di miglioramento della produttività, qualità ed efficacia.

Risulta tuttavia che la sollecitazione più diffusa per intensità e volume è quella riferita alla scarsa o nulla esigibilità della contrattazione integrativa: tanto sul piano della produttività quanto su quella della progressione delle carriere (art.39). 

Per questa ragione il sistema delle relazioni sindacali va implementato attraverso un sempre maggiore coinvolgimento delle parti sociali alle strategie organizzative aziendali in relazione alle inevitabili ricadute sul rapporto di lavoro con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro. Coinvolgimento che deve soprattutto vincolare i datori di lavoro, per dare maggiore efficacia al sistema contrattuale e per favorire il raggiungimento di elevati standard di servizio concorrendo a sostenere lo sviluppo economico e occupazionale attraverso una maggiore efficienza e competitività delle strutture.

            Questo è il punto nodale, è l'elemento centrale della piattaforma e dovrà essere l'anima del confronto valutando anche le seguenti considerazioni - da tempo unanimemente acquisite - in ambito europeo:

-         la bassa percentuale di personale non medico rispetto al complesso della popolazione complessiva;

-         la soddisfacente qualità del servizio reso, tanto in termini assoluti che relativi.  

La valutazione congiunta di questi elementi, di per se ha proposto e giustificato in ambito pubblico la necessità di reperire, da parte degli amministratori regionali e aziendali, ulteriori risorse a parziale copertura di una "produttività" comunque esistente ed evidente e che si è estrinsecata anche sul versante della progressione delle carriere. Al contrario nel settore privato questi elementi di "positività economica", esplosi dopo la unificazione delle tariffe e dei DRG, si sono risolti tutti a vantaggio dell'imprenditore che, talvolta, ne abusa addirittura operando senza alcun tipo di controllo, sovente al di sotto degli standard minimi consentiti. 

Su questo versante diviene fondamentale attivare un confronto con la Conferenza delle Regioni al fine di promuovere e determinare gli ambiti di confronti concertativi a livello regionale, che consentano di partecipare – assieme alle parti datoriali di tale livello – alle determinazioni riguardo a tutto quanto insiste sul tema degli accreditamenti e dei relativi controlli. Tutto ciò dovrà anche essere finalizzato a produrre effetti positivi ai fini dello svolgimento corretto e tempestivo della contrattazione integrativa aziendale.

            In ogni caso debbono essere ampliati e ridefiniti gli ambiti già previsti della vera e propria contrattazione regionale, contestualmente rideterminando gli istituti di contrattazione di secondo livello, in particolare devono essere ben puntualizzati e chiariti gli aspetti di contrattazione riguardanti: l'effettivo controllo e monitoraggio del livello di applicazione del contratto soprattutto al fine della verifica, in concreto,  dell'attivazione del confronto aziendale,  tutti gli aspetti di contrattazione inerenti la promozione, l’attivazione e lo sviluppo della E.C.M., le particolari esigenze formative presenti in ambito regionale, la concreta attuazione degli adempimenti inerenti le attività sociali-culturali-ricreative, la verifica degli inquadramenti adottati a fronte del nuovo modello di classificazione del personale e del contenuto professionale dell'attività svolta e la definizione  di linee di indirizzo per l’implementazione della contrattazione integrativa di secondo livello tanto sul piano della produttività, quanto su quello della progressione orizzontale.

In tale sede si dovrà sviluppare in particolare il confronto sulle problematiche, anche occupazionali, connesse alle esigenze di ristrutturazione e ai piani di formazione e riqualificazione, nonché quelle collegate a eventuali processi di esternalizzazione o all'attivazione di nuove procedure connesse alla introduzione di innovazioni scientifiche e tecnologiche.   

 

Trattamento economico fondamentale e accessorio 

Il CCNL dovrà essere improntato alla salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni finalizzato al recupero tra inflazione programmata e accertata per l’anno 2002 perseguendo il mantenimento dell’omogeneità con il contratto pubblico.

