Prot.n. CS 34/2007 del 6.02.2007
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Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Ettore Ferrara Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria |
Gruppo Operativo Mobile.
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Signor Presidente,
con note n. 253/2006 e 9/2007, la Fp Cgil invitò codesta Amministrazione centrale a programmare quanto prima un incontro con le rappresentanze sindacali del personale per discutere del contingente di Polizia Penitenziaria assegnato al Gruppo Operativo Mobile, delle modalità di reclutamento e dei periodi di permanenza fissati dagli artt. 5 e 6 del D.M. 19.02.1999. Nei richiamati interventi si chiedeva altresì, nel rispetto delle norme contrattuali vigenti, un prospetto riepilogativo da cui potesse desumersi:
a) il numero complessivo delle unità di Polizia penitenziaria attualmente assegnate al settore; b) il numero delle unità formate e in possesso della prevista abilitazione; c) i compiti svolti e la quantità di personale impiegata per ogni sede operativa; d) le sedi di provenienza del personale e gli anni di permanenza nel settore; e) le unità assegnate al predetto reparto reclutate senza tener conto delle procedure stabilite dal D.M. istitutivo.
La nota fatta pervenire dall’Ufficio per le Relazioni Sindacali, che ad ogni buon fine si allega in copia, eludendo le richieste avanzate dalla scrivente O.S., ha tra l’altro comunicato che “l’accesso al G.O.M. avviene, ad oggi, seguendo la prassi consolidata di reclutamento del personale mediante una valutazione sommaria del percorso professionale di chi inoltra formale richiesta per essere inserito nel servizio, sulla base delle esigenze individuate”. Questa O.S. valuta tale affermazione come una sorta di inaccettabile giustificazione a posteriori dell’operato che non ha precedenti e conferma la fondatezza delle nostre perplessità sul tema G.O.M., soprattutto perché proviene dal Dipartimento, ovvero dal massimo organo istituzionale dell’Amministrazione penitenziaria che, di regola, dovrebbe vigilare e garantire per l’osservanza precisa e puntuale dei regolamenti che promuove e che, invece, ha evidentemente tralasciato di adempiere, consentendo ancora oggi il ricorso a pratiche irregolari che niente hanno a che fare con quanto previsto dalla norma di riferimento, recando forte pregiudizio ai diritti di eguaglianza e pari opportunità tra gli operatori, interessati e non, previsti dalle norme costituzionali e contrattuali vigenti. La Fp Cgil Le esterna tutta la propria indignazione per quanto accaduto, signor Presidente, e nel chiederLe di intervenire con assoluta tempestività sulla questione, La invita a disporre la trasmissione dei dati richiesti unitamente alla convocazione delle rappresentanze sindacali del personale di Polizia penitenziaria al tavolo negoziale. È giunto il momento di fare chiarezza nel segno della trasparenza, nel rispetto delle norme vigenti, della dignità professionale e del lavoro degli operatori del Corpo di Polizia penitenziaria. In attesa di un cortese cenno di riscontro, si allega copia della nota n. 26402 di codesta amministrazione centrale. Cordialmente.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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