CGIL FP - CISL FPS GIUSTIZIA -  UIL PA -  UNSA SAG

                    pres. Giovanni Tinebra                  Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria

Piante organiche dei Corpo di polizia penitenziaria.

 

Roma 03 ottobre 2002

                                                                                     

Le piante organiche del Corpo di Polizia penitenziaria definite con il D.M. dell' 8 febbraio 2001 ed i PP. CC. DD. conseguenti, che fissano quelle relative ai singoli istituti, sono da sempre state ritenute insufficienti, non rispondenti alle reali esigenze e determinate con criteri assolutamente astratti e non condivisi dalle scriventi organizzazioni sindacali. Il Dipartimento da Lei diretto, peraltro, con la politica gestionale successivamente adottata, ha dimostrato di non credere all'attendibilità di quelle piante organiche. Ciò è dimostrato, solo per fare alcuni esempi, dai trasferimenti dalle sedi carenti di personale dei Corpo (dei nord Italia) a quelle ufficialmente considerate in esubero (dei sud Italia) o addirittura con l'assegnazione a queste ultime di Agenti ausiliari e dall'attribuzione di un cospicuo monte ore per lavoro straordinario anche ai provveditorati regionali in cui risultano, sempre secondo le piante organiche ufficiali, eccedenze. La riprova è rappresentata dalle continue compressioni, quando non addirittura negazioni dei diritti costituzionali, normativi e contrattuali, agli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria che si registrano, senza eccezione alcuna, su tutto il territorio. Per non parlare poi della mancata applicazione dei contratti e dell'Accordo Nazionale Quadro, che rimane in moltissime realtà un'utopia. Tutto ciò, ovviamente, continua ad esasperare gli animi su tutto il territorio determinando consequenziali iniziative di protesta, rimostranze e manifestazioni, nonché richieste di confronti di carattere nazionale su questioni locali che, dato il loro numero ormai elevato, richiedono anche una disamina complessiva. S'impone, dunque, sia per noi Organizzazioni sia per l'Amministrazione, per assolvere compiutamente ciascuna al proprio mandato, di affrontare compiutamente il problema attraverso una riapertura dei confronto sulle piante organiche del Corpo di Polizia penitenziaria, sulla cui inadeguatezza pare si sia tutti concordi.

                                 

                                                                     

                             

                                                                           

FP CGIL      

Fabrizio Rossetti  

 

CISL FPS Giustizia

     Paola Saraceni

 

UILPA Penitenziari 

Massimo Tesei