Prot.n. CS 212/2006 del 10.10.2006
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Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Giovanni Tinebra Al Sottosegretario al Ministero Giustizia On. Luigi Manconi Al Vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Di Somma Al Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia All’Ufficio del Capo del Dipartimento Servizio per le Relazioni Sindacali Dr.ssa Pierina Conte Alle Segreterie regionali e comprensoriali FP Cgil Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria
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Casa circondariale di Reggio Calabria – Richiamo al personale.-
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Egregio Presidente, la Fp Cgil, preso atto degli addebiti mossi al personale di Polizia penitenziaria dalla Direzione della Casa circondariale di Reggio Calabria con la nota n. 17292, esprime solidarietà ai lavoratori chiamati in causa, indebitamente indicati come “ignoranti e superficiali”, ma anche e soprattutto disappunto per l’atteggiamento fortemente intimidatorio e assolutamente irrispettoso palesato, nell’occasione, dal dirigente di quella struttura. Come noto, gli operatori del Corpo di Polizia penitenziaria, nel caso in cui un suo appartenente si renda responsabile di un illecito, soggiacciono alle procedure contenute nel D.Lgs. n. 449 del 30 ottobre 1992 il quale, è bene rammentarlo, prevede nell’ordine, pena il vizio dell’atto amministrativo e la conseguente invalida dell’atto finale e decisorio, la contestazione degli addebiti, il differimento all’organo disciplinare, l’istruttoria, l’elaborazione della proposta e l’assunzione dell’atto sanzionatorio. Non v’è dubbio, quindi, che il legislatore intendesse rendere l’azione disciplinare certa e non lasciare margini di discrezionalità a qualsivoglia dirigente, di sicuro anche per evitare che spiacevoli episodi come quello in argomento abbiano a verificarsi. Considerata la gravità dell’assunto, quindi, la Fp Cgil auspica un Suo personale intervento che impedisca ogni conseguenza dell’atto in questione ed avvii, con la massima urgenza, un’indagine conoscitiva in loco che stabilisca quali siano le motivazioni che hanno indotto un dirigente dell’Amministrazione penitenziaria, in evidente contrasto con le leggi e i regolamenti vigenti, ad avocarsi il diritto di offendere la reputazione di uno o più appartenenti alla Polizia penitenziaria sulla base, a parere della Fp Cgil, di generiche e non suffragate accuse. Nell’allegare la nota redatta dalla predetta direzione, e in attesa di conoscere i provvedimenti che la S.V. riterrà di dover adottare nei confronti di quella direzione, questa O.S. anticipa sin d’ora che seguirà con la massima attenzione l’evolversi della vicenda pronta, se del caso, ad attivare tutti gli strumenti che riterrà idonei a tutelare gli interessi, l’onorabilità e la rispettabilità di quei lavoratori. Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro. Distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia penitenziaria Corrado Verrecchia
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