A.I.R.B. Associazione Italiana Per la Ricerca
Biomedica
c/o Istituto
Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova Largo Rosanna Benzi n.10, 16132
Genova. Tel. (010) 5600960 Fax 5600501
Osservazioni
sulla proposta di definizione dei criteri da adottare per la ripartizione dei
fondi relativi alla ricerca corrente 1998
L’Associazione
Italiana per la Ricerca Biomedica, ha esaminato criticamente il documento
prodotto dal Ministero della Sanità allo scopo di valutare l’attività di
ricerca clinica e sperimentale degli IRCCS e ripartire i fondi per il 1998.
L’analisi del
documento, secondo l’Associazione, ha rivelato numerose anomalie che rendono
inapplicabili i criteri proposti, sulla base dei quali si è, con alcuni
correttivi che hanno tenuto conto della spesa "storica", provveduto a
finanziare la ricerca corrente dei 32 IRCCS pubblici e privati per il 1998.
L’Associazione
propone dei correttivi ai criteri proposti.
Analisi critica del documento del gruppo di
studio IRCCS – Ministero della Sanità – Servizio Vigilanza Enti – Ufficio
Ricerca Scientifica.
Premessa
Valutazione
della attività di ricerca effettuata dagli attuali IRCCS
Gli IRCCS sono
definibili dal punto di vista strutturale in due specifici ambiti: quello
sanitario e quello di ricerca. La prima parte che comprende il personale
addetto all’attività clinica e la seconda a quella di ricerca.
Nella tabella 1 a
pag.57 del Bollettino delle ricerche settembre 1998 sono riportati i dati
strutturali con il personale addetto ad attività clinica, nella tavola 2 della
valutazione del gruppo di studio del Ministero per gli IRCCS (vedi tabelle in
fondo a questo documento) è invece riportata la parte di personale addetto ad
attività di ricerca (ricercatori). Nel primo caso si tratta di 31.002 persone,
nel secondo caso di 4.354 persone.
Per quanto
riguarda il numero di ricercatori il dato riportato è, a ns. parere, opinabile
in quanto il numero dipende dalla interpretazione individuale dell’attività di
ricerca e non è soggetto a verifiche amministrative.
La
quantificazione della qualità e quantità di ricerca effettuata da un IRCCS è un
dato estremamente importante in quanto permette di quantificare l’impegno del
singolo IRCCS nell’attività di ricerca e dovrebbe servire come riferimento per
il finanziamento da erogarsi.
Vi sono due
possibili modi per valutare la ricerca effettuata dagli IRCCS, uno assoluto ed
uno in percentuale.
Nel caso di un
prodotto globale (es. tavola 1) se due istituti producono 100 è giusto che
abbiano entrambi 100 qualsiasi sia il numero di persone addette alla ricerca in
quanto verrebbe pagato un prodotto in quantità.
Nel caso di una
valutazione percentuale o qualitativa esempio tavola 3 o tavola 6, invece gli
Istituti sono messi tutti sullo stesso piano. In questo caso il finanziamento
non può essere erogato in maniera analoga a chi ha 10 ricercatori o a chi ne ha
100, a parità di percentuale o di qualità. In tal caso sarebbero favoriti i
piccoli Istituti che a parità di "bravura" percentuale riceverebbero
molti più soldi per addetto alla ricerca. Nel caso di valutazioni percentuali o
qualitative il finanziamento deve assolutamente dunque essere rapportato al
numero di ricercatori presenti o comunque ad un dato che esprima quanto l’Ente
produce in termini quantitativi, dal punto di vista della ricerca e delle sue
ricadute.
Impact
factor normalizzato e Produttività
Il 50%+ 5% del
finanziamento sono determinati tenendo conto col criterio della produttività
scientifica degli IRCCS.
Sul principio
della valutazione basata principalmente sulla produttività scientifica i
ricercatori degli IRCCS che fanno riferimento all’AIRB si trovano d’accordo.
E’ però
importante nel decidere quale peso dare alla produttività scientifica e come
valutarla.
Importanza
della produttività scientifica
Il fine ultimo di
un Istituto di ricerca è organizzare ricerche scientifiche che siano in grado
di produrre dei risultati utili alla collettività scientifica internazionale, e
quindi, indirettamente a tutti i cittadini.
Esiste un solo
sistema oggettivo, non soggetto a pressioni politiche o clientelari, per
valutare se un ricercatore ha effettuato delle ricerche utili. Quello della
valutazione dei risultati delle sue ricerche. Attualmente i risultati delle
ricerche di buon livello devono essere presentati ed accettati dalla Comunità
Scientifica Internazionale. Il solo ed unico modo per fare questo è
quello di pubblicarli sulle riviste scientifiche. Più interessanti ed originali
sono i risultati più è facile pubblicarli sulle migliori riviste. Se i
risultati aggiungono conoscenze nel settore nel quale si stà operando, questi
saranno ripresi e citati da altri ricercatori, così crescerà l’Impact Factor e
quindi il prestigio della rivista sulla quale sono stati pubblicati i
risultati.
La maggior
parte dei lavori pubblicati su riviste di basso livello (ad es. con Impact
factor inferiori ad a 0.5) sono inutili, e talvolta rappresentano la
giustificazione per l’effettuazione di ricerche scadenti.
La Commissione
del Ministero ha proposto di creare dei livelli di Impact factor normalizzati
dividendo l’elenco delle riviste per ogni disciplina in quattro gruppi e dando
un punto al quartile inferiore, due punti ai due quartili intermedi e tre punti
al quartile superiore. Nel caso di riviste particolarmente valide con un IF
assoluto superiore a 10 il valore dell’IFN sarà 5.
Il sistema basato
sui quartili, proposto dalla Commissione, incentiva la pubblicazione di
articoli di basso medio livello.
Qualsiasi
ricercatore serio sa benissimo che sulle riviste considerate di basso livello
(es. IFN=1) si pubblicano i lavori che non hanno prodotto risultati originali. Ne
deriva che chi scrive 3 lavori inutili (punteggio 3) è produttivo come che
scrive un ottimo lavoro!! Ciò è inammissibile.
Il criterio
proposto incentiva la mediocrità.
Le
pubblicazioni scadenti, gli abstract presentati a Congressi ai quali non fa
seguito una seria pubblicazione scientifica e tutti i prodotti inutili alla
Comunità Scientifica devono essere penalizzati e quindi non devono essere
valutati positivamente.
Se si vuole
mettere a punto un criterio che premi i migliori bisogna mettere al bando i
compromessi. La valutazione della produttività proposta non è in grado di
farlo.
Valutare la
produttività in maniera anomala è peggio che non valutarla in quanto giustifica
(e finanzia) la "finta" ricerca.
Essendo i criteri
di valutazione applicati in maniera relativa e non assoluta, un criterio molto
rigido non dovrebbe spaventare nessun ricercatore in quanto mette tutti sullo
stesso piano penalizzando i peggiori e creando un sistema veramente competitivo
basato su dati oggettivi e criteri validi che incentivano la buona produzione
scientifica.
Il problema della
valutazione di altre attività che hanno una valenza locale, didattico e/o
sociale deve essere tenuto in considerazione, ma in un capitolo a parte di
valutazione, che non sia quello della produttività scientifica.
Proposta:
E’ giusto
calcolare degli Impact Factor Normalizzati, cioè che tengano conto della
diversità delle varie discipline, ma il criterio deve essere maggiormente
discriminante per i lavoro di alto e basso livello. Proponiamo quindi che si
utilizzi un sistema basato non più su quartili, ma su decili (dividendo le
pubblicazioni di ogni settore in dieci livelli e non in quattro) applicando un
punto ad ogni decile, per cui la differenza fra una pubblicazione di basso
livello ed ina di alto non sarà più di uno a tre , ma di uno a dieci,
scoraggiando la produzione scientifica inutile. Si dovranno inoltre prevedere punteggi
più alti (es 15-20 punti) per quelle riviste con un Impact Factor grezzo molto
elevato (es. superiore a 6=15 punti, superiore a 10=20 punti ecc.), e punteggi
inferiori ad uno per le riviste con un Impact factor grezzo molto basso (es. IF
grezzo inferiore a 0.3 IFN=0.5, oppure ultimi due decili IFN=0.5).
Calcolo della
Produttività scientifica dei ricercatori:
La produttività
per ricercatore non rappresenta un prodotto, ma un indice di qualità del
ricercatore. Per tale motivo il dato ottenuto è un punteggio che deve
servire per determinare il finanziamento da attribuire al singolo ricercatore,
quindi il punteggio ottenuto (che è quello medio per ricercatore) deve essere
rimoltiplicato per il numero di ricercatori per non dare lo stesso
finanziamento a due Istituti con la stessa produttività per ricercatore (vedi
esempio tavola 3 San Gallicano e Besda entrambe con la stessa produttività
media di 0.89) con un numero diverso di ricercatori (es. San Gallicano 43
ricercatori e Besta 201 prendono entrambi 250milioni) penalizzando i
ricercatori degli Istituti più grossi e favorendo quindi le strutture che fanno
meno ricerca. Nel nostro caso osserviamo infatti che il singolo ricercatore del
San Gallicano è "premiato" per la sua produttività di 0.89 con
5.800.000 lire, mentre quello del Besta con la stessa produttività con meno di
1.245.000, ma non basta , perche i 13 ricercatori del Medea, con una
produttività di poco superiore (1.08 che significa una pubblicazione del
quartile più basso all’anno ), avranno ben 23.000.000 a testa, mentre i 437
ricercatori del San Raffaele, con una produttività media quasi doppia di quelli
del San Gallicano riceveranno poco più di 1.000.000 di lire ognuno.
