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Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil
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Prot.n. CS 41/2006 del 10.02.2006 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
IL RIORDINO DELLE CARRIERE….definitivamente chiuso!
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Care/i colleghe,
come avevamo previsto e riferito nei giorni scorsi – a differenza dei soliti autonomi, che irresponsabilmente si ostinavano ad alimentare inutili ed infondate attese tra gli operatori - si è definitivamente chiuso ieri, con l'annunciato ritiro del provvedimento da parte del governo, l'iter parlamentare del disegno di legge delega per il riordino delle carriere del personale appartenente alle forze di polizia e alle forze armate. Si tratta - deve essere oltremodo chiaro a tutti – del degno epitaffio di un provvedimento truffa che piuttosto che sanare le sperequazioni in atto nel comparto sicurezza, tra i corpi di polizia, anche al proprio interno, e le forze armate, ne creava degli altri e, soprattutto, disattendeva completamente le aspirazioni del personale, impossibilitato a conseguire progressioni e avanzamenti di carriera. Ma soprattutto - ed è sicuramente questo l'aspetto più grave e degradante della vicenda – si tratta anche dell'ennesima intollerabile, a giudizio della Fp Cgil, presa per i fondelli consumata ai danni delle circa 420 mila persone che garantiscono la sicurezza e la difesa del nostro paese. Persone indegnamente offese, illuse fin dall'insediamento di questo governo, dapprima attraverso la promessa di mirabolanti riconoscimenti economici (ricordate le 500 mila lire mensili?), poi rivelatisi autentici piatti di lenticchie con gli aumenti accordati nei rinnovi contrattuali negoziati, l'ultimo dei quali non sottoscritto dalla Fp Cgil, ancora con il presunto miglioramento delle condizioni di lavoro, dei mezzi e delle risorse umane necessari. Invece tagli e ancora tagli, con tutte le leggi finanziarie susseguitesi, specie con l'ultima, che, per quanto ci riguarda, non si è solo limitata a non contemplare gli stanziamenti necessari al rinnovo del contratto già scaduto, a non prevedere quelle per l'assunzione dei 500 ausiliari, a riassegnare i famosi 5 milioni di euro al F.E.S.I. della Polizia penitenziaria, a tagliare ulteriormente le risorse necessarie al mantenimento del sistema ma, addirittura, interviene pesantemente sui trattamenti di missione e di cura dei lavoratori, solo in seguito parzialmente corretti. Solo fumo negli occhi che oggi, però, improvvisamente si dirada anche in quelli di coloro che fino ad oggi non hanno voluto vedere oltre la coltre, o peggio, traendo anche in inganno chi si sente rappresentato, all'interesse dei più ha preferito anteporre il proprio, forse convinto dalle logiche di sudditanza al potere, forse attratto da quelle più misere che attengono al soddisfacimento della propria rendita di posizione, chi può saperlo. Quale che sia il proprio interesse, di certo non è quello degli operatori che, ignari, continuano a non essere coinvolti nei processi decisionali. Chissà perché ... Fraterni saluti.
Il Coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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