L’obiettivo del rinnovo, così come posto nella piattaforma del CCNL della sanità pubblica, pone al centro delle rivendicazioni un recupero salariale uniforme al rispetto dell’accordo del 4 febbraio 2002 tra Governo e Parti sindacali, da integrare con risorse aggiuntive legate al differenziale inflativo.

Le decorrenze economiche dovranno rispettare le scadenze del 1 gennaio 2002 e del 1 gennaio 2003. 

La contrattazione aziendale e la sua esigibilità 

Premesso che il grado di esigibilità di una norma o istituto contrattuale non è insito nella norma stessa ma richiede ulteriori condizioni ed adeguati adempimenti per essere opportunamente attualizzato, tuttavia si ritiene che il combinato, intelligente e sinergico concorso di adeguate attività di confronto in ambito regionale e in ambito aziendale, possono finalmente dare uno sbocco positivo per il conseguimento di una contrattazione aziendale veramente integrativa. 

In ogni caso questo rinnovo dovrà essere caratterizzato da vere e proprie risorse aggiuntive da integrare a risorse già esistenti che si determinano per effetto di risparmi di gestione, di minori oneri per il personale, finalizzate: 

·     Al riconoscimento ed erogazione degli incrementi di produttività legati all’organizzazione del lavoro, alla valorizzazione delle professionalità, al rapporto con l’utenza. 

L’attuale sistema fissa un premio di incentivazione legato esclusivamente alla presenza in servizio  degli operatori e l’erogazione di indennità legate alla funzione e/o alle condizioni di lavoro. 

E’ opportuno introdurre un sistema premiante per progetti collegati alla valorizzazione delle professionalità anche per effetto di modelli organizzativi che mutano ed all’introduzione di innovazioni tecnologiche e scientifiche correlati, quindi, ad incrementi di produttività e qualità o altri elementi di competitività delle strutture quali ad esempio quelle rappresentate dal miglioramento delle prestazioni ed alla migliore distribuzione dei carichi di lavoro. 

·                    Alle progressioni orizzontali interne alle categorie professionali 

L’esperienza della passata stagione contrattuale ha evidenziato problematiche ostative all’applicazione di quanto previsto nell’art. 39 del CCNL. 

Le questioni non sono esclusivamente riconducibili alla mancanza di risorse economiche certe definite a livello di contratto nazionale, bensì alla mancanza, da parte dei datori di lavoro a riconoscere nell’investimento e nella valorizzazione professionale degli operatori un fattore determinante e positivo per aumentare la competitività, la redditività e l’efficacia del servizio prestato al cittadino.

A questo si affianca una scarsa cultura delle relazioni sindacali ritenute, troppo spesso, ostacolo e non valore aggiunto.

In estrema sintesi, CGIL FP - CISL FPS - UIL FPL con questo rinnovo contrattuale si propongono di sostenere percorsi capaci di rendere concrete le progressioni di carriera anche attraverso la definizione di una griglia  di criteri e titoli che diano certezza alla contrattazione integrativa di secondo livello.

Inoltre dovranno essere riviste e rivalutate indennità notturna e festiva, e dovrà essere istituita un’indennità per il personale che presta la propria attività nell’assistenza domiciliare.

Rivendicare un superamento (pur avendolo già  annunciato nella piattaforma relativa al CCNL precedente) del concetto di lavoro supplementare quale elemento disequilibrante tra orario di diritto e orario di fatto. 

Operare attraverso la contrattazione dell’organizzazione del lavoro una migliore distribuzione dei carichi, che consentirebbe una conseguente migliore articolazione degli orari di lavoro con l’ambizione di far coincidere orari contrattuali con orari effettivi ridistribuendo le attuali risorse al sistema incentivante, alla  produttività, nonché all’aumento delle opportunità occupazionali.

 

SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE           

Il modello di classificazione identificato nel CCNL  1998 – 2001 si riconferma quale strumento capace di dare maggiori possibilità di uso dell’apporto del lavoro, capace di valorizzare le professionalità e contestualmente adeguarle a modelli organizzativi che nel tempo si evolvono e mutano nella direzione del miglioramento della qualità di servizio, della sua competitività e della gestione  risorse umane.  