Le valutazioni
sulla produttività scientifica dei ricercatori riportate nella tavola 3 non
solo sono inutili, ma generano discriminazioni ridistribuendi i finanziamenti
basati sulla produzione scientifica con un criterio che non segue alcuna
logica. Si premiano gli Istituto come fossero entità senza struttura ne
personale. Il valore medio è scambiato per un valore assoluto.
Lo stesso errore
lo ritroviamo nelle tabelle successive 4,5 e 6 ove ogni valutazione è avulsa
dalla complessità della struttura la quale evidentemente costa di più se è più
complessa, ma rende anche di più in valore assoluto.
Un problema serio
nella valutazione della produttività dei ricercatori è nella conoscenza reale
del numero di ricercatori che operano nei diversi IRCCS. Quanti sono i
ricercatori nei diversi IRCCS? Chi ha deciso questi numeri? E’ giusto che i
clinici, il cui stipendio e’ gia’ pagato dalla regione di appartenenza e per i
privati e’ pagato dai cittadini o in base alle convenzioni col SSN siano
considerati come i ricercatori degli IRCCS pubblici che non ricevono alcun
finanziamento dalle regioni ed i cui stipendi sono e possono solo essere
pagati con i fondi per la ricerca corrente?
La tavola 1 che
riporta la produttività scientifica globale indica, in maniera insindacabile,
l’impatto della ricerca sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo in
ogni IRCCS.
In altre
parole la produttività scientifica totale rappresenta un indice oggettivo del
numero di ricercatori attivi presenti.
Case mix
Si tratta di un
indice di costo basato sui DRG. A ns. parere non è un indice idoneo a valutare
la qualità dell’attività di ricerca.
Andrebbe abolito
in quanto è relazionato ai costi degli interventi medici e non alla qualità
dell’ assistenza clinica.
Inoltre è
applicato come gli altri indici, in valore assoluto senza tener conto del
numero di ricercatori.
Si notano
comunque numerose anomalie nell’applicazione di questo indice che dovrebbe
essere suddiviso per disciplina, calcolato in percentuale e rapportato,
anch’esso, alla consistenza dell’atttività di ricerca (numero reale di
ricercatori).
Si fa notare come
il valore negativo di alcuni case-mix applicato con criteri matematici, ma
senza alcuna logica, abbia creato delle notevoli disparità fino a proporre di
togliere 2,92 miliardi all’Oncologico di Bari.
Capacità di
attrazione
Al di là delle
valutazioni di merito questo indice, a ns. parere, dovrebbe essere
ridimensionato.
Anche questo dato
non può essere preso in valore assoluto, ma va visto in proporzione al numero
di posti letto. Si deve creare una classifica di merito e quindi anche in
questo caso pesato sull’impatto della ricerca. Tutte le valutazioni che non
tengono conto delle dimensioni delle strutture, a parità di capacità di
attrazione penalizzano gli IRCCS più grandi e premiano i più piccoli.
Non è riportato
da nessuna parte il dato riguardante il numero di ricoveri effettuati dalla struttura
riconosciuta come IRCCS. Tale dato dovrebbe essere rapportato al numero di
ricoveri provenienti da pazienti fuori regione e tale percentuale dovrebbe
essere considerata una graduatoria di merito attraverso la quale distribuire i
fondi in maniera relativa rispetto al numero di ricercatori.
Al primo posto
della classifica troviamo la Casa Sollievo, un grande ospedale con 1.175
posti letto. In tale struttura si sono ricoverate 11.154 persone provenienti da
altra regione. Per tale motivo si ritiene di dover dare 10 volte più soldi alla
casa Sollievo rispetto al San Gallicano che ha ricoverato 125 persone da fuori
regione: 5 miliardi e mezzo alla Casa Sollievo e 60 milioni al San Gallicano.
Il San Gallicano ha 43 ricercatori e la Casa Salute ha 57 ricercatori ed ha
avuto il riconoscimento come IRCCS per il settore delle malattie genetiche. Gli
11.154 ricoveri fuori regione sono stati effettuati per malattie genetiche?
Inoltre,
l’Istituto Tumori di Milano e quello di Genova che hanno circa lo stesso rapporto
(1/10) fra posti letto e ricoveri da fuori regione della Casa Sollievo, con 429
posti letto e 4602 ricoveri Extrareg. Milano e 56 letti e 478 ricoveri
extrareg. Genova, si vedono assegnare 2.27miliardi Milano (la metà) e
240milioni Genova (23 volte meno).
La stessa
capacità di attrazione (intesa come indice di qualità dell’assistenza) rende
96.491.000 ad ognuno dei 57 ricercatori della Casa Sollievo, 16.570.000 ad
ognuno dei 137 ricercatori di Milano e meno di 662.000 lire ad ognuno dei 362
ricercatori genovesi (145 volte di meno).
Attenzione!
Si tratta di
un indice di qualità dell’assistenza che va interpretato come indice di merito,
mentre è stato applicato in valore assoluto assegnando circa 500.000 lire per
ogni ricovero proveniente da fuori regione, senza tener contro del settore di
riconoscimento come IRCCS né del numero di ricercatori cui è riferito il
finanziamento.
Il fatto di
utlizzare il numero assoluto dei ricoveri è stato giustificato come un modo di
valutare maggiormente una struttura grossa rispetto ad una piccola. Tale
criterio che potrebbe sembrare adeguato e corretto, in realtà non lo è in
quanto non considera la quantità dell’attività di ricerca effettuata ed il suo
trasferimento alla clinica, ma solamente la grandezza dell’ospedale nel suo
complesso, senza tener in alcun conto la disciplina del riconoscimento nè la
quantità di ricerca effettuata, che è poi quella prevista dal finanziamento.
In tal modo
risulta non come finanziamento alla ricerca, ma come ulteriore finanziamento
alla parte clinica, in aggiunta ai finanziamenti regionali, senza alcuna
valutazione sul trasferimento della ricerca alla clinica.
Non
dimentichiamo che si sta discutendo della ripartizione del finanziamento (1%)
destinato alla ricerca.
Qualità dei
progetti di ricerca corrente
Due sono i punti
critici.
Il primo è che il
punteggio viene dato con criteri soggettivi da parte di una Commissione.
Questo in un sistema
di valutazione dovrebbe essere evitato in quanto può creare anomalie legate non
solo ad aspetti clientelari, ma anche a causa delle competenze specifiche dei
membri della Commissione.
Il secondo è che,
nuovamente, gli Istituti sono messi sulla stesso piano senza tener conto della
loro struttura. Vediamo cosa succede!
Si propone di
distribuire 43 miliardi e 560 milioni sulla base della qualità dei progetti di
ricerca corrente.
Innanzitutto a si
può osservare che i finanziamenti sono distribuiti in maniera abbastanza equa.
Gli Istituto più bravi (punteggio 28/30) riceveranno 1.64 miliardi, quelli meno
bravi (16/30) poco meno di un miliardo.
Dunque questo
criterio soggettivo non sembra creare grosse disparità.
Se analizziamo
meglio i dati ci rendiamo invece conto del caos più totale.
L’Istituto Oasi,
ultimo della lista con una qualità pari a 16.35/30 riceve 0.96 miliardi per 52
ricercatori e quindi 18.500.000 lire per ricercatore, l’IDI ed il Sollievo,
primi della lista, rispettivamente lire 15.500.000 per ricercatore il primo con
106 ricercatori e lire 28.700.000 per ricercatore il secondo disponendo di soli
57 ricercatori. I ricercatori del San Raffaele, con 22.2/30 prendono poco meno
di 3.000.000 a testa. I ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia pur con
26.5/30 prendono poco più di 10.000.000 a testa.
I
ricercatori dell’Istituto Tumori di Genova con 24.5/30 ricevono circa 4.000.000
ognuno, mentre quelli del Monzino e delo Stella Maris col un punteggio analogo
(24/30) rispettivamente 45.000.000 a testa il primo e ben 100milioni a testa il
secondo!!
Per avere dei
buoni finanziamenti non è necessario avere un buon punteggio, ma avere pochi
ricercatori.
Si tratta di un
indice di qualità dell’assistenza che va interpretato come indice di merito,
mentre è stato applicato in valore assoluto assegnando circa 500.000 lire per
ogni ricovero proveniente da fuori regione, senza tener contro del settore di
riconoscimento come IRCCS né del numero di ricercatori cui è riferito il
finanziamento.
In tal modo risulta
non come finanziamento alla ricerca, ma come finanziamento alla parte clinica,
in aggiunta ai finanziamenti regionali.
