Coordinamenti     Nazionali    Penitenziari

           

 

Alla Presidenza delle Commissioni Permanenti riunite I e IV della Camera dei Deputati

 

Roma, 30 giugno 2005

 

 

 

 

         Onorevoli Presidenti e Componenti delle Commissioni,

 

CGIL FP, CISL FPS, UILPA - Penitenziari, ringraziando per l’invito, affidano ad un documento unitario le proprie osservazioni riguardo l’istituzione del comparto autonomo per le Forze di Polizia e le Forze Armate e l’armonizzazione del trattamento giuridico ed economico del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

         Le proposte di legge presentate al riguardo hanno estrema rilevanza per il personale interessato e sono destinate, una volta approvate, a segnarne il futuro contrattuale e professionale del personale interessato.

Parimenti alle attese del personale, le scriventi OO. SS., da sempre hanno in agenda come questioni fondamentali la normativa contrattuale ed il riordino dei ruoli.

         Ad avviso di CGIL FP, CISL FPS, UILPA - Penitenziari, ancora più determinante e qualificante sarebbe affrontare l’omogeneizzazione degli ordinamenti, in maniera da delineare il futuro della sicurezza e difesa del Paese per aree di pertinenza esaltando le singole professionalità di Corpo senza sovrapposizioni di competenze e confusione di mansioni.

In merito allo specifico tema della odierna audizione, CGIL FP, CISL FPS, UILPA - Penitenziari, condividono l’intenzione di specificare ulteriormente il modello contrattuale e la diversificazione dal mondo del Pubblico Impiego, non come affermazione di separazione fine a se stessa ma come riconoscimento delle limitazioni normative cui è soggetto il personale delle Forze di Polizia e delle Forze armate rispetto al mondo del lavoro e del delicato mandato istituzionale che quel personale è chiamato ad assicurare.

         Necessità di Rriconoscimento che non è riuscitoa a dare la vigente normativa contrattuale soprattutto in tema di risposta alle esigenze di diversificazione tra Sicurezza e Difesa e nell’ambito della Sicurezza al diverso sistema normativo che regole regola le Forze di polizia ad ordinamento civile da quelle ad ordinamento militare. C’ è inoltre un ulteriore aspetto che a giudizio di CGIL CISL UIL va affrontato. L’esperienza maturata ha dimostrato, infatti, che non è possibile definire un sistema retributivo di primo livello che dia risposta soddisfacente ai diversi metodi d’impiego del personale. Riteniamo, quindi, che sia necessario potenziare la contrattazione di secondo livello garantendo l’effettiva parità delle risorse economiche tra i diversi Corpi.

         CGIL FP, CISL FPS, UILPA - Penitenziari chiedono in sostanza:

  • una diversa e chiara procedura negoziale tra Forze di Polizia e Forze armate;
  • una diversificazione delle procedure negoziali all’interno delle Forze di Polizia tra Forze di Polizia ad ordinamento civile ed ordinamento militare con la salvaguardia delle prerogative contrattuali delle OO. SS., ed una sostanziale evoluzione del modello di concertazione, tale da non rappresentare una contrazione dei diritti sostanziali di quel personale a cui si riferisce.

 

Il riordino del 1995 e la successiva modifica del 2001, non sono riuscite ad affrontare alla radice i nodi che avevano determinato l’intervento del legislatore.

L’equiparazione ha determinato, infatti, ulteriori diversificazioni e disparità ordinamentali, tanto che ancora nel 2004 il legislatore è dovuto intervenire per sanare alcune posizione tra il personale delle Forze armate e, poi, per correggere i disallineamenti creatisi all’interno delle Forze di Polizia.

Intervenendo prima, in tema di procedure negoziali, abbiamo segnalato l’esigenza di dare risposte ai diversi modelli d’impiego del personale e quella di definire un sistema di omogeneizzazione retributiva.

Per affrontare la materia dell’omogeneizzazione retributiva è, quindi, fondamentale per CGIL FP, CISL FPS, UILPA – Penitenziari, che si proceda preliminarmente ad una ricognizione parlamentare delle diverse norme che sotto le più disparate denominazioni incidono sulle retribuzioni del personale determinando profonde disparità retributive, anche in condizioni di parità d’impiego del personale stesso.

Disparità cui ha contribuito in maniera significativa il passaggio al sistema retributivo per parametri, che ha allargato la forbice retributiva a discapito della qualifica di accesso alle Forze di Polizia e Forze armate

Sempre intervenendo prima, abbiamo segnalato l’esigenza di omogeneizzare, in un comune denominatore, gli ordinamenti delle Forze di Polizia.

In proposito, appare non più ulteriormente rimandabile un intervento legislativo sull’ordinamento della Polizia penitenziaria che sani la sperequazione in atto nelle modalità di avanzamento dei ruoli dei commissari e degli ispettori.

 Combinando i due elementi, ordinamenti e retribuzioni, sarà possibile garantire una effettiva parità di trattamento tra il personale delle Forze di Polizia.

Omogeneità di funzioni e retribuzione calibrate su queste, più che sulle posizioni gerarchiche.

Un deciso passo avanti, quindi, rispetto al sistema attuale dove il succedersi degli interventi normativi sta determinando la crescita esponenziale della scala gerarchica all’interno dei ruoli sganciata dalle specifiche esigenze di impiego.

Analoga operazione dovrà essere attuata per definire un modello di Difesa sempre più specifico e professionale.

Per  CGIL FP, CISL FPS, UILPA – Penitenziari, è fondamentale e di importanza strategica un progetto di riordino che faccia soprattutto perno:

dovrà:

·        sulle specificità delle funzioni esercitate dal personale;

·        sul riconoscimento delle professionalità maturate;

·        sulla necessità di eliminare vecchie e nuove disparità di trattamento;

·        sulla contrattualizzazione della Dirigenza delle forze di Polizia;

·        su uno sviluppo complessivo e duraturo delle carriere per contribuire a definire una organizzazione interna più efficace, in cui vi sia un rapporto chiaro e diretto tra gradi/ruoli e funzioni, in un contesto di funzionalità alle esigenze dei cittadini;

·        sulla previsione individuare ruoli e qualifiche per aree di competenza eliminano le attuali disparità di progressione e retribuzione, accentuando le modalità di accesso alle funzioni direttive e d in, quest’ambito, creare l’area della vice dirigenza in cui valorizzare i livelli culturali e professionali più elevati, favorendo poi l’accesso alla dirigenza;

riconoscere le professionalità maturate e garantirne la giusta collocazione in funzione delle diverse esigenze di impiego e, soprattutto, nell’interesse primario della collettività;

·        valorizzazione della funzione dirigenziale in linea con il riconoscimento della contrattualizzazione e dell’arricchimento professionale apportato dall’accesso dei funzionari di percorsi di qualificazione e aggiornamento professionale in linea con i processi di modernizzazione del paese e i modelli di organizzazione del lavoro delle pubbliche amministrazioni.

 

 

       CGIL FP                                CISL FPS Penitenziario                 UILPA – Penitenziari

  Francesco Quinti                            Marco Mammucari                       Massimo Tesei