Il sistema della contrattazione all’interno di questi obiettivi è stata, in troppi casi mortificata da una lettura miope e rigida della norma contrattuale da parte dei datori di  lavoro che, di fatto, hanno contratto le migliori potenzialità che uno sviluppo delle professionalità in termini di riconoscimento, non solo economico, avrebbe avuto qualora si fossero offerte migliori opportunità di sviluppo e di crescita.

Il rinnovo del contratto nazionale, affrontando una verifica di come il nuovo sistema di classificazione abbia agito sul profilo del riconoscimento e della valutazione sulla contrattazione delle progressioni orizzontali correlate ai livelli di competenza e professionalità, su come queste siano state sostenute da interventi formativi legati anche ai fabbisogni di sviluppo organizzativo delle strutture, dovrà dare certezza alle legittime aspettative dei lavoratori sul fronte dei percorsi di carriera e di conseguenza al sistema di contrattazione ed alle sue risorse. 

Attraverso questo percorso sarà possibile anche contrastare forme di sostituzione per carenza di organico di categorie professionali  che mortificano le professionalità interne e che abbassano il livello della qualità del servizio erogato, dentro il quadro di riferimento, per noi ineludibile, della tutela della salute del cittadino.

E’ per questo che dobbiamo aumentare le garanzie e i diritti contrattuali anche “dei lavoratori atipici” soprattutto per contrastare il fenomeno delle consulenze esterne ingiustificate, ma che soprattutto nascondono veri e propri sfruttamenti.

In questa tornata contrattuale dobbiamo, coerentemente agli impegni assunti nel secondo biennio, valorizzare: 

Ø      Il personale sanitario collocato nella categoria B (infermiere generico, puericultrice, massofisioterapisti, assistenti bambini, educatori senza titolo);

Ø      Il personale tecnico –amministrativo;

Ø      Il personale dirigente che oggi è rappresentato da coloro che sono inseriti nella categoria E.

Non si tratta di istituire un’area separata della dirigenza, bensì di garantire il riconoscimento della funzione dirigenziale attraverso l’istituzione di un allegato CCNL che riconosca loro lo “status” effettivo dei dirigenti.

Con l’accordo del 7 febbraio u.s. è stata definita la disciplina transitoria di inquadramento alla figura professionale dell’OPERATORE SOCIO SANITARIO che è stata inserita nell’attuale sistema di classificazione nella posizione B2.

Con questo rinnovo dobbiamo accelerare e completare il percorso di riqualificazione professionale dell’OTA, che veda la riconversione dei posti nelle dotazioni organiche, prioritariamente per il personale interno e per quello, sempre interno, già in possesso del titolo di OSS. 

ORGANIZZAZIONE DEL  LAVORO    

La capacità di rafforzare il livello di confronto e di partecipazione alle trasformazioni dell’organizzazione del lavoro, all’aumento della richiesta di soddisfazione dei bisogni dei cittadini è la condizione necessaria per rispondere alla migliore affermazione della professionalità degli operatori del settore.

Invece si affermano logiche organizzative talvolta incapaci di valorizzare i lavoratori che operano nei servizi, nonché di progettare e programmare una soddisfacente distribuzione di carichi di lavoro che sono, spesso, al limite dell’accettabilità.

La mancanza di personale ed il continuo ricorso a forme di lavoro aggiuntivo e/o straordinario, non sempre proteso alla migliore efficacia del servizio,  determinano un alto livello di stress e di insoddisfazione professionale. 

FP CGIL, CISL FPS, UIL FPL reputano che attraverso il dispiegarsi dell’azione contrattuale a tutti i livelli si possa e si debba confermare e rafforzare l’impegno per un’organizzazione dei servizi capace di coniugare la valorizzazione professionale degli operatori con la migliore qualità della prestazione e del servizio. 

In questo senso è anche necessario aumentare le occasioni:

·     che consentano una corretta disciplina degli appalti;

·     che consentano una corretta applicazione di tipologie lavorative diverse dal tempo indeterminato, le rendano più contrattualizzate e improntate alla maggiore qualità del servizio e non ad un mero risparmio del costo del lavoro;

·     che sostengano piani e scelte imprenditoriali capaci di incrementare l’occupazione nel settore. 