Osservazioni di carattere generale sul personale
degli IRCCS
Nel Bollettino
delle Ricerche del Ministero della Sanità (Settembre 1998 - Sperimentazione di
un modello per il Bollettino della Ricerca del Ministero della Sanità) a pagina
57 troviamo la tabella 1 che riporta i dati strutturali degli IRCCS. In tale
tabella nella colonna 4 è riportato il personale totale degli IRCCS. Tale personale
è in realtà il personale addetto all’assistenza, il cui stipendio è finanziato
dalle singole regioni di appartenenza per gli IRCCS pubblici.
Nel documento del
gruppo di studio degli IRCCS per la definizione dei criteri da adottare per la
ripartizione dei fondi relativi alla ricerca corrente, è invece riportato il
personale addetto all’attività di ricerca (tavola 2) che dovrebbe indicare da
una parte l’impegno di ogni singolo Istituto nell’attività di ricerca e
dall’altra l’ammontare proporzionale dei finanziamenti necessari per la
ricerca.
A questo punto è
chiaro lo scopo del gruppo di lavoro: definire come valutare l’attività di
ricerca di ogni singolo IRCCS allo scopo di finanziare l’attività di ricerca
svolta dagli IRCCS pubblici ed erogare finanziamenti per l’attività di ricerca
agli IRCCS privati.
I due tipi di
istituti non possono essere messi sullo stesso piano in quanto per quelli
pubblici esiste l’impegno per finanziare un certo numero di ricercatori
previsti dalla pianta organica.
L’errore
sostanziale del documento del gruppo di lavoro del Ministero è quello di non
aver valutato i prodotti in quantità e qualità della ricerca clinica e
sperimentale degli IRCCS, ma di aver dato dei punteggi generici senza tener
conto delle dimensioni delle strutture, dimensioni non dell’ospedale, ma della
struttura di ricerca, supporto all’attività clinica, la struttura riconosciuta
dal Ministero.
Risulta
chiaramente che il gruppo di lavoro del Ministero non ha assolutamente tenuto
conto di tali unità di personale.
Pubblico e
Privato
Il finanziamento
proposto è distribuito in maniera uniforme fra gli IRCCS pubblici e quelli
privati.
Nulla in
contrario, in via di principio, sul fatto che si debbano finanziare le
strutture produttive indipendentemente dal fatto che siano pubbliche o private.
Il problema del
finanziamento del personale degli Istituto Pubblici non può però essere avulso
dal contesto politico ed organizzativo nel quale tali Istituti vengono ad
operare.
Non è ammissibile
che il Ministero dopo aver approvato delle Piante Organiche per dei dipendenti
Pubblici, improvvisamente decida che non garantisce i fondi per pagare il
personale che ha precedentemente approvato come personale di Ruolo.
Gli strumenti a
disposizione per gestire gli stipendi, le assunzioni e gli eventuali
licenziamenti di personale non sono assolutamente gli stessi per gli Istituti
Pubblici e quelli privati Privati.
Gli stipendi del
personale degli IRCCS Pubblici sono regolati dal contratto della Sanità che è
una legge di Stato e non può essere disattesa. Ogni rinnovo contrattuale con
gli oneri economici che ne risultano connessi non viene deciso dal Direttore
Generale, ma dal Ministro della Sanità.
Un Istituto
Privato ha dei canali di finanziamento totalmente differenti da quelli di un
Istituto Pubblico che deve seguire precisi vincoli sia per i fondi in entrata
che per la gestione di quelli in uscita. Non è possibile mettere sullo
stesso piano i due tipi di strutture.
Tale scelta non è
tecnica, ma una precisa scelta politica che deve essere discussa ed approvata
in sede politica e nel momento in cui si dovesse decidere di considerare con
gli stessi criteri i due tipi di strutture si dovrebbero riscrivere le regole
per gli IRCCS pubblici modificando drasticamente la normativa che debbono
seguire.
Il Ministero
della Sanità ben conosce i vincoli di spesa e di gestione delle strutture
pubbliche e non crediamo che ritenga che queste possano considerarsi alla
stessa stregua di quelle private!
Alcune considerazioni sulla valutazione
dell’attività Clinica
E’ necessario
sgombrare il campo da tentativi atti a mantere alcuni "ospedali di
eccellenza" in ambito IRCCS.
Come dice l’On
Rosy Bindi nella sua relazione sul ruolo degli IRCCS, nel Bolletttino delle
ricerche del Ministero della Sanità di settembre1998, a pagina 10,
"..Obbiettivo degli IRCCS è armonizzare la formazione, la ricerca
scientifica e l’intervento medico verso la creazione di un nuovo modello di
assistenza e di cura che siano esportabili a breve e a medio termine all’intero
SSN....il solo essere ospedali di eccellenza, così come il solo svolgimento di
un’attività di ricerca non sono sufficienti....il prodotto degli IRCCS è
costituito dalla attività assistenziale e di ricerca che si sviluppano in maniera
armonica e orientano i loro interventi tenendo conto delle indicazioni sulle
priorità contenute nel Piano Sanitario Nazionale.."
I parametri da
utilizzare per il 30% del finanziamento devono valutare il trasferimento dei
risultati della ricerca alla clinica, l’integrazione assistenza-ricerca e
quindi l’assistenza in funzione della ricerca, i risultati della ricerca nelle
pratiche cliniche.
Se si utilizzano
parametri puramente clinici quali il case mix e l’attrazione o tanto peggio i
parametri proposti nel punto 3 del documento dei direttori Sanitari
(attivazione di modelli assistenziali innovativi), avulsi dall’attività di
ricerca, si rischia di continuare a finanziare gli ospedali di eccellenza che
non fanno ricerca con ben 45 miliardi, ottenendo un risultato analogo o forse
ancora peggiore di quello proposto dall’attuale documento che propone di
erogare ai dieci ospedali con una somma di impact factor inferiore a 100, cioè
con una attività di ricerca scientifica praticamente inesistente (consideranto
anche le modalità con cui sono calcolati gli impact factor) circa 52
miliardi rispetti ai circa 33 erogati nel 1997 con un incremento di oltre il
50%. Soldi reperiti grazie ai criteri che favoriscono l’attività puramente
clinica e che penalizzano le grosse strutture di ricerca.
Per evitare le
anomalie prima segnalate è indispensabile introdurre il concetto dei requisiti
minimi per la produttività scientifica, parametri, al di sotto dei quali
non verrebbe erogato alcun finanziamento.
La logica di tale
criterio è quella di far in modo che gli ospedali che non fanno ricerca siano
esclusi dai finanziamenti e non rimessi in gioco col 30% per la ricerca clinica
che in taluni casi ha un grosso peso nel finanziamento della singola struttura.
Ad esempio per grossi ospedali come La Casa Sollievo della Sofferenza il
finanziamento per la clinica produce 6 miliardi su 11 totali, per il Monzino,
Ospedale cardiologico con 31 ricercatori, ben 9 miliardi su 12 totali ecc,
molto più del previsto 30%.
Analisi critica dell’Attività Scientifica di
alcuni IRCCS
La produttività
scientifica anche se non rappresenta l’unico indicatore per valutare l’attività
di ricerca ed il trasferimento delle ricerche sull’attività assistenziali,
rappresenta comunque un ottimo ed indiscutibile indicatore della qualità e
quantità della ricerca svolta da un IRCCS.
Tale indice
dovrebbe essere dunque il parametro di base per una valutazione degli IRCCS,
attraverso il quale determinare il livello di qualità dell’Istituto ed il suo
impegno quantitativo nell’attività di ricerca.
Solo dopo aver
superato il test della produttività scientifica, gli IRCCS potranno essere
valutati per la qualità della loro attività clinica, con particolare riferimento
alle capacità di trasferire i risultati della ricerca nell’attività clinica
quotidiana.
Se esaminiamo in
maniera critica la produzione scientifica degli IRCCS notiano delle differenze
sostanziali per alcuni istituti.
In primo luogo
sappiamo che vi sono due tipologie di personale: i ricercatori ed i clinici.
Entrambi possono
contribuire a produrre pubblicazioni scientifiche, ovviamente con un diverso
impegno da parte dei clinici, impegno che è stato definito intorno al 30% del
tempo.
Per valutare la
produttività scientifica abbiamo due possibilità: una è quella riportata nella
tavola 1, cioè semplicemente sommare l’impact factor normalizzato per ogni
IRCCS. Questo risulta un prodotto quali-quantitativo e sulla base di questo è
lecito erogare i finanziamenti.
Il secondo modo
sarebbe quello di tener conto della produttività procapite ed in tal modo
stilare una graduatoria che indichi quanto merita il singolo addetto
(ricercatore?) di ogni IRCCS. Per erogare i fondi l’indice ottenuto andrebbe
moltiplicato per il numero di ricercatori (che sono il punto di riferimento per
il finanziamento del Ministero per la ricerca).
In tavola 3 al
denominatore troviamo il numero di ricercatoridi ogni IRCCS, ma ciò non è
corretto in quanto alle pubblicazioni contribuisce tutto il personale del IRCCS
considerato, ed alcune strutture sono veramente grandi e comprendono, a fronte
di poche decine di ricercatori riconosciuti dal Ministero, centinaia e a volte
migliaia di clinici.
Dunque il solo
modo corretto di valutare l’attività scientifica in maniera quantitativa
oltrechè qualitativa, per erogare i finanziamenti è quello proposto nella
tabevola 1 mentre quello di tavola 3 è soggetto a notevoli errori ed ambiguità.
