Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

Al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli

Al Sottosegretario Ministero della Giustizia On.le Luigi Vitali

 Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia 

All’Ufficio del Capo Dipartimento Servizio per le Relazioni Sindacali

Al Provveditore regionale A.P. Abruzzo Dr. Gianni Veschi

Alle Segreteria regionale FP Pescara

 

Prot.n. CS/CM 61/2006 

del  02.03.2006

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria Lanciano

 

Visita Istituto penitenziario Lanciano

 

  

Egregio Presidente,

 

recentemente una delegazione sindacale della FP CGIL ha effettuato, ai sensi dell’articolo 5 del vigente Accordo Nazionale Quadro, una visita presso l’istituto penitenziario di Lanciano.

Il sopralluogo compiuto, diretto a verificare le condizioni logistiche dei vari luoghi di lavoro, in funzione dell’art. 23 del D.P.R. 164/2002, ha evidenziato un’accettabile condizione strutturale dell’istituto nella quale però, contrariamente a quanto reiteratamente assunto da codesta amministrazione, continua a sussistere – anzi, si è notevolmente aggravato - l’aspetto tutt’altro che marginale della grande carenza di personale, della Polizia penitenziaria e del Comparto ministeri, che finisce drammaticamente per incidere e gravare sulle normali attività istituzionali, sulla sicurezza interna ed esterna del carcere e sulle già precarie – per non dire pessime - condizioni di lavoro del restante personale.

L’analisi della realtà visitata, più che la mera dissertazione sui numeri e le soluzioni prospettate dal DAP, conduce, a giudizio della FP CGIL, alla sempre più pressante esigenza di approfondire l’ormai ineludibile discussione al tavolo di confronto, per la ricerca e l’elaborazione di adeguati e condivisi piani d’intervento capaci realmente di incidere:

 a)     sul mantenimento dei livelli essenziali di sicurezza, dell’istituto e del personale operante;

b)      sull’attuale capacità di garantire la piena esecuzione del mandato costituzionale affidato;

c)      sulla salvaguardia e l’esigibilità dei diritti costituzionali e contrattuali, legittimamente rivendicati dagli operatori penitenziari;

d)     sull’organizzazione interna del lavoro, che per ovvie ragioni non può assolutamente prescindere dal soddisfacimento dell’esigenza primaria, ovvero dall’adeguamento degli attuali organici a quelli realmente occorrenti.

 In quella sede, che rammentiamo essere caratterizzata dalla presenza di un elevatissimo numero di detenuti ad Alta Sicurezza, oltre ad altra particolare tipologia detentiva, continuano a mancare le necessarie professionalità socio-educative e assistenziali, oltre a quelle amministrative, e a numerose unità di Polizia penitenziaria, molte delle quali risultano distaccate da lungo tempo e a vario titolo in altre sedi, alcune anche al Provveditorato regionale di Pescara,  rispetto alle quali andrebbe certamente verificata la sussistenza dei requisiti richiamati dalle norme vigenti. 

Al di là dell’impegno attualmente profuso da un’attenta direzione e dal grande senso di responsabilità ampiamente palesato dal personale di Polizia penitenziaria colà in servizio, che tra mille difficoltà, pur vantando circa 4500 giorni di congedo ordinario non fruito contribuisce, anche occupando contemporaneamente più posti di servizio, a renderla sempre funzionale, si tratta, a giudizio della FP CGIL, di una realtà penitenziaria che quasi certamente risente del disimpegno fin qui prodotto nei suoi confronti, e verso i suoi bisogni, dall’Amministrazione centrale, colpevole di aver sottovalutato i segnali che anche le rappresentanze sindacali del personale nel corso di questi anni gli hanno più volte fatto pervenire.

In attesa di concordare sull’esigenza di ragionare compiutamente al tavolo negoziale, però, e in questo senso i primi segnali che finalmente giungono dal competente Provveditorato sono certamente apprezzabili, la FP CGIL reputa preliminarmente indispensabile che codesto Dipartimento si faccia carico della grave situazione descritta, impegnandosi quanto prima a diramare un interpello a carattere nazionale, rivolto a tutto il personale di ambedue i comparti contrattuali, per la ricerca di eventuali disponibilità interessate a raggiungere la sede di Lanciano con adeguato trattamento di missione.

Questo signor Presidente è, nell’immediato, l’unico modo di porre rimedio alla drammatica situazione testé denunciata.

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

Cordiali saluti

 

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL                            Il Coordinatore Nazionale FP CGIL

Settore penitenziario                                                         Polizia Penitenziaria

     Lina Lamonica                                                                   Francesco Quinti