Al Provveditore regionale A.P. Lazio Dr. Ettore Ziccone

 Al Direttore della Casa Circondariale di Viterbo

Alla Segreteria regionale FP Cgil Lazio

Alla Segreteria comprensoriale FP Viterbo

 

Prot.n. CS 52/2006 

del  23.02.2006

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria Viterbo

 

Reparto detentivo Ospedale civile Belcolle  - Viterbo.

 

 

Egregio Provveditore,

 

la Fp Cgil nazionale ha recentemente appreso dell’apertura parziale del reparto detentivo “Belcolle” di Viterbo. 

 

Prendiamo atto con rammarico dell’inopinata e, per certi versi, unilaterale decisione che invero, stando a quanto più volte rappresentato da questa O.S., da ultimo anche nella riunione tenutasi lo scorso 14 febbraio nei locali di codesto Provveditorato, preoccupa non poco il personale di Polizia penitenziaria in servizio a Viterbo e, soprattutto, provoca inevitabilmente uno strappo significativo nelle relazioni sindacali.

 

Non perché la Fp Cgil sia pregiudizialmente contraria all’idea, come qualcuno strumentalmente preferisce asserire, piuttosto perché riteniamo che allo stato attuale non sussistano le condizioni necessarie a supportare l’apertura a pieno regime della struttura detentiva.

 

Per l’avviamento di quel reparto il DAP a suo tempo emanò apposito interpello nazionale tra il personale di Polizia penitenziaria, acquisendo il consenso di circa 20 unità che, in seguito, furono destinate alla C.C. di Viterbo. Di queste, però, solo 16 risultano ancora in servizio presso quella sede, mentre alcune delle restanti hanno chiesto di rientrare nella propria sede e una è stata addirittura distaccata al GOM.

 

Per garantire la sicurezza del reparto, le normali attività di servizio e,  ovviamente, il rispetto dei diritti degli operatori che presteranno servizio h. 24 nel predetto reparto, la

Fp Cgil reputa oltre modo essenziale, e questo si pregiudiziale, che codesta Amministrazione si faccia carico di destinare in quella sede almeno altre 14 unità di Polizia penitenziaria, se del caso chiedendo alla Direzione generale del personale del DAP di riaprire i termini del predetto interpello nazionale, oltre ai mezzi e agli strumenti necessari all’espletamento dei servizi in totale sicurezza come, del resto,  evidenziato anche dalla stessa direzione dell’istituto di Viterbo – che peraltro già opera con 128 unità in meno rispetto all’organico stabilito - nell’informazione preventiva fatta pervenire in occasione della riunione del 9 febbraio u.s..

 

Si evidenzia, altresì, che ad oggi non è stato ancora attivato alcun confronto con le OO.SS. finalizzato alla individuazione del coordinatore e del personale incaricato di prestare servizio in quel reparto, alla eventuale scelta dei criteri di selezione, di rotazione ecc…  

 

Premesso quanto sopra, la Fp Cgil Le chiede di fissare quanto prima una data per la riapertura del confronto e, contestualmente, La invita a soprassedere dall’intento manifestato nella riunione dello scorso 14 febbraio, subordinando l’apertura incondizionata di quel reparto all’esito dell’incontro e, comunque, al reperimento delle restanti, indispensabili unità di Polizia penitenziaria.

 

Diversamente, però, è appena il caso di accennarlo, questa O.S. si riterrà libera di ricorrere all’attivazione di tutti gli strumenti di lotta sindacale a propria disposizione.

 

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

 

Cordiali saluti.

 

 

                                                        Il Coordinatore Nazionale FP CGIL

                                                                     Polizia penitenziaria

                                                                       Francesco Quinti