I dati di tavola
1 possono permetterelle riflessioni, in particolare osservando quegli IRCCS con
una produttività scientifica molto bassa. Osserviamo con particolare attenzione
quelli che risultano avere una basso Impact Factor Normalizzato (IFN).
Al 32° posto
troviamo il Centro Sanitario di Ricovero e Cura Eugenio Medea
Associazione la Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecce), riconosciuto
con finalità monotematica alla riabilitazione in età evolutiva. Dalla tabella 1
del Bollettino del Ministero il Medea risulta avere 125 posti letto ed un
personale di 245 unità. I ricercatori dichiarati dal Medea sono 13 che hanno
pubblicato l’equivalente di 14 lavori con IFN di1. Tale IRCCS ha ottenuto nel
1997 2,16 miliardi per la ricerca corrente e 540 milioni per la ricerca
finalizzata progetto che ha ottenuto un punteggio di 20/30.Il finanziamento
totale dello Stato a questo Istituto Privato nel 1997 è stato di lire 2.7
miliardi. Il documento di valutazione dell’attività di ricerca prevederebbe
di erogare nel 1998 3.47 miliardi per la ricerca corrente al Medea, con un
incremento del 60%. Sfortunatamente il Medea avrà solo un incremento di 500
milioni nel 1998 con un badget previsto di 2.69 miliardi.
Al 31° posto
degli IRCCS troviamo l’Associazione Oasi Maria SS. Di Troina (Enna)
che che assiste soggetti portatori di ritardo mentale, è riconosciuta come
IRCCS nel 1988 e svolge attività di ricerca "..rivolta prevalentemente al
ritardo mentale.." Ha 352 letti e 586 dipendenti con 27 dipartimenti. I
ricercatori dichiarati sono 52. Le pubblicazioni in un anno hanno un IFN di
30.8, cioè 1 pubblicazione di basso livello ogni ricercatore e mezzo l’anno.
L’Oasi ha ottenuto dal Ministero della Sanità 1.84 miliardi nel 1997 per la
ricerca corrente e 500 milioni per la finalizzata (punteggio 16.35/30) per un totale
di 2.34 miliardi, ma la Commissione del Ministero ha calcolato che nel 1998
avrebbe dovuto avere 3.46 miliardi, con un incremento dell’88%. Ed avrà solamente
nel 1998 2.41 miliardi con un aumento di 570 milioni (30%) oltre ai
fondi finalizzati.
Al 30° posto
abbiamoil Centro "San Giovanni di Dio Fatebenefratelli" di
Brescia. E’ stato riconosciuto IRCCS nel 1996 sulle tematiche connesse
alla ".. riabilitazione psichiatricae della Malattia di Alzheimer.."
Ha 40 posti letto e 336 dipendenti di cui dichiara che 40-50 si dedicano alla
ricerca clinica ed assistenza. L’IFN è pari a 32.5 indicando mediamente meno di
una pubblicazione di basso livello l’anno per ricercatore. Questo IRCCS ha
ottenuto nel 1997 2.43 miliardi e nel 1998 ne otterrà 2.63. Il documento aveva
previsto una diminuzione del finanziamento a 2.05 miliardi, Il finanziamento si
sarebbe ridotto a causa di una casistica di basso livello e nessun ricovero
extraregionale. Nel 1997 ha ricevuto 800 milioni per la ricerca finalizzata,
progetto che ha ottenuto uno dei punteggi più bassi (19.25/30). Nel complesso
nel 1997, primo anno del riconoscimento, questo IRCCS privato ha ottenuto
comunque dallo stato 3 miliardi e 230 milioni.
Al 29° posto
troviamo l’Istituto San Gallicano riconosciuto per la
dermatologia, con 42 posti letto e 188 dipendenti di cui 62 laureati in
ruolo. Ricercatori dichiarati sono 43, l’IFN 38.2 cioè in media meno di una
pubblicazione di basso livello l’anno per ricercatore.
Per questo IRCCS
è stato proposto per il 1998 un finanziamento di 2.62 miliardi e nel 1997
erogati 580 milioni per la ricerca finalizzata.
Al 28° posto
troviamo l’Ente Ospedaliero Gastroenterologico "Saverio De
Bellis" di Castellana Grotte (Bari) Con 155 posti letto e 369
dipendenti, ricercatori dichiarati 105, con 40,4 di IFN. Per una pubblicazione
di basso livello sono necessari 2.5 ricercatori circa ogni anno.
Questo IRCCS nel
1997 ha ottenuto 3.47 miliardi per la ricerca corrente e 375 milioni per la
finalizzata per un totale di 3 miliardi e 845 milioni. Secondo la
valutazione del Ministero nel 1998 meriterebbe secondo il Ministero 1.42
miliardi. Nel 1998 riceverà 3.43 miliardi più la finalizzata.
Al 27° posto il Centro
Cardiologico Fondazione Italo Monzino di Milano con 142 letti e 450
dipendenti. Ricercatori dichiarati 31 con un IF normalizzato di 45.5. Una
pubblicazione e mezza per ricercatore. Il Monzino ha avuto nel 1997 2.97
miliardi e 600 milioni per la finalizzata per un totale di circa 3 miliardi
e 600 milioni, ma il documento del Ministero prevederebbe di erogare nel 1998
12,19miliardi al Monzino in quanto 9 miliardi circa gli spetterebbero per avere
un alto case-mix, cioè per il fatto di essere un centro cardiologico. Per tale
motivo il Monzino nel 1998 avrà ben 4 miliardi e 950 milioni con un
incremento di quasi 2 miliardi in più (oltre il 66%).
Quasi 160
milioni per ricercatore, a fronte di una media di 66.6 milioni per ricercatore.
Tutto questo grazie alle evidenti anomalie dei criteri di valutazione adottati
per il 1998 e fortunatamente applicati solo parzialmente.
Al 26° posto
troviamo l’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma
con 144 posti letto e 474 dipendenti e 28 ricercatori.ed in IFN di 51.6.
L’esiguo numero di ricercatori fanno sì che questo Istituto possa essere
considerato con una produttività nella media. Nel momento in cui si devono
erogare i fondi però non si tiene più conto dei 28 ricercatori, ed il solo
fatto di avere un case mix nella media, pur senza ricoveri extraregionali, ed
un buon punteggio nei finalizzati, fanno accreditare a tale struttura ben 5.74
miliardi nel 1998, di cui già 5.23 nel 1997 oltre a 1,4 miliardi di finalizzata
per un totale nel 1997 di 7 miliardi e 140 milioni per 28 ricercatori con
ben 255 milioni a testa (si ricorda che la media è 66.6 milioni e che la produttività
di questo Istituto è nella media). Come già detto in precedenza dove i
ricercatori sono pochi questi sono privilegiati. Ripeto a parità di
produttività scientifica percentuale!
Analisi statistica della produttività scientifica
dei ricercatori (tavola 3)
Abbiamo
effettuato una semplice analisi della correlazione fra la produttività
scientifica dei ricercatori ed il finanziamento pro capite che questi
riceverebbero con i criteri proposti dalla Commissione del Ministero. Tale
valore è stato ottenuto dividento il finanziamento proposto per il numero di
ricercatori riportato nella tavola 2.
Nel Grafico 1
la correlazione statistica è molto bassa (r=0.395) a causa sostanzialmente di
quattro punti anomali, il 6 (Monzino), il 10 (Medea), il 26 (Spallanzani) ed il
31 (Casa Sollievo) i cui ricercatori ricevono più soldi del dovutO rispetto
alla loro produttività scientifica individuale. Cio è dovuto principalmente per
Monzino e per il Medea per il fatto di avere un elevato case Mix, per
Spallanzani dal fatto di aver solo 28 ricercatori pur con livelli di case mix
nella media e capacità di attrazione bassa e dalla Casa Sollievo dal fatto di
essere un grosso ospedale con 11154 ricoveri extraregionali e solo 53
ricercatori.
Il grafico 2
si ottiene escludendo dall’analisi i due Istituti 6 e 10 che possono
considerarsi completamente al di fuori della distribuzione statistica del
grafico.
In tal modo si
possono evidenziare meglio le altre anomalie dovute al tipo di valutazione
effettuata.
Nella parte alta
del grafico (sopra la linea retta tracciata), che rappresenta gli Istituti che
hanno ottenuto più di quanto indicherebbe la produzione scientifica dei
ricercatori, troviamo ad es l’11 (Auxologico) ed il 32 (Oasi) i cui ricercatori
hanno avuto più del meritato dalla sola produzione scientifica individuale. Per
quale motivo?
L’Auxologico, un grande ospedale con
ben 514 posti letto e 617 dipendenti, si colloca nella media per il case mix,
molto in basso se si considera l’attrazione rispetto ai ricoveri (817 ricoveri
extraregionali in un anno con 514 posti letto). La produttività scientifica
individuale risulta alta in quanto rapportata ai 47 ricercatori presenti (su
617 dipendenti). I 47 ricercatori riceverebbero 138 milioni a testa. Anche
questo IRCCS ha il merito di avere pochi ricercatori.
