Prot.n. CS 254/2006 del  14.11.2006

 

 

 

Al Vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Di Somma

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Alle Segreterie regionali e comprensoriali FP Cgil

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria

 

 

                         Servizio cinofili

 

  

 

 

         Rincresce e sorprende constatare come a distanza di quasi sette anni dalla nascita del servizio cinofili sussistano tuttora irrisolte le problematiche che lo affliggono pesantemente e che rischiano seriamente di inficiare l’attività istituzionale proposta; soprattutto perché codesta Amministrazione, dopo aver investito sul servizio rilevanti risorse economiche ed umane, con la sua palese distanza istituzionale sta di fatto contribuendo – a giudizio della scrivente O.S. – a decretare la fine di un servizio che dalle statistiche risulta essere, invece, di grande vantaggio per l’attività di contrasto portata al fenomeno del traffico degli stupefacenti negli Istituti Penitenziari.

         Cospicue, in proposito, sono le doglianze che giungono alla Fp Cgil dagli addetti ai lavori, dalle quali generalmente si evince che in ogni  distaccamento del servizio cinofili presente sul territorio vi sono questioni lasciate colpevolmente in sospeso, invero spesso non dovute all’assenza di regole ma al mancato controllo dell’applicazione delle medesime.

Se, ad esempio, il Modello organizzativo (lettera c. pag  6) del servizio prevede che a capo di ogni Distaccamento Cinofili ci sia un appartenente al ruolo dei Sovrintendenti,  e che in mancanza o in assenza di questi, la responsabilità deve essere affidata all’Istruttore o al conduttore più alto in grado, perché – invece - a capo di alcuni distaccamenti oggi ci sono appartenenti al ruolo degli Ispettori?

         E’, semmai, al Nucleo Regionale Cinofili che è prevista la figura di un coordinatore del Ruolo degli Ispettori (D.M. art 3 lettera b) il quale, dopo aver effettuato un corso della durata di mesi tre, assume servizio presso i Provveditorati Regionali con la qualifica di Coordinatore Regionale Cinofili, con compiti ben delineati dalla  stessa normativa.

         Peraltro, riguardo quest’ultimo caso, allo stato attuale è addirittura possibile trovare coordinatori che, dopo aver svolto un corso di formazione (?) di soli 20 giorni, prestano servizio presso i vari distaccamenti, talvolta esercitando mansioni che, invece, normativamente sono attribuite ai responsabili dei distaccamenti, creando inevitabilmente confusione nelle figure professionali esistenti e soffocando la gestione operativa del Sovrintendente, a cui è affidata la responsabilità dell’organizzazione logistico-operativa del Distaccamento.

L’art. 14 del  D.M., poi,  prevede  un interpello per l’assegnazione degli Ispettori presso i P.R.A.P., cosa che allo stato non risulta sia mai avvenuta. Per quale ragione?

In data 19/01/2005 è stato istituito con P.C.D. il Centro Addestramento Cinofili presso la C.C. di Asti, ove sono stati già svolti dei corsi per Conduttori e Istruttori, e presso il quale vi sono in forza solo: un Ispettore Superiore, un V. Ispettore in attesa di assegnazione e un Assistente distaccato dalla C.C. di Verona, i quali provvedono già da tempo anche al mantenimento e governo dei cani esonerati dal servizio. In proposito, risulta che dal predetto centro siano partite diverse richieste di integrazione di personale, rimaste purtroppo tuttora inevase. Come mai?

         Al N.C.C. il D.M., all’art 3 lettera a, prevede  varie figure professionali: un Commissario Coordinatore del Servizio, un ragioniere, un veterinario e un’appartenente alla Polizia penitenziaria in possesso dell’abilitazione di Istruttore Cinofilo.

         Risulta a questa O.S., invece, che attualmente il N.C.C. sia – in termini di risorse umane e professionali disponibili - composto assai diversamente, per quale motivo?

         La Direzione Generale del Personale e della Formazione ha indetto un interpello tra il personale già conduttore per transitare al neo costituito Gruppo Cino Agonistico e di Rappresentanza presso la C.C. di Avellino Bellizzi.

         Tale personale,  dopo aver superato le  prove attitudinali presso la Guardia di Finanza, permane stranamente ormai da tempo, senza cane assegnato, nelle proprie sedi di appartenenza, in attesa di trasferimento. Peraltro, in seguito all’ultimo corso per vice ispettori, sono rimasti esclusi dal servizio cinofili anche alcuni operatori specializzati, voglia l’Amministrazione far conoscere quali provvedimenti intende assumere in merito.

Il Modello Organizzativo, lettera b - comma 2 -, prevede che presso i distaccamenti  debba essere presente un Istruttore cinofilo che cura il costante mantenimento addestrativo delle unità cinofile. Allo stato attuale, invece, quando manca tale figura, non essendo presente in tutti i distaccamenti, le decisioni sull’addestramento risultano essere assunte da personale non specializzato,  che invero dispone anche come e quando fare l’ addestramento. Come mai?

Come noto a codesta amministrazione, poi, nei mesi di ottobre 2004 e 2005, sono terminati il 40° e il 41° corso per conduttori di cani A.D.; il predetto personale, nel mese di settembre 2006, è stato trasferito nelle nuovi sedi, mentre quello che ha frequentato il 38° corso, terminato nel mese di novembre 2003, permane ancora in sede in attesa di essere assegnato laddove, invece, e già stato trasferito quello dei successivi corsi. Com’ è possibile che sia accaduto ciò? E per quale ragione?

Anche per quanto sopra esposto, risulta a questa O.S. che parte del personale già specializzato, dopo essersi allontanato dalle proprie famiglie per conseguire l’abilità richiesta, sia stato costretto a chiedere l’esonero dal servizio.

In taluni altri casi, invece, sembra che alcuni Provveditorati regionali abbiamo addirittura esonerato – con decisioni assolutamente unilaterali - personale specializzato, senza alcuna apparente motivazione e astenendosi pure dal proporre agli organi competenti l’eventuale esonero, come invece previsto nella lettera A paragrafo a) del predetto Modello Organizzativo.

E’ del tutto evidente che il sistema attuale non funziona.

La Fp Cgil considera importante il Servizio Cinofili e la funzione di prevenzione espletata dal personale di Polizia penitenziaria negli istituti penitenziari (già chiesta in precedenza l’apertura di nuovi Distaccamenti), ed è proprio per questo che sulle questioni descritte reputa indispensabile sollecitare  un immediato intervento risolutore da parte di codesto Dipartimento.

In attesa di ricevere i necessari chiarimenti sulla questione, la Fp Cgil reputa inoltre necessario chiedere di far tenere quanto prima alla Direzione Generale del Personale e della Formazione l’apertura di un apposito tavolo di confronto sul Servizio Cinofili del Corpo di Polizia penitenziaria.

Cordiali saluti.

 

 

                                               p. la FP CGIL Nazionale

                                                                Polizia  Penitenziaria

                                                                       Francesco Quinti