Prot.n. CS 261/2006 del  24.11.2006

 

 

 

Al Vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Di Somma

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Al Sig. Provveditore regionale A.P Sicilia Dr Faramo

Al Direttore della casa Circondariale di Catania Bicocca

Al Direttore della casa Circondariale di Catania Piazza Lanza

Alla Segreteria regionale Fp Palermo

Alla Segreteria Comprensoriale Fp Catania

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria Catania

 

 

                         Case circondariali Catania “Piazza Lanza” e “Bicocca”

 

  

 

La Fp Cgil continua a ricevere dalla propria struttura di Catania forti lamentele in ordine alle insopportabili situazioni lavorative venutesi a creare – per ragioni diverse – presso gli istituti penitenziari catanesi.

In particolare, per quanto concerne il personale femminile di Polizia penitenziaria impiegato presso il carcere di Piazza Lanza, la situazione di disagio operativo originata dalla grave carenza di risorse umane disponibili risulta essere davvero pesante ed non più ulteriormente sostenibile. In quella sede, su un organico stabilito di 33 unità, allo stato attuale risultano essere presenti  sole 21 poliziotte, tutte chiamate ad assicurare con grandissima difficoltà operativa e pari disagio personale i servizi programmati dall’amministrazione locale, sovente costretta a comprimere i diritti contrattuali di quel personale per garantire continuità nell’esercizio delle attività quotidiane.

Riteniamo finanche superfluo chiederLe – dr. di Somma - di intervenire con assoluta tempestività sulla questione, attesa l’improcrastinabile esigenza manifestata, se del caso anche disponendo un interpello straordinario sul territorio nazionale volto a reperire almeno 10 unità di Polizia penitenziaria femminile da destinare temporaneamente presso quell’istituto.

Per quanto concerne l’istituto di Bicocca, invece, stando a quanto risulta a questa O.S., la questione riguarda un ormai compromesso sistema di relazioni sindacali, reso estremamente difficile dall’ostinata resistenza al confronto con le OO.SS. locali manifestata dalla direzione e, soprattutto, dalla marcata tendenza a non voler rispettare gli accordi sindacali, vieppiù acuita, peraltro, dalla reiterata predisposizione di provvedimenti di mobilità interna assunti in assenza di comunicazioni alle OO.S.S. e senza il coinvolgimento del personale colà in servizio. 

Su quest’ultima questione, La invitiamo a valutare attentamente, congiuntamente al competente provveditorato, se sussistono ancora le condizioni per una proficua e duratura ripresa del dialogo o se, invece, non sia ritenuto consigliabile l’avvicendamento dell’attuale direzione.

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è propizia per inviare cordiali saluti.

 

 

                                                                  Il Coordinatore Nazionale FP CGIL

                                                                           Polizia penitenziaria

                                                                             Francesco Quinti