L’Oasi ospedale con 352 posti
letto e 586 dipendenti e 52 ricercatori riceve un finanziamento superiore al
prodotto scientifico grazie al notevole apporto percentuale del case mix che
gli permette di ottenere tre volte più di quello che avrebbe guadagnato con la
produzione scientifica
In generale nel
caso di questi grossi ospedali rimane il dubbio se veramente la produzione
scientifica è attribuibile ai ricercatori o ad un numero maggiore di personale,
il chè modificherebbe sostanzialmente la valutazione della produttività dei
ricercatori riportata nella tavole 3.
Soluzione a
questo problema sarebbe quella di rapportare il finanziamento a dei prodotti di
ricerca globali (es. tavola 1) e per i prodotti clinici rifarsi in percentuale
al peso della produzione scientifica, indicatore reale della quantità di
ricercatori presenti.
Nella parte bassa
del grafico (sotto la linea retta) troviamo gli IRCCS penalizzati rispetto alla
produttività dei ricercatori.
I casi più
rilevanti sono il 29 (oncologico), il 28 (Pascale), il 16 (Tumori Ge), il 15
(CRO) ed il 9 (Mondino). Quattro Istituto Oncologici pubblici (con
molti ricercatori) ed un Istituto Neurologico .
Cerchiamo di
capire se le penalizzazioni risultano lecite o no.
L’Oncologico ha una produzione
scientifica assoluta (tavola 1) che gli permetterebbe un erogazione di fonti
pari al doppio di 2.35 miliardi e cioè 4.7 miliardi. E’ penalizzato dall’aver
dichiarato ben 127 ricercatori, un numero effettivamente forse troppo alto.
Considerando gli
altri indici proposti verrebbe ad avere 1.61 miliardi da aggiungere ai 2.35
ottenendo nel complesso 3.96 miliardi. Il fatto di considerare il case mix
anche in negativo (calcolo inaccettabile) fa perdere a tale Istituto 2.92
miliardi proponendo per il 1998 il finanziamento di 1.04 miliardi (il più basso
in assoluto).
Il ritocco dovuto
alla spesa storica ha permesso all’oncologico di ottenere gli stessi soldi
degli anni precedenti.
Situazione
analoga la osserviamo per il Mondino, il Pascale ed il CRO che vengono
fortemente penalizzati dai case-mix negativi. In particolare il Mondino per la
produttività scientifica riceverebbe 5.58 miliardi, invece di 3.3, il Pascale
6.64 miliardi, invece di 3.26, il CRO 17.12 invece di 10.83.
Il tumori di
Genova, non ha case mix negativo e secondo la produzione scientifica
dovrebbe ottenere 27.22 miliardi (13.6x2), invece dei 18.1 che risultano. E’
danotare che il tumori di Genova presente valori superiori alla media per tutti
gli indicatori, della produttività dei ricercatori, del case-mix, della
capacità di attrazione percentuale (non calcolata) e della qualità dei progetti
di ricerca corrente, per cui almeno teoricamente dovrebbe ottenere di più
rispetto alla sola produttività. Motivo della penalizzazione è il tipo di valutazione
effettuata che appiattisce notevolmente tutte le valutazioni senza tener conto
della numerosità dei ricercatori e quindi del reale prodotto complessivo di
ogni IRCSS, come gia ampiamente abbiamo segnalato nella prima parte del
documento.
Proposta finale
Premessa
I fondi che
vengono erogato agli IRCCS devono essere esplicitamente dedicati alla ricerca
in quanto provengono dall’1% del fondo Sanitario Nazionale e non possono essere
utilizzati per l’attività clinica che è gia finanziata con altri fondi.
La valutazione
della attività clinica degli IRCCS è un dato che deve servire per capire quale
è la ricaduta della ricerca sull’assistenza. Il concetto è che devono essere
premiati quei ricercatori nella cui struttura l’attività clinica è di
eccellenza. Ciò serve ad incentivare le collaborazioni con i clinici, serve a
far sì che i ricercatori siano spinti a collaborare con i clinici .
Due sono dunque i
requisiti richiesti per un IRCCS, una buona attività di ricerca ed una attività
clinica di alto livello.
Per i motivi su
riportati, effettuata la valutazione dei diversi IRCCS i fondi dovranno essere
ripartiti fra i ricercatori.
Elemento
importante è dunque la definizione di quanti sono i ricercatori in ogni IRCCS.
I dati oggi
disponibili sono chiaramente inattendibili e comunque soggetti ad
interpretazioni soggettive non facilmente controllabili da parte del Ministero.
Un modo a
nostro parere accettabile per valutare la quantità di riceractori presenti in
ogni IRCCS in maniera oggettiva e non soggetta a manipolazioni individuali è
quello di sostituire il numero dei ricercatori con la "Quantità di ricerca
effettuata", intendendo con tale termine la ricerca di qualità che può
essere ben valutata in maniera oggettiva, quantitativa e qualitativa con l’Impact
Factor Normalizzato.
Come si vede nel grafico
3 vi è un ottima correlazione fra il numero di ricercatori dichiarati dagli
IRCCS e la produzione scientifica, a riprova della bontà dell’indice proposto
che ha il pregio di essere oggettivo ed indipendente da interpretazioni locali
difficilmente controllabili.
Il dato sulla
produzione scientifica totale può quindi essere preso come parametro
quantitativo per valutare la quantità di "veri" ricercatori presenti
in ogni IRCCS.
I finanziamenti
dovranno dunque essere sempre proporzionali alla produttività scientifica.
La valutazione
dei singoli parametri servirà a creare dei pesi per ogni singolo Istituto che
riceverà più o meno del dovuto, rispetto alla produzione scientifica, a seconda
del valore di qualità dei suoi indici. Il tutto però sempre proporzionalmente
alla sua quantità di ricerca e quindi alla sua produttività scientifica
assoluta.
Parametri
proposti ed esempi di calcolo
Ogni parametro
proposto andrà pesato per "l’impatto della ricerca (IR)" che è
rappresentato dal dato della produttività scientifica (tavola 1) ed indica il
numero di ricercatori attivi presenti in ogni IRCCS.
Il 55% dei
finanziamento potrebbero continuare ad essere erogati sulla base della
produttività scientifica.
Il 5% della
produttività dei ricercatori va bene come indicatore, ma ha il difetto di
dipendere dal numero di ricercatori dichiarati, ed andrebbe pesato per il
numero di ricercatori presenti, come spiegato in precedenza. Per motivi di tipo
algebrico ((produttività/n°.ricercatori) X n°. ricercatori) si otterrebbe lo
stesso dato di tavola 1.
Si propone dunque
di erogare il 55% dei finanziamenti con questo criterio.
Attività
clinica
Fra gli indici
proposti dal Ministero l’unico che potrebbe rimanere è la capacità di
attrazione, pur se in percentuale rispetto ai ricoveri per il 10% del
finanziamento. Tale dato va alla fine pesato per l’IR. Per far questo si
deve moltiplicare la percentuale ottenuta per la colonna 1 di tavola 1 e solo
successivamente calcolare il finanziamento da erogare (vedi esempio).
Un parametro
estremamente interessante per valutare l’attività clinica degli IRCCS è quello
del conteggio dei pazienti inseriti in protocolli clinici sperimentali rispetto
al numero di pazienti totali.
Tale dato da
un’idea anch’essso dell’impatto della ricerca sull’attività clinica e non è
soggetti a manipolazioni in quanto tutti i protocolli clinici sono soggetti ad
un controllo da parte del Comitato Etico che deve essere presente per legge in
ogni IRCCS.
Nel caso in cui
si volesse mantenere comunque il case-mix, si concorda con i documenti
dei direttori Scientifici e Sanitari i quali entrambi chiedono che l’indice sia
espresso in percentuale e per disciplina. Ricordando che alla fine non si deve
dimenticare anche in questo caso che il finanziamento va erogato in proporzione
all’impatto della ricerca, quindi pesando il dato percentuale per il fattore I
da noi denominato IR.
Il 20% del
finanziamento potrebbe essere erogato con tale criterio che essendo
anch’esso un dato di qualità percentuale dovrà essere alla fine pesato per il
proposto IR (impatto della ricerca) per essere dimensionato sempre al numero di
"ricercatori attivi" che fruiscono del finanziamento.
Per quanto
riguarda la qualità dei progetti finalizzati ci pare che il criterio,
pur se valido dal punto di vista concettuale, presenti il limite del carattere
della soggettività. Inoltre sarebbero opportune maggiori penalizzazioni per gli
IRCCS con un punteggio particolarmente basso (es. inferiore a 20 punti).
E’ opportuno
ricordare nuovamente che anche questo indice va pesato per l’impatto della
ricerca per ovviare ai limiti che abbiamo già segnalato a pagina 5 (qualità dei
progetti di ricerca corrente). Per far ciò il metodo matematico da adottare è
sempre lo stesso e cioè moltiplicare i valori percentuali per l’indice Impatto
della ricerca (IR) e ricalcolare le percentuali pesate.
Sarebbe
interessante anche sviluppare indici atti a valutare l’impatto degli IRCCS
sulla formazione del personale o sullo sviluppo di registri di patologia a carattere
almeno regionale o sull’attività di prevenzione. A tale scopo si dovrebbe
cercare di creare un’anagrafe di tali attività negli IRCCS in maniera da
rendere possibile in un futuro prossimo l’applicazione di tali indici.
