Prot.n. CS 225/2006 del  20.10.2006

 

 

 

Alle Segreterie regionali FP Cgil

Alle Segreterie comprensoriali FP Cgil

Ai Delegati FP CGIL area Forze di Polizia

 

 

                         Il comparto della Sicurezza nel DDL Finanziaria 2007

 

   

           

Care compagne, cari compagni,

         il disegno di legge per l’esercizio di bilancio anno 2007 (finanziaria) è il risultato di un evidente ricerca di  equilibri  fra posizioni ed ispirazioni politiche, esistenti all’interno della coalizione di Governo, molto diversi e compositi fra loro e si muove all’interno di un quadro macroeconomico da tutti riconosciuto difficile.

          Non possono infatti essere sottaciute né le diversità nella rappresentazione di interessi economico-sociali e di visione della società esistenti all’interno della maggioranza, né la condizione economica, finanziaria e sociale che attraversa l’Italia dopo cinque anni di governo delle destre.

          La Cgil ha già giudicato la proposta di legge finanziaria come un primo significativo avanzamento nell’avvio di un processo di redistribuzione dei redditi in netta controtendenza con le politiche del Governo Berlusconi.

          Per la prima volta, dopo anni, si cerca di attuare un riequilibrio delle politiche economiche sulla base dell’elementare principio di progressività fiscale per il quale chi più ha più paga.

          Questo aspetto non può, ovviamente, essere espunto da una valutazione analitica sulle decisioni che afferiscono ai singoli settori anche e soprattutto per gli effetti positivi, anche se  in verità incerti nelle quantità, che la diversa articolazione delle aliquote irpef, delle detrazioni e degli assegni familiari avrà sul mondo che rappresentiamo, compreso quello in divisa.

          Giudizio, quindi, complessivamente positivo sotto il profilo delle scelte fiscali contenute nella manovra e per il segno redistributivo che inverte la logica assunta dal precedente Governo.

          Giudizio, però, che scivola rapidamente sul terreno della critica per come, anche in questo disegno di legge, il lavoro pubblico continua ad essere inteso non come risorsa e fattore di sviluppo per il paese, ma come costo da tagliare, ad iniziare dai livelli occupazionali.

          Sul versante contrattuale, infine, riteniamo utile ricordare, anche a noi stessi, i termini di una discussione preparatoria al disegno di legge per la quale, fino a poche ore prima della presentazione della manovra, il tema dei rinnovi contrattuali  continuava ad essere assente e ricordare, anche, quanto la consapevole e colpevole decisione del governo Berlusconi di non finanziaria la contrattazione collettiva per il 2006 abbia reso complicatissima la ricerca di una soluzione che garantisse  il rinnovo dei contratti ed il rispetto delle decorrenze.

          E’ anche grazie alla mancata copertura economica dell’anno 2006 che le scelte contenute nel ddl finanziaria 2007 sui contratti dovranno essere sottoposte ad un’ulteriore passaggio politico che renda esigibile l’accordo nel biennio al quale si riferisce (2006/2007).

          Nello specifico, sul comparto sicurezza il DDL prevede:

  • Contrattazione collettiva – è indicato uno stanziamento complessivo a regime di 1 miliardo 362 milioni di euro, pari ad un incremento salariare medio di circa il 4,46% di cui l’1,7% + 2% quale adeguamento ai tassi di inflazione programmata 2006/2007 ed il resto quale recupero del differenziale inflativo per il precedente biennio.
  • Disposizioni in materia di personale – permane, nella sostanza, il blocco del turn-over anche nel comparto Sicurezza. La possibilità di autorizzare assunzioni per un contingente complessivo di personale non superiore a mille unità, infatti, non risponde minimante alle innumerevoli esigenze che ogni singolo corpo di Polizia dichiara da tempo. E lo scarto fra le previsioni legislative e i bisogni dichiarati è ancora più evidente se  letto anche alla luce della mancata previsione di stabilizzazione degli ex ausiliari (523 ex agenti di Polizia penitenziaria). Sempre sul tema del personale e degli ordinamenti, grave la mancata risposta al problema della omogeneizzazione dei trattamenti giuridici ed economici del personale del Comparto. Nessun accenno, né una previsione di accantonamento di risorse economiche per soddisfare l’esigenza di un progetto complessivo di riordino delle carriere. Tutto ciò aggravato dalle improvvise e ripetute amnesie dell’attuale maggioranza di Governo che, non più di qualche mese fa, ne dichiarava l’assoluta urgenza.
  • Investimenti giudichiamo ancora troppo deboli le scelte per una nuova politica d’investimento nel settore della sicurezza, specie per quanto attiene l’esigenza di ammodernamento ed adeguamento degli apparati;parziale, seppur in netta controtendenza con le politiche riduttrici del governo precedente, la decisione di istituire un fondo di investimento per le politiche della Giustizia (200 milioni di euro per il 2007)

      Una finanziaria, quindi, che presenta delle ombre anche per quel che attiene ai temi della sicurezza e sulla quale  v’è precisa volontà di cambiamento di alcune scelte.

      Il percorso tracciato nell’ultimo direttivo Nazionale della Fp Cgil risponde proprio a quest’esigenza e anche le prime iniziative di mobilitazione assunte, quali l’assemblea unitaria dei quadri e delegati del 23 ottobre p.v., alla quale la partecipazione delle compagne e dei compagni del settore dovrà essere forte e visibile, proveranno a scardinare quell’idea viziata di “pubblico” che sembra permeare anche le politiche dell’Unione.

      Declinare l’obiettivo dell’esigibilità dei contratti e di un patto per il lavoro pubblico significa, per gli operatori della sicurezza, trovare soluzioni anche ai singoli problemi che la legge finanziaria 2007 sembra aver dimenticato.

      Sostenere che quel patto per il lavoro pubblico  dovrà prioritariamente offrire una nuova politica di stabilizzazione del precariato, anche attraverso un vero e proprio piano di legislatura, significa trovare soluzione anche al problema degli ex ausiliari.

      Non mancheremo, ovviamente, di offrire il nostro specifico contributo alla costruzione di una strada parlamentare che emendi la legge finanziaria negli aspetti che non condividiamo.

      Riteniamo, però, sia indispensabile riuscire a mantenere la vertenza “sicurezza” sulla legge finanziaria 2007 all’interno di un quadro più generale entro il quale si sviluppa la rivendicazione della Cgil per una diversa interpretazione del lavoro pubblico.

      La sollecitazione, quindi, è quella di leggere il percorso di iniziativa e di mobilitazione già intrapreso unitariamente con l’attivo del 23 pv. anche rispetto ai singoli temi che qualificano il nostro giudizio sulla finanziaria del governo Prodi.

 

     Fraterni saluti.                                                                                                 

 

 

IL

Il responsabile del Comparto Sicurezza Fp Cgil Nazionale

Fabrizio Rossetti

 

p. la Segreteria Nazionale Fp Cgil

Mauro Beschi