Sintesi riunione dell’8 marzo 2005 convocata dalla Segreteria Nazionale
per fare il punto della situazione sull’applicazione del decreto legge di
riforma degli IRCCS, 288/03.
Dalla valutazione dei
provvedimenti sin qui adottati (decreti di riconoscimento/conferma dei
requisiti di IRCCS) e dalle posizioni assunte dalle Regioni e dal Ministro
è emersa la volontà di :
• riconfermare i
riconoscimenti di tutti gli IRCCS privati (al momento dei n. 16 esistenti
non sono stati riconfermati soltanto il centro di San Giovanni Rotondo (Fg),
e il Don Gnocchi (Mi).
• riconfermare i riconoscimenti degli IRCCS pubblici per i quali è già
stata decisa la trasformazione in Fondazioni (Policlinico-ICP di Milano,
IST di Genova).
• riconfermare i riconoscimenti per gli IRCCS pubblici per i quali c’è già
la decisione regionale di non trasformarli (Pascale di Napoli, Rizzoli di
Bologna, Centro Oncologico di Aviano (Pn), Burlo Garofalo di Trieste,
Spallanzani di Roma). Per quanto riguarda il Rizzoli il riconoscimento è
condizionato all’adeguamento delle procedure per le nomine degli organi, a
quanto previsto dal Dlg.288/03. Nei quattro IRCCS pubblici non
trasformati, si deve ancora procedere alle nomine degli organi.
• Rinviare la riconferma degli IRCCS pubblici per i quali non è ancora
formalmente assunta la definitiva decisone di trasformarli o meno in
Fondazione: i tre lombardi, anche se la Giunta regionale ne aveva prevista
la trasformazione già dal gennaio 2004 senza mai formalizzare tale
decisione (INT e Besta di Milano e San Matteo di Pavia), il Gaslini di
Genova, Oncologico di Bari e De Bellis di Castellana Grotte.
• Accogliere ulteriori richieste di riconoscimento di IRCCS privati o
pubblici. Vi sono già deliberati per Decreto 5 nuovi riconoscimenti (Casa
di Cura San Raffaele Pisana di – Roma, Fondazione Gian Battista Bietti –
Roma;l’Humanitas di Milano, l’Ospedale S. Camillo - Alberoni - Venezia) e
l’ Oncologico di Padova come struttura pubblica, sono stati richiesti
altri 3 riconoscimenti privati a Milano (San Donato, Galeazzi, Multimedica).
• Per quanto riguarda l’INRCA di Ancona, pur essendo già stata espressa la
volontà di riconferma come IRCCS pubblico da parte della regione Marche,
rimane inrisolto il problema per le sedi distaccate in altre regioni, che
la regione non finanzia per la parte assistenziale; per alcune di queste
sedi, (Lombardia, e forse anche Lazio), sono state avviate le procedure di
riconoscimento. Purtroppo Questa frammentazione sta comportando un ritardo
nella riconferma per la Sede centrale.
La situazione risulta
preoccupante per quanto riguarda l’aspetto economico, poiché alla
riduzione del 10% dei finanziamenti per la ricerca nel 2004, si aggiungerà
il problema del proliferare di ulteriori riconoscimenti: che presto
entreranno nella suddivisione dei fondi per la ricerca corrente e
finalizzata, riducendo il finanziamento per le singole strutture. Questo
danneggia gravemente tutta l’attività di ricerca nelle strutture
pubbliche, e le espone al rischio di ulteriori indebitamenti dovendo
ricorrere a mutui bancari per far fronte al pagamento degli stipendi dei
lavoratori. A questo va aggiunto il mancato accordo in conferenza stato
regioni sul ripiano dei debiti pregressi, che ricordo si aggira sui 500
milioni di euro. Tutto ciò mentre attraverso la Finanziaria o norme ad hoc
si distribuiscono finanziamenti a strutture private (IEO; San Raffaele di
Milano; Mauriziano di Torino; Bambin Gesù di Roma).
Stante l’attuale situazione occorre vigilare sulle possibili richieste di
riconoscimenti per alcune strutture pubbliche che, per avere finanziamenti
non altrimenti ottenibili o per questioni di immagine (riconoscimenti di
eccellenza), potrebbero finire nel sistema privatizzante delle Fondazioni.
Si pone il grosso problema degli Statuti e dei Regolamenti degli IRCCS/Fondazioni;
A fronte del primo statuto di Fondazione (Policlinico-ICP di Milano) che
non fa riferimento al personale, offrendo un buon precedente, la bozza di
Statuto dell’IST di Genova (che vi alleghiamo), mostra in tutta la sua
negatività la realizzazione di quanto previsto dal Dlg 288/03, sia per il
personale che per gli organismi di rappresentanza, ed entra nel merito di
materie oggetto di contrattazione sindacale. Occorre quindi intervenire in
modo deciso su ogni tentativo di questo genere per impedire che si arrivi
alla precarizzazione del rapporto di lavoro: contratto di diritto privato,
legge 30, ecc., con una situazione contrattuale interna eterogenea ed
ingestibile dal punto di vista sindacale. Sarà compito del livello
nazionale vigilare ed intervenire affinché tali interventi siano omogenei
su tutto il territorio.