Anche il tema della sicurezza è strettamente legato alla qualità stessa dell’organizzazione del lavoro, da raggiungere attraverso sistemi che garantiscano la prevenzione e la tutela dei lavoratori. La vigente legislazione e le norme contrattuali relative all’ambiente, alla salute ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere applicate, agendo anche sulla modifica dell’organizzazione dello stesso, al fine di raggiungere l’obiettivo della migliore qualità della vita e del lavoro di tutti  gli operatori.

In tale contesto i datori di lavoro dovranno accompagnare alle nuove e sempre maggiori responsabilità che investono ambiti penali, civili ed etici, adeguate forme di coperture assicurative del lavoro.

            In relazione alla normativa introdotta dal D.Lgs 66/2003 e riconfermando l’attuale orario di lavoro settimanale, sarà necessario tenere conto delle implicanze migliorative che lo stesso produce in tema di lavoro straordinario, pause, riposi, banca delle ore, ferie e lavoro notturno.


Le flessibilità

La piattaforma intende affrontare la questione della flessibilità sui due versanti nei quali essa si manifesta: quello della flessibilità della organizzazione del lavoro e dei servizi e quello delle flessibilità della prestazione di lavoro.

Il primo che pare essere quello che più interessa le associazioni datoriali che manifestano le più disparate esigenze di esternalizzazione,  dovrà essere governato attraverso un rafforzamento e un aggiornamento dei corrispondenti livelli di contrattazione, già previsti ma non adeguati, a livello regionale e aziendale.

   Il secondo dovrà essere aggiornato sempre in riferimento al CCNL vigente e quindi in tale ottica andranno rivisitati i rapporti di lavoro nelle loro articolazioni e modalità:
      a)     part time;
      b)     assunzioni a tempo determinato;
      c)      contratto di formazione e lavoro. 

Dovrà pure essere introdotto e regolamentato  l’istituto del telelavoro. 

PARTE NORMATIVA 

Le  tutele 

            La Sanità Privata e quella Pubblica insistono in un sistema ormai totalmente liberalizzato e parificato, relazionandosi con attività complementari e/o sussidiarie e/o concorrenti, pertanto i valori tabellari e di tutti gli elementi retributivi definiti a livello nazionale debbono essere identici per valore e decorrenza (sarà opportuno in questa tornata contrattuale eliminare la distinzione tra stipendio base annuo e I.I.S., conglobandoli in un’unica voce stipendiale).

Con questo rinnovo deve anche essere risolto, alla luce delle considerazioni suesposte il problema del mancato riconoscimento, rispetto ai lavoratori pubblici, di diritti conseguenti ad istituti normativi aventi rilevanza economica, che comunque incidono sul piano della concorrenzialità tra gestori di servizi sanitari e privano i lavoratori del "privato"  di prerogative già conseguite da tempo dai loro colleghi del "pubblico". 

            Nello specifico si dovrà:

Ø      regolare il lavoro notturno riguardo la sua individuazione, il rinvio alla contrattazione decentrata per la determinazione di casi particolari, le inidoneità e le modalità di assegnazione ad altro lavoro o a turni diurni;

Ø      integrare l'art.34, rivedendo il trattamento in caso malattia prevedendo il caso di patologie gravi che richiedono terapie salvavita per escludere questi trattamenti dal computo delle assenze per malattia;

Ø      rivedere l'istituto della "gravidanza e puerperio" oggi disciplinato nel punto 3 dell'art.25 "Permessi straordinari", e prevedere un nuovo articolo "congedi dei genitori" che recepisca il D.Lgs 151/2001 e successive modificazioni e adegui la  retribuzione al 100% per l'astensione obbligatoria;

Ø      rideterminare il diritto allo studio di cui all'art.28 e renderlo esigibile;

Ø      rivisitare l'art.27 "aggiornamento, qualificazione e riqualificazione professionale", integrandolo con le nuove esigenze collegate all’educazione continua in medicina (ECM);

