NOTA DI COMMENTO AL DECRETO
che destina 100 milioni di euro alla ricerca oncologica
Un altro colpo basso per la ricerca pubblica.
Solo così si può valutare la scelta di come suddividere i 100 mln
destinati alla ricerca oncologica, fatta dal ministro Storace con il
decreto appena varato.
Il
decreto infatti destina solo 30 dei 100 milioni agli Irccs pubblici, 5
all’Istituto Superiore di Sanità, e 10 vanno all’Alleanza sul cancro
organismo di coordinamento degli IRCCS oncologici sia pubblici che
privati, il resto va ai privati (non tutti oncologici), con una
concentrazione delle risorse in due sole regioni Lombardia e Lazio.
È
evidente che questa ripartizione dei fondi per la ricerca oncologica agli
Irccs determina un grave squilibrio a favore della ricerca privata.
Ed
è una ulteriore conferma delle scelte penalizzanti della destra nei
confronti della ricerca pubblica.
Infatti dalla ripartizione dei finanziamenti sono rimasti esclusi gli
istituti pubblici di Genova; Aviano; Padova, Napoli; Bari, (forse avranno
qualche finanziamento dall’Alleanza sul cancro).
In
molti si attendevano risposte concrete da questo finanziamento extra per
la ricerca oncologica tanto reclamizzato dal ministro Storace, ancora una
volta invece siamo davanti ad una scelta che non tiene conto dei contenuti
e delle capacità scientifiche ma che risponde solo ad una logica di parte,
annullando di fatto anche ogni possibile beneficio che questo
finanziamento poteva portare per i magri e dissestati bilanci degli IRCCS
pubblici.
Questa la ripartizione nel dettaglio:
ENTE |
FINANZIAMENTO EURO |
|
|
Istituto Europeo di Oncologia di
Milano |
20 milioni |
Istituto Nazionale dei tumori di
Milano |
10 milioni |
Istituto Regina Elena di Roma |
20 milioni |
S. Raffaele Monte Tabor, Milano |
20 milioni |
S. Raffaele della Pisana, Roma |
7 milioni |
Istituto Superiore della Sanità |
5 milioni |
Fondazione Maugeri di Pavia |
3 milioni |
Associazione Alleanza Contro il Cancro |
10 milioni |
Fondazione Santa Lucia Roma |
5 milioni |
La fonte (Adnkrons) nulla dice sui criteri seguiti dal Ministero per la
ripartizione
dei
fondi.
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