Roma 22/7/2004
Alle
Segreterie Regionali FP CGIL
Nei giorni scorsi la Conferenza Stato Regioni e il Ministero della salute hanno trovato l’accordo sul regolamento “Organizzazione, gestione e funzionamento degli IRCCS”, non trasformati in fondazioni nonchè sul relativo “Schema tipo di regolamento di organizzazione funzionamento degli IRCCS”. Inutile dire che, ancora una volta e nonostante i ripetuti tentativi, le parti sociali non sono state assolutamente coinvolte. Dai contenuti del regolamento, appare evidente che l’obiettivo da raggiungere in tutta fretta è quello di consentire alle amministrazioni di procedere ad alcune nomine gradite, prima di passare la mano, piuttosto che dare una risposta concreta alla necessità di gestione di questi istituti. Il Regolamento infatti, introduce il “Consiglio di indirizzo”, composto unicamente da persone nominate dalla Regione (2) e dal Ministero (2) più una, il Presidente nominato dal Ministro della salute sentito il Presidente della Regione. Nella costituzione di tale organismo non vengono considerati gli originari interessi, siano essi pubblici o privati, con il risultato che il Comune non è tra coloro che avranno il compito di indirizzare e controllare l’attività degli IRCCS, che hanno sede sul proprio territorio. Questa scelta potrebbe sembrare un’ ulteriore spinta ad optare per la fondazione nel cui C.d.A. il Comune e gli interessi originari hanno diritto di rappresentanza. Anche nel testo “Schema tipo di regolamento …. “, purtroppo vi sono aspetti molto preoccupanti, ed in particolare all’art. 3 Strumenti, dove si prevede sostanzialmente che per il raggiungimento dello scopo, ogni attività di supporto è lecita. Inoltre non si dice nulla su chi dovrebbe pagare i debiti pregressi 1.563 miliardi, (era stato il punto della discordia per tutto questo periodo), sul Sole 24 sanità del 19 luglio, è riportato che è stato raggiunto l’accordo, e che i disavanzi saranno a carico del ministero della salute sino alla data di insediamento dei nuovi organi di gestione; se così fosse non ci sarebbe più la necessità di venderne il patrimonio? Molto più realisticamente sembra che il tutto debba essere ancora verificato, e sarà oggetto di discussione per la definizione della manovra finanziaria. Crediamo quindi, che nonostante i contenuti del regolamento non siano del tutto condivisibili , si debba comunque aumentare i nostri sforzi, affinché le Regioni rivedano le loro posizioni e non procedano nella trasformazione in fondazioni degli IRCCS, ma scegliendo il male minore, optino per applicare i contenuti del regolamento, prevedendo se possibile anche il recupero di un ruolo per il Comune. La pubblicazione del regolamento non dovrebbe avvenire prima di settembre. Bisogna quindi iniziare da subito un lavoro serrato, utilizzando anche l’avvicinarsi dell’inizio della campagna elettore per il rinnovo dei consigli Regionali, nei confronti delle forze di opposizione affinché inizino ad esprimere una posizione chiara rispetto ai contenuti della legge 288/03 (su cui peraltro pendono ancora i ricorsi delle regioni Emilia Romagna; Marche; e Sicilia;),e su quali impegni sono disponibili ad assumersi per modificarne sostanzialmente i contenuti, per dare davvero un futuro alla ricerca e agli IRCCS in Italia.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
IRCCS Per la Segreteria FP CGIL Nazionale
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