Ø      rivendicare gli istituti della copertura  assicurativa per quelle attività che ne sono prive o non adeguatamente coperte;

Ø      garantire il diritto alla mensa;

Ø      disciplinare l’aspettativa non retribuita;

Ø      rivisitare l’istituto del lavoro supplementare;

Ø      introdurre la norma di rispetto delle diverse convinzioni religiose per articolare conseguentemente l’orario di lavoro;

Ø      introdurre i congedi per la formazione di cui agli artt. 5 e 6 della Legge 53/2000;

Ø      introdurre il codice di condotta contro le molestie e quello di contrasto al mobbing.
 

Libera Professione

CGIL FP, CISL FPS, UIL FPL ne richiedono l’istituzione per tutte le professioni sanitarie di cui alla legge 42. L’istituzione della libera professione, i cui oneri saranno a carico delle case di cura, dovrà riguardare anche l’attivazione o implementazione dei servizi o linee di attività che prevedono l’effettuazione, in autonomia, di prestazioni sanitarie rivolte direttamente ed esclusivamente all’utente, quali ad esempio il servizio infermieristico domiciliare e le prestazioni di tipo educativo, curativo e riabilitativo in ambulatori infermieristici e riabilitativi. Deve essere garantita agli utenti la possibilità di scegliere il professionista.

 FORMAZIONE

In questo rinnovo contrattuale, particolare attenzione sarà necessariamente indirizzata all’ECM sulla quale le strutture dovranno investire le risorse necessarie affinché gli operatori interessati siano posti nelle migliori condizioni per partecipare ai corsi e affinché gli stessi percorsi di studio rientrino nell’ambito dell’orario di lavoro ed i costi non siano a carico dei lavoratori.

E’ altresì opportuno proseguire sulla strada del riconoscimento del valore della formazione rivolta a tutte le categorie professionali, quali strumento strategico capace di accompagnare i processi d’innovazione organizzativa che investono le strutture nonché di aumentare l’autonomia e la responsabilità professionale degli operatori.

Attraverso un’adeguata riqualificazione sarà possibile ricomporre attività, soprattutto nell’ambito delle funzioni amministrative,  valorizzandone ruolo e compiti.

I percorsi formativi dovranno essere collegati ai processi di percorso professionale e di progressione nella carriera.

Nella definizione del testo contrattuale riferito alla parte quadriennale normativa sarà opportuno provvedere a una semplificazione e ricomposizione nel testo degli accordi ora collazionati in allegato.  

IN CONCLUSIONE 

Questa piattaforma rappresenta una sintesi delle principali rivendicazioni di CGIL FP CISL FPS UIL FPL e può essere arricchita nel corso della consultazione e della trattativa. Gli obiettivi contenuti sono di particolare importanza nel breve e lungo periodo, perché prevedono il completamento degli impegni assunti con il biennio 2000-2001, e la verifica dell’attuale sistema ordinamentale alla luce delle innovazioni organizzative e professionali, in una nuova sinergia fra il livello contrattuale nazionale, e il livello della contrattazione decentrata integrativa articolata in regionale e aziendale, per il governo di una fase di svolta del sistema sanitario privato.

 

Inoltre per la sanità privata questa piattaforma rappresenta la svolta per realizzare un livello di contrattazione decentrata integrativa aziendale esigibile e adeguato alla partecipazione e allo sviluppo professionale degli operatori che prestano la propria attività in questo settore.

Tutto ciò richiede una straordinaria partecipazione delle rappresentanze sindacali nazionali, regionali, territoriali e aziendali di sigla e RSU di CGIL FP CISL FPS UIL FPL e una partecipazione attiva di tutti i lavoratori per raggiungere tutti gli obiettivi coniugati ai diversi livelli contrattuali, in un percorso coerente e capillare sul territorio nazionale.

Solo uniti in un forte e rappresentativo sindacato confederale unitario potremo riaffermare e sviluppare il valore della risorsa umana come fattore strategico per lo sviluppo della qualità nei servizi sanitari nazionali, a garanzia della salute dei cittadini.