Per quanto riguarda il ricorso per incostituzionalità avanzato da alcune
regioni (Emilia; Marche;Sicilia;Veneto) contro il Dlg.288/03, la
situazione risulta essere la seguente: il 26 ottobre 2004 si è riunita la
Commissione della Corte Costituzionale per valutare i ricorsi, ma la
decisone è stata rinviata perché oltre alle divergenze tra i componenti la
Commissione, si era paventata la possibilità di un accordo fra regioni e
governo; le regioni ritiravano i ricorsi e il governo ripianava i debiti.
Da allora nulla è più stato fatto solo la Regione Marche pare abbia
ritirato il ricorso. Nel frattempo il presidente della Commissione della
Corte Cost. incaricata dei ricorsi deve essere sostituito per
pensionamento e non si prevede quindi alcun pronunciamento prima della
metà del prossimo mese di aprile.
Segue Comunicato
Roma, 8 marzo 2005
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Comunicato del Coordinatore Nazionale FP CGIL IRCCS Sandro Alloisio
Dalla riunione dei responsabili regionali, territoriali e di posto di
lavoro che si è tenuta a Roma l’8 marzo per fare il punto sulla situazione
degli IRCCS, è emersa ancora più forte la preoccupazione sulla grave
situazione in cui versa la Ricerca Biomedica in Italia. Infatti se da un
lato ci si può rallegrare del risultato sin qui ottenuto circa la non
trasformazione in Fondazione degli IRCCS, solo il Policlinico di Milano
trasformato e vi è la richiesta per l’IST di Genova, altrettanto non si
può dire circa la stabilità gestionale, gli Istituti sono ancora
commissariato, e le risorse a disposizione diminuiranno del 10% rispetto
al 2004. A fronte quindi di un consistente e costante calo dei
finanziamenti il Ministro della Sanità è impegnato nel far crescere il
numero degli Istituti riconosciuti. Non che questo di per se sia un male
anzi, se ciò volesse essere una risposta al crescente bisogno di sviluppo
dell’attività di ricerca, sarebbe cosa giusta, purtroppo non è così e
all’aumento degli Istituti riconosciuti (4 privati e altri tre sono in
attesa, e 1 pubblico), non corrisponde in alcun modo un aumento del
contributo pubblico. A tutto questo va aggiunto il mancato accordo in
Conferenza Stato Regioni sul ripiano dei debiti pregressi.
Pare del tutto evidente che inevitabilmente tale situazione porterà a
breve gli istituti nella condizione di non essere più in grado di far
fronte al pagamento delle spese (stipendi compresi) senza dover ricorrere
a mutui bancari con il risultato di far aumentare l’indebitamento
Inoltre in questa fase assai confusa sulla gestione di questi Istituti
continuano le pressioni del Ministro affinché le Regioni procedano con la
richiesta di trasformazione in fondazione degli IRCCS, pena il non ripiano
dei debiti, lo dimostra il fatto che molti degli istituti pubblici non
hanno ancora avuto il riconoscimento mentre sono già stati riconfermati
quasi tutti i privati.
In questo panorama si ritiene necessario un forte cambiamento di rotta e
ritiene indispensabile che i candidati alle elezioni regionali e le liste
che li sostengono oltre ad esprimersi in maniera chiara ed inequivocabile
sul no alla trasformazione in fondazione degli Istituti, garantiscano che
appena insediate le nuove amministrazioni verrà fatto ogni sforzo affinché
si trovi subito una soluzione alle problematiche evidenziate:
- nomina
immediata di tutti gli organi di gestione,
- definizione di un accordo in Conferenza Stato Regioni sul riparto dei
finanziamenti per risanare i bilanci degli Istituti,(senza ricatti)
- maggiori finanziamenti per l’attività di ricerca
- si apra un confronto vero sul futuro della ricerca e degli istituti per
dare garanzie ai cittadini e ai lavoratori.
Dalla riunione è emerso inoltre la necessità di intervenire in modo deciso
su ogni tentativo come per la schema di statuto presentato dalla Regione
Liguria in cui si entra pesantemente nel merito su materie oggetto di
contrattazione sindacale, aprendo le porte all’ingresso delle norme di
deregolamentazione del lavoro (legge 30; esternalizzazioni; ecc.) e del
contratto privatistico per i nuovi assunti. Per la CGIL rimane
fondamentale che il contratto di lavoro che si applica ai lavoratori degli
IRCCS sia quello della sanità pubblica anche per i nuovi assunti.
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