A nostro parere è
meglio utilizzare pochi indici affidabili ed oggettivi che permettano di
valutare sia l’attività di ricerca scientifica che l’impatto della stessa sulla
clinica rispetto a troppi indicatori "incerti ed incontrollabili" che
finirebbero per appiattire il meccanismo di valutazione e talvolta potrebbero
creare notevoli disparità come sarebbe risultato dall’applicazione dei criteri
teorici proposti per il 1998 ed applicati solo in parte.
In conclusione
il dato più importante che emerge dalla nostra valutazione del documento sulla
produttività scientifica degli IRCCS per il 1998 e’ che le maggiori anomalie
sono state create non da una scelta scorretta dei criteri, ma sostanzialmente
da una loro scorretta applicazione matematica, in particolare applicandone
alcuni in valore assoluto e non in percentuale e per tutti non tenendo conto
del numero di ricercatori presenti negli IRCCS, considerando alla stessa
stregua (a parità di qualità) strutture con un’esigua attività di ricerca e
strutture con una notevole attività di ricerca. I fondi per la ricerca, per
definizione, vanno proporzionati al prodotto qualitativo e quantitativo della
ricerca.
IL
PRESIDENTE
Prof. Riccardo
Puntoni
Legenda per le
tabelle ed i grafici
1 Tumori Mi |
9 Mondino |
17 Gaslini |
25 IDI |
2 Maggiore |
10 Medea |
18 Rizzoli |
26 Spallanzani |
3 Besta |
11 Auxologico |
19 Stella Maris |
27 Neuromed |
4 S. Matteo |
12 IEO |
20 INRCA |
28 Pascale |
5 S. Raffaele |
13
Fatebenefratelli |
21 R. Elena |
29 Oncologico |
6 Monzino |
14 Burlo |
22 S. Gallicano |
30 De Bellis |
7 S. Maria N. |
15 CRO |
23 B. Gesù |
31 C. Sollievo |
8 Maugeri |
16 Tumori Ge |
24 S. Lucia |
32 Oasi |
Esempio
di calcolo sulla capacità attrazione per il 15% dei fondi 1998
IRCCS |
Attrazione/posti
letto |
Dato pesato
per la* produttività scientifica |
%
finanziamento da erogare |
Esempio
basato sul 15% del 1998 |
Proposta del
Ministero 1998 |
1 |
69 |
8,77 |
6,81 |
2,96 |
2,27 |
2 |
,51 |
8,14 |
6,32 |
2,75 |
1,12 |
3 |
1,05 |
4,04 |
3,14 |
1,37 |
1,26 |
4 |
1,00 |
11,39 |
8,84 |
3,85 |
3,33 |
5 |
2,23 |
34,57 |
26,82 |
11,68 |
5,07 |
6 |
,06 |
,06 |
,05 |
,02 |
,41 |
7 |
,27 |
,31 |
,24 |
,11 |
,29 |
8 |
,15 |
,73 |
,57 |
,25 |
2,64 |
9 |
,19 |
,53 |
,41 |
,18 |
,56 |
10 |
,02 |
,01 |
,00 |
,00 |
,18 |
11 |
,03 |
,08 |
,06 |
,03 |
,40 |
12 |
1,54 |
10,23 |
7,94 |
3,46 |
1,96 |
13 |
,00 |
,00 |
,00 |
,00 |
,00 |
14 |
,16 |
,33 |
,25 |
,11 |
,36 |
15 |
1,23 |
10,53 |
8,17 |
3,56 |
1,16 |
16 |
1,41 |
19,19 |
14,89 |
6,49 |
,24 |
17 |
1,36 |
6,73 |
5,22 |
2,28 |
5,13 |
18 |
1,67 |
5,09 |
3,95 |
1,72 |
4,18 |
19 |
,03 |
,04 |
,03 |
,01 |
,26 |
20 |
,01 |
,03 |
,02 |
,01 |
,34 |
21 |
,54 |
2,64 |
2,05 |
,89 |
,93 |
22 |
,06 |
,05 |
,04 |
,02 |
,06 |
23 |
,38 |
1,31 |
1,02 |
,44 |
2,18 |
24 |
,12 |
,44 |
,34 |
,15 |
,17 |
25 |
,77 |
1,62 |
1,25 |
,55 |
2,60 |
26 |
,01 |
,01 |
,01 |
,00 |
,04 |
27 |
,12 |
,41 |
,32 |
,14 |
,21 |
28 |
,04 |
,13 |
,10 |
,04 |
,20 |
29 |
,27 |
,63 |
,49 |
,21 |
,37 |
30 |
,08 |
,07 |
,05 |
,02 |
,12 |
31 |
,25 |
,74 |
,57 |
,25 |
5,50 |
32 |
,01 |
,01 |
,01 |
,00 |
,04 |
Il calcolo è stato
effettuato in maniera non corretta a titolo esemplificativo rapportando il
numero di ricoveri extra regionali al numero di posti letto invece che al
numero totale dei ricoveri come si dovrebbe fare, ciò in quanto non si dispone
di dati aggiornati sul numero di ricoveri nel 1998 per ogni IRCCS.
Come si può
osservare il dato pur premiando gli IRCCS con maggiore attrazione percentuale,
lo fa con criteri omogenei proporzionali alla quantità di ricerca effettuata
(infatti i fondi 1% sono quelli da destinarsi alla ricerca e non alla clinica)
non in proporzione all’attività clinica come avveniva nella proposta precedente
che premiava sostanzialmente i grossi ospedali.
Le
Tabelle del documento del Ministero, di valutazione per il 1998 cui si fa
riferimento nel testo
|
Tavola 1 -
PRODUZIONE SCIENTIFICA DEGLI IRCCS |
|
||
|
Istituti |
Somma degli "Impact Factor"
normalizzati |
Produzione Scientifica percentuale |
Finanziamento ottenibile in miliardi (50% dello
stanziamento totale) |
1 |
Maggiore |
743,4 |
11 |
15,97 |
2 |
S.Raffaele |
721,5 |
10,67 |
15,5 |
3 |
Tumori Genova |
633,5 |
9,37 |
13,61 |
4 |
Tumori Milano |
591,5 |
8,75 |
12,71 |
5 |
S.Matteo |
530,4 |
7,85 |
11,39 |
6 |
C.R.O. |
398,5 |
5,9 |
8,56 |
7 |
I.E.O. |
309,1 |
4,57 |
6,64 |
8 |
Gaslini |
230,4 |
3,41 |
4,95 |
9 |
R.Elena |
227,6 |
3,37 |
4,89 |
10 |
Maugeri |
226,8 |
3,36 |
4,87 |
11 |
Besta |
179 |
2,65 |
3,85 |
12 |
S.Lucia |
169 |
2,5 |
3,63 |
13 |
Neuromed |
160,8 |
2,38 |
3,45 |
14 |
B.Gesù |
160,4 |
2,37 |
3,44 |
15 |
Pascale |
154,5 |
2,29 |
3,32 |
16 |
Rizzoli |
142,1 |
2,1 |
3,05 |
17 |
C.Sollievo |
136,7 |
2,02 |
2,94 |
18 |
Mondino |
129,7 |
1,92 |
2,79 |
19 |
I.N.R.C.A. |
126,8 |
1,88 |
2,72 |
20 |
Auxologico |
122,5 |
1,81 |
2,63 |
21 |
Oncologico |
109,4 |
1,62 |
2,35 |
22 |
I.D.I. |
97,9 |
1,45 |
2,1 |
23 |
Burlo |
94,9 |
1,4 |
2,04 |
24 |
Stella Maris |
55,9 |
0,83 |
1,2 |
25 |
S.Maria N. |
54,2 |
0,79 |
1,16 |
26 |
Spallanzani |
51,6 |
0,76 |
1,11 |
27 |
Monzino |
45,5 |
0,67 |
0,98 |
28 |
De Bellis |
40,4 |
0,59 |
0,87 |
29 |
S.Gallicano |
38,2 |
0,57 |
0,82 |
30 |
Fatebenefratelli |
32,5 |
0,48 |
0,7 |
31 |
Oasi |
30,8 |
0,46 |
0,66 |
32 |
Medea |
14 |
0,21 |
0,3 |
|
TOTALE |
6759,5 |
100 |
145,2 |
