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Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia All’Ufficio per le Relazioni Sindacali Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil
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Prot.n. CS 145/2006 del 30.05.2006 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
Concorso per Vice Sovrintendenti del Corpo di Polizia Penitenziaria
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Signor Presidente, che codesta Amministrazione non facesse tesoro degli errori compiuti anche nel recente passato la Fp Cgil lo aveva purtroppo già constatato, da ultimo col concorso per vice ispettori non ancora interamente definito; ciò che reca maggior disagio e senso di inquietudine però, è il modo di perseverare nell’errore reiteratamente compiuto – a giudizio della scrivente O.S. - dalla competente direzione generale del personale, intendendo per tale il continuare a procedere all’emanazione di bandi di concorso che prevedono asetticamente ripartizioni di posti su base regionale senza avvertire l’esigenza di confrontarsi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, invero troppo spesso coinvolte solo nell’ultima parte della discussione, quella afferente i processi di mobilità del personale. Sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 9, del 15 maggio 2006, è stato pubblicato il bando di concorso interno per complessivi 1134 posti di Vice Sovrintendenti del Corpo di Polizia penitenziaria (841 uomini e 293 donne). All’art. 1 di ciascun bando troviamo, nonostante le carenze nel ruolo riguardassero più territori, un elenco di soli dieci Provveditorati in cui i vincitori del concorso dovrebbero essere presumibilmente assegnati. Siamo convinti che il problema poteva essere evitato se solo, a parere di questa O.S., la procedura espletata fosse stata preceduta dall’attivazione di un apposito tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali del personale, nel quale ragionare preventivamente delle piante organiche del ruolo interessato, dell’effettiva incidenza provocata dai distacchi disposti dall’amministrazione a vario titolo, delle istanze prodotte dal personale che aspira alla mobilità ordinaria e straordinaria, e di molto altro ancora; siccome, invece, i numeri riportati sono stati - ancora una volta - unilateralmente individuati “tenuto conto delle attuali esigenze dell’Amministrazione...”, affermazione evidentemente traducibile solo con un freddo calcolo matematico, peraltro non condivisibile e non rispondente alla realtà, la Fp Cgil reputa quantomeno auspicabile che la direzione generale del personale si faccia carico della situazione e offra la propria disponibilità a rivedere la suddivisione degli incrementi predeterminati approfondendone la valutazione al tavolo negoziale. