CGIL FP | CISL FPS GIUSTIZIA | UIL PA | ||||||
COMUNICATO UNITARIO |
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Biennio economico 2004 – 2005, la farsa continua…
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Roma, 01 ottobre 2004
Alle strutture regionali e territoriali
Ai Delegati ed iscritti
A tutto il personale
Ieri, 30 settembre ’04, CGIL CISL UIL, hanno incontrato a Palazzo Vidoni, la delegazione governativa, in sede tecnica, per la verifica delle intenzioni di OO. SS. e Rappresentanze in merito alla sigla definitiva per l’Accordo sul biennio 2004 2005. L’incontro, dopo la preintesa – preelettorale -, si è reso necessario perché numerose sigle che l’avevano sottoscritta si erano espressi poi in maniera problematica, denunciando incongruenze nell’omogeneità di trattamento con le Forze Armate. Una clamorosa conferma di quanto CGIL CISL UIL Penitenziari e Forestali avevano denunciato, non tanto per lo scarto con le Forze Armate quanto per la penalizzazione che persisteva con le altre Forze di Polizia sul Fondo per l’efficienza dei servizi e soprattutto per la risibilità degli aumenti stipendiali insufficienti a garantire il recupero del differenziale inflativo. Ieri sera, in pratica, abbiamo assistito all’ennesimo balletto, ad un tira e molla finalizzato solo a giustificare il ritardo per la sottoscrizione di un accordo che doveva essere lampo. Evidentemente neanche i protagonisti della “sceneggiata” preelettorale, sentiti gli umori dei poliziotti, se la sono sentita di siglare l’accordo in tempi rapidi. Abbiamo così assistito alle sceneggiate ferragostane, alle acrobazie per un riordino delle carriere apparso, e scomparso, come una meteora nel periodo settembrino, ed infine allo scontro – guerra tra poveri – con le voci stipendiali delle Forze Armate. Anche CGIL, CISL e UIL rilevano le incongruenze, le abbiamo però imputate ad un’altra inadempienza del Governo. All’indomani dell’Accordo quadriennale, imposto brutalmente, sebbene non fosse condiviso dalla maggioranza delle OO. SS. delle Forze di Polizia, doveva essere effettuato un rilevamento delle varie voci stipendiali, soprattutto agli effetti di trascinamento che queste hanno sulle diverse indennità e che determinano, oggi, quegli scostamenti. CGIL, CISL, UIL Penitenziari e Forestali hanno quindi ribadito alla delegazione governativa la propria indisponibilità alla sottoscrizione di un accordo non condiviso nella filosofia e nella ripartizione delle risorse. Ad altri, quelli che ringhiano ma si allineano in tutta fretta, lasciamo la responsabilità di sottoscrivere un accordo che penalizza per l’ennesima volta Penitenziari e Forestali. Noi, oggi, siamo in piazza, con il sostegno delle strutture romane, a manifestare in anticipo la rabbia di tutti i colleghi per la vicenda del Fondo per l’efficienza dei servizi, frutto di quello scellerato accordo del 2002 che penalizzò, pesantemente, la Polizia penitenziaria, mentre qualcuno magnifica lo strabiliante risultato di quel contratto. Lo spazio per la demagogia è finito, la realtà è sotto gli occhi dei colleghi, una decurtazione del 40% rispetto al Fondo 2001 e, soprattutto, una decurtazione del 50% rispetto all’accordo relativo al Fondo 2002 – 2003. Colpa del Governo, quindi del Ministro Castelli e della dirigenza del DAP, ma anche di chi per la parte sindacale con disinvoltura acrobatica passa dalle firme alla loro contestazione successiva, quando non c’è più spazio per porvi rimedio. Un’occasione per riflettere e valutare il baratro che divide la filosofia confederale, lineare e coerente, da quella di altre organizzazioni sindacali. Fraterni saluti
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