Tavola 2 - RICERCATORI |
||
ISTITUTI |
Ricercatori |
%Ricercatori |
S.Raffaele |
437 |
10,04 |
S.Matteo |
398 |
9,14 |
Maggiore |
390 |
8,96 |
Tumori Genova |
362 |
8,31 |
I.N.R.C.A. |
223 |
5,12 |
Besta |
201 |
4,62 |
Gaslini |
170 |
3,9 |
C.R.O. |
168 |
3,86 |
R.Elena |
164 |
3,77 |
Rizzoli |
153 |
3,51 |
Bambin Gesù |
151 |
3,46 |
I.E.O. |
147 |
3,38 |
Tumori Milano |
137 |
3,15 |
Oncologico |
127 |
2,92 |
Burlo |
121 |
2,78 |
Maugeri |
108 |
2,48 |
I.D.I. |
106 |
2,43 |
De Bellis |
105 |
2,41 |
S.Maria N. |
91 |
2,09 |
Pascale |
89 |
2,04 |
S.Lucia |
67 |
1,54 |
Neuromed |
64 |
1,47 |
C.Sollievo |
57 |
1,32 |
Oasi |
52 |
1,19 |
Mondino |
50 |
1,15 |
Auxologico |
47 |
1,07 |
S.Gallicano |
43 |
0,99 |
Fatebenefratelli |
40 |
0,92 |
Monzino |
31 |
0,71 |
Spallanzani |
28 |
0,64 |
Stella Maris |
14 |
0,33 |
Medea |
13 |
0,3 |
TOTALE |
4354 |
100 |
Tavola 3 - PRODUTTIVITA' SCIENTIFICA DEI
RICERCATORI |
||||
|
Istituti |
Produttività (Somma "Impact Factor"/
N° Ricercatori) |
Produttività percentuale |
Finanziamento ottenibile in miliardi (5% dello
stanziamento totale) |
1 |
Tumori Milano |
4,32 |
8,26 |
1,2 |
2 |
Stella Maris |
3,91 |
7,48 |
1,07 |
3 |
Auxologico |
2,62 |
5,02 |
0,73 |
4 |
Mondino |
2,59 |
4,96 |
0,72 |
5 |
S.Lucia |
2,52 |
4,83 |
0,7 |
6 |
Neuromed |
2,51 |
4,81 |
0,69 |
7 |
C.Sollievo |
2,38 |
4,56 |
0,66 |
8 |
C.R.O. |
2,37 |
4,54 |
0,66 |
9 |
I.E.O. |
2,1 |
4,02 |
0,58 |
10 |
Maugeri |
2,1 |
4,02 |
0,58 |
11 |
Maggiore |
1,91 |
3,65 |
0,53 |
12 |
Spallanzani |
1,86 |
3,55 |
0,52 |
13 |
Tumori Genova |
1,75 |
3,35 |
0,49 |
14 |
Pascale |
1,74 |
3,32 |
0,48 |
15 |
S.Raffaele |
1,65 |
3,16 |
0,46 |
16 |
Monzino |
1,47 |
2,81 |
0,41 |
17 |
Regina Elena |
1,39 |
2,65 |
0,39 |
18 |
Gaslini |
1,36 |
2,59 |
0,38 |
19 |
S.Matteo |
1,33 |
2,55 |
0,37 |
20 |
Medea |
1,08 |
2,06 |
0,3 |
21 |
Bambin Gesù |
1,06 |
2,04 |
0,29 |
22 |
Rizzoli |
0,93 |
1,78 |
0,26 |
23 |
I.D.I. |
0,92 |
1,78 |
0,26 |
24 |
S.Gallicano |
0,89 |
1,71 |
0,25 |
25 |
Besta |
0,89 |
1,7 |
0,25 |
26 |
Oncologico Bari |
0,86 |
1,65 |
0,24 |
27 |
Fatebenefratelli |
0,81 |
1,55 |
0,23 |
28 |
Burlo |
0,78 |
1,5 |
0,22 |
29 |
S.Maria N. |
0,6 |
1,14 |
0,17 |
30 |
Oasi |
0,59 |
1,13 |
0,16 |
31 |
I.N.R.C.A. |
0,57 |
1,09 |
0,16 |
32 |
De Bellis |
0,38 |
0,74 |
0,11 |
|
TOTALE |
52,26 |
100 |
14,52 |
Tavola 4 - COMPLESSITA' DELLA CASISTICA |
|||||
|
Istituti |
Case-mix (*) |
Case-mix percentuale |
Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello
stanziamento totale) |
|
1 |
Monzino |
0,77 |
20,64 |
8,99 |
|
2 |
Maggiore |
0,45 |
12,06 |
5,26 |
|
3 |
I.E.O. |
0,45 |
12,06 |
5,26 |
|
4 |
Tumori Milano |
0,43 |
11,53 |
5,02 |
|
5 |
S.Matteo |
0,34 |
9,12 |
3,97 |
|
6 |
S.Lucia |
0,22 |
5,9 |
2,57 |
|
7 |
Besta |
0,21 |
5,63 |
2,45 |
|
8 |
Regina Elena |
0,21 |
5,62 |
2,45 |
|
9 |
Tumori Genova |
0,2 |
5,36 |
2,34 |
|
10 |
Rizzoli |
0,19 |
5,08 |
2,22 |
|
11 |
S.Raffaele |
0,15 |
4,02 |
1,75 |
|
12 |
Gaslini |
0,15 |
4,02 |
1,75 |
|
13 |
Oasi |
0,14 |
3,75 |
1,63 |
|
14 |
Medea |
0,13 |
3,49 |
1,52 |
|
15 |
Auxologico |
0,13 |
3,49 |
1,52 |
|
16 |
Spallanzani |
0,13 |
3,49 |
1,52 |
|
17 |
Neuromed |
0,12 |
3,22 |
1,4 |
|
18 |
Bambin Gesù |
0,11 |
2,94 |
1,28 |
|
19 |
Maugeri |
0,07 |
1,88 |
0,82 |
|
20 |
Burlo |
0,06 |
1,61 |
0,7 |
|
21 |
I.N.R.C.A. |
0,04 |
1,07 |
0,47 |
|
22 |
S.Gallicano |
0,02 |
0,54 |
0,23 |
|
23 |
I.D.I. |
0,02 |
0,54 |
0,23 |
|
24 |
C.Sollievo |
0,02 |
0,54 |
0,23 |
|
25 |
Fatebenefratelli |
0 |
0 |
0 |
|
26 |
C.R.O. |
-0,09 |
-2,4 |
-1,05 |
|
27 |
De Bellis |
-0,1 |
-2,7 |
-1,17 |
|
28 |
Stella Maris |
-0,12 |
-3,2 |
-1,4 |
|
29 |
S.Maria N. |
-0,13 |
-3,5 |
-1,52 |
|
30 |
Mondino |
-0,16 |
-4,3 |
-1,87 |
|
31 |
Pascale |
-0,18 |
-4,8 |
-2,1 |
|
32 |
Oncologico |
-0,25 |
-6,7 |
-2,92 |
|
|
TOTALE |
3,73 |
100 |
43,56 |
|
|
(*) differenza
dal valore di case-mix nazionale per reparti di uguale specializzazione |
|
Tavola 5 - CAPACITA' DI ATTRAZIONE |
||||
|
Istituti |
Ricoveri extraregionali |
Percentuale dei ricoveri extraregionali |
Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello
stanziamento totale) |
1 |
C.Sollievo |
11154 |
12,62 |
5,5 |
2 |
Gaslini |
10411 |
11,79 |
5,14 |
3 |
S.Raffaele |
10283 |
11,64 |
5,07 |
4 |
Rizzoli |
8472 |
9,59 |
4,18 |
5 |
S.Matteo |
6759 |
7,65 |
3,33 |
6 |
Maugeri |
5356 |
6,06 |
2,64 |
7 |
I.D.I. |
5272 |
5,97 |
2,6 |
8 |
Tumori Milano |
4602 |
5,21 |
2,27 |
9 |
Bambin Gesù |
4412 |
4,99 |
2,17 |
10 |
I.E.O. |
3969 |
4,49 |
1,96 |
11 |
Besta |
2557 |
2,89 |
1,26 |
12 |
C.R.O. |
2349 |
2,66 |
1,16 |
13 |
Maggiore |
2263 |
2,56 |
1,12 |
14 |
Regina Elena |
1887 |
2,14 |
0,93 |
15 |
Mondino |
1134 |
1,28 |
0,56 |
16 |
Monzino |
826 |
0,94 |
0,41 |
17 |
Auxologico |
817 |
0,92 |
0,4 |
18 |
Oncologico |
749 |
0,85 |
0,37 |
19 |
Burlo |
723 |
0,82 |
0,36 |
20 |
I.N.R.C.A. |
688 |
0,78 |
0,34 |
21 |
S.Maria N. |
586 |
0,66 |
0,29 |
22 |
Stella Maris |
530 |
0,6 |
0,26 |
23 |
Tumori Genova |
478 |
0,54 |
0,24 |
24 |
Neuromed |
434 |
0,49 |
0,21 |
25 |
Pascale |
396 |
0,45 |
0,2 |
26 |
Medea |
359 |
0,41 |
0,18 |
27 |
S.Lucia |
346 |
0,39 |
0,17 |
28 |
De Bellis |
237 |
0,27 |
0,12 |
29 |
S.Gallicano |
125 |
0,14 |
0,06 |
30 |
Oasi |
90 |
0,1 |
0,04 |
31 |
Spallanzani |
87 |
0,1 |
0,04 |
32 |
Fatebenefratelli |
0 |
0 |
0 |
|
TOTALE |
88352 |
100 |
43,56 |
Tavola 6 - QUALITA' DEI PROGETTI DI RICERCA
CORRENTE |
||||
|
Istituti |
