Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

 Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia 

Al Signor Provveditore regionale Triveneto Dr. Felice Bocchino

Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil

 

Prot.n. CS 39/2006 

del  09.02.2006

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Belluno

 

Problematiche Casa circondariale di Belluno.-

 

 

Egregio Presidente,

 

la Fp Cgil intende rappresentarLe una complessa e preoccupante problematica che seppure da tempo evidenziata attraverso i numerosi e costanti interventi prodotti, per lo più diretti al Provveditore e al Direttore Generale del Personale, permane purtroppo senza esito alcuno.

Si tratta, Signor Presidente, della gravosa situazione in cui versano tutti i lavoratori della Casa circondariale di Belluno, sia quelli contrattualmente afferenti il Comparto Ministeri che appartenenti alla Polizia penitenziaria, dei quali, nel tempo, abbiamo visto accrescere il malcontento ed il malessere causato dal pessimo clima  lavorativo che, giorno dopo giorno, come in un crescendo rossiniano, è divenuto sempre più pedante e di particolare tensione, e che rischia - a giudizio della Fp Cgil – se non vi si pone urgente riparo, di inficiare la complessa operatività istituzionale.

Emblematica, in tal senso, è l’ultima nota  della Fp  Cgil  Regione Veneto del 16 gennaio 2006  n. 01/06.

Il disagio e il malessere che i lavoratori della Casa Circondariale di Belluno avvertono da tempo è, a nostro parere, il risultato dell’approccio della locale direzione ad una modalità organizzativa e gestionale dai connotati personalistici, le cui conseguenze – tra l’altro - si sostanziano nei processi decisionali interni all’organizzazione del lavoro e nel distacco con i lavoratori, che non sembra ascoltare né partecipare, contravvenendo alle normali regole che disciplinano il rapporto di lavoro e le dovute relazioni sindacali.

Rileviamo, infatti, costanti e quotidiani interventi che non solo disattendono le norme contrattuali e violano i diritti acquisiti dai lavoratori, ma evidenziano modalità che, a parere di questa O.S., risultano poco convenzionali, espressione di un esasperato quanto eccessivo esercizio di potere che mortifica la dignità professionale e personale dei lavoratori.

La complessità e la peculiarità del contesto operativo necessiterebbe invece, a giudizio della Fp Cgil, di una più attenta e particolare sensibilità gestionale ed organizzativa mirata alla ottimizzazione del servizio e, quindi, dei risultati, ovvero degli obiettivi istituzionali.

Per questo crediamo, e siamo certi che Lei converrà, che siano inopportuni quanto inadatti, se non addirittura impropri e/o illegittimi, comportamenti prevaricatori come quelli che si agiscono nella CC di Belluno e che, inevitabilmente, investono negativamente tutto il sistema organizzativo locale, con eguale ricaduta nei confronti del personale e dell’utenza.

La Fp Cgil chiede, pertanto, che sulla questione complessa e delicata venga avviato urgentemente a livello centrale un confronto con codesta Amministrazione, finalizzato a sostenere la pratica, in quella sede di lavoro, di principi come:

a) il rispetto delle norme contrattuali;

b) la riaffermazione dei diritti soggettivi e del sistema dei valori costituzionali.

Un confronto dialettico, quindi, mirato ad eliminare ogni forma di esclusione e di comportamento vessatorio nei confronti del personale, per ristabilire e sancire nell’operatività quotidiana la cultura della legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori, valori naturali ed inalienabili nell’interesse di ognuno e per il bene dell’Amministrazione.

In alternativa, qualora convenisse sull’esigenza prospettata, La invitiamo a disporre una urgente ispezione dipartimentale in loco.

         Si resta in attesa di un sollecito riscontro.

Cordiali saluti

 

 

    Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil                   Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil                       

          Polizia Penitenziaria                                         Settore Penitenziario C.M.

  Francesco Quinti                                                    Lina Lamonica