Punteggio in trentesimi |
Punteggio percentuale |
Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello
stanziamento totale) |
1 |
I.D.I. |
28 |
3,76 |
1,64 |
2 |
C.Sollievo |
28 |
3,76 |
1,64 |
3 |
Spallanzani |
27 |
3,63 |
1,58 |
4 |
I.E.O. |
26,5 |
3,56 |
1,55 |
5 |
Burlo |
26,4 |
3,55 |
1,55 |
6 |
C.R.O. |
25,6 |
3,44 |
1,5 |
7 |
De Bellis |
25,5 |
3,43 |
1,49 |
8 |
Maugeri |
25,17 |
3,38 |
1,47 |
9 |
Gaslini |
25,06 |
3,37 |
1,47 |
10 |
Tumori Milano |
25 |
3,36 |
1,46 |
11 |
S.Maria N. |
25 |
3,36 |
1,46 |
12 |
Tumori Genova |
24,5 |
3,29 |
1,43 |
13 |
Monzino |
24 |
3,23 |
1,41 |
14 |
Stella Maris |
24 |
3,23 |
1,41 |
15 |
I.N.R.C.A. |
24 |
3,23 |
1,41 |
16 |
S.Lucia |
23,5 |
3,16 |
1,38 |
17 |
Pascale |
23,25 |
3,13 |
1,36 |
18 |
Rizzoli |
23,22 |
3,12 |
1,36 |
19 |
Besta |
23 |
3,09 |
1,35 |
20 |
S.Matteo |
23 |
3,09 |
1,35 |
21 |
Maggiore |
22,5 |
3,03 |
1,32 |
22 |
S.Raffaele |
22,2 |
2,98 |
1,3 |
23 |
Bambin Gesù |
21,85 |
2,94 |
1,28 |
24 |
Regina Elena |
21,65 |
2,91 |
1,27 |
25 |
S.Gallicano |
21,5 |
2,89 |
1,26 |
26 |
Neuromed |
21,5 |
2,89 |
1,26 |
27 |
Auxologico |
21,2 |
2,85 |
1,24 |
28 |
Medea |
20 |
2,69 |
1,17 |
29 |
Fatebenefratelli |
19,25 |
2,59 |
1,13 |
30 |
Mondino |
18,9 |
2,54 |
1,11 |
31 |
Oncologico |
17,15 |
2,31 |
1 |
32 |
Oasi |
16,35 |
2,2 |
0,96 |
|
|
|
|
|
|
TOTALE |
743,75 |
100 |
43,56 |
|
|
|
|
|
Tavola 7 - FINANZIAMENTO TEORICO PER IL 1998 |
||||||
Istituti |
Produzione scientifica |
Produttività dei ricercatori |
Complessità della casistica |
Capacità di attrazione |
Qualità dei progetti di ricerca corrente |
Finanziamento totale ottenibile con I parametri
1998 |
|
50% |
5% |
15% |
15% |
15% |
100% |
Tumori Milano |
12,71 |
1,2 |
5,02 |
2,27 |
1,46 |
22,66 |
Maggiore |
15,97 |
0,53 |
5,26 |
1,12 |
1,32 |
24,19 |
Besta |
3,85 |
0,25 |
2,45 |
1,26 |
1,35 |
9,15 |
S.Matteo |
11,39 |
0,37 |
3,97 |
3,33 |
1,35 |
20,41 |
S.Raffaele |
15,5 |
0,46 |
1,75 |
5,07 |
1,3 |
24,08 |
Monzino |
0,98 |
0,41 |
8,99 |
0,41 |
1,41 |
12,19 |
S.Maria N. |
1,16 |
0,17 |
-1,52 |
0,29 |
1,46 |
1,57 |
Maugeri |
4,87 |
0,58 |
0,82 |
2,64 |
1,47 |
10,39 |
Mondino |
2,79 |
0,72 |
-1,87 |
0,56 |
1,11 |
3,3 |
Medea |
0,3 |
0,3 |
1,52 |
0,18 |
1,17 |
3,47 |
Auxologico |
2,63 |
0,73 |
1,52 |
0,4 |
1,24 |
6,52 |
I.E.O. |
6,64 |
0,58 |
5,26 |
1,96 |
1,55 |
15,99 |
Fatebenefratelli |
0,7 |
0,23 |
0 |
0 |
1,13 |
2,05 |
Burlo |
2,04 |
0,22 |
0,7 |
0,36 |
1,55 |
4,86 |
C.R.O. |
8,56 |
0,66 |
-1,05 |
1,16 |
1,5 |
10,83 |
Tumori Genova |
13,61 |
0,49 |
2,34 |
0,24 |
1,43 |
18,1 |
Gaslini |
4,95 |
0,38 |
1,75 |
5,13 |
1,47 |
13,68 |
Rizzoli |
3,05 |
0,26 |
2,22 |
4,18 |
1,36 |
11,07 |
Stella Maris |
1,2 |
1,09 |
-1,4 |
0,26 |
1,41 |
2,55 |
I.N.R.C.A. |
2,72 |
0,16 |
0,47 |
0,34 |
1,41 |
5,09 |
Regina Elena |
4,89 |
0,39 |
2,45 |
0,93 |
1,27 |
9,93 |
S.Gallicano |
0,82 |
0,25 |
0,23 |
0,06 |
1,26 |
2,62 |
Bambin Gesù |
3,45 |
0,3 |
1,28 |
2,18 |
1,28 |
8,48 |
S.Lucia |
3,63 |
0,7 |
2,57 |
0,17 |
1,38 |
8,45 |
I.D.I. |
2,1 |
0,26 |
0,23 |
2,6 |
1,64 |
6,83 |
Spallanzani |
1,11 |
0,52 |
1,52 |
0,04 |
1,58 |
4,77 |
Neuromed |
3,45 |
0,7 |
1,4 |
0,21 |
1,26 |
7,03 |
Pascale |
3,32 |
0,48 |
-2,1 |
0,2 |
1,36 |
3,26 |
Oncologico |
2,35 |
0,24 |
-2,92 |
0,37 |
1 |
1,04 |
De Bellis |
0,87 |
0,11 |
-0,17 |
0,12 |
1,49 |
1,42 |
C.Sollievo |
2,94 |
0,66 |
0,23 |
5,5 |
1,64 |
10,97 |
Oasi |
0,66 |
0,16 |
1,63 |
0,04 |
0,96 |
3,46 |
|
|
|
|
|
|
|
TOTALI |
145,2 |
14,52 |
43,56 |
43,56 |
43,56 |
290,4 |
|
Tavola 8 - FINANZIAMENTO DEFINITIVO PER IL 1998 |
|
||
Istituti |
Finanziamento totale ottenibile con I parametri
1998 |
Finanziamento ottenuto nel 1997 |
Differenza 1998-1997 |
Finanziamento definitivo 1998* |
I.E.O. |
15,99 |
3,87 |
12,12 |
6,95 |
S.Raffaele |
24,08 |
14,65 |
9,43 |
18,4 |
Monzino |
12,19 |
2,97 |
9,22 |
4,95 |
Maggiore |
24,19 |
16,47 |
7,71 |
18,12** |
C.Sollievo |
10,97 |
5,43 |
5,54 |
6,04 |
I.D.I. |
6,83 |
2,39 |
4,44 |
3,63 |
S.Lucia |
8,45 |
4,88 |
3,57 |
6,22 |
Bambin Gesù |
8,48 |
5,8 |
2,68 |
7,05 |
S.Gallicano |
2,62 |
0 |
2,62 |
0*** |
Maugeri |
10,39 |
8,28 |
2,11 |
9,7 |
Auxologico |
6,52 |
4,61 |
1,92 |
5,56 |
Gaslini |
13,68 |
11,79 |
1,89 |
12,41 |
S.Matteo |
20,41 |
18,62 |
1,79 |
21,18 |
Oasi |
3,46 |
1,84 |
1,62 |
2,41 |
Neuromed |
7,03 |
5,71 |
1,32 |
6,66 |
Medea |
3,47 |
2,16 |
1,31 |
2,69 |
Burlo |
4,86 |
3,74 |
1,12 |
4,04 |
Stella Maris |
2,55 |
1,6 |
0,95 |
2 |
C.R.O. |
10,83 |
10,2 |
0,62 |
11,53 |
Tumori Milano |
22,66 |
22,5 |
0,16 |
25,16 |
Fatebenefratelli |
2,05 |
2,43 |
-0,38 |
2,63 |
Spallanzani |
4,77 |
5,23 |
-0,46 |
5,74 |
S.Maria N. |
1,57 |
2,56 |
-0,99 |
2,64 |
Mondino |
3,3 |
4,9 |
-1,59 |
5,12 |
Oncologico |
1,04 |
2,65 |
-1,6 |
2,61 |
Besta |
9,15 |
11,04 |
-1,89 |
11,38 |
De Bellis |
1,42 |
3,47 |
-2,05 |
3,43 |
I.N.R.C.A. |
5,09 |
7,9 |
-2,81 |
8,21 |
Regina Elena |
9,93 |
16,21 |
-6,28 |
17,31 |
Rizzoli |
11,07 |
18 |
-6,93 |
18,6 |
Pascale |
3,26 |
10,42 |
-7,16 |
10,08 |
Tumori Genova |
18,1 |
26,7 |
-8,6 |
27,95 |
|
|
|
|
|
TOTALI |
290,4 |
259 |
31,4 |
290,4 |
|
|
|
|
|
*90% del
finanziamento 1997 e l'eccedenza con I criteri 1998 |
|
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**finanziamento
limitato alla richiesta presentata |
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***Finanziamento
insieme al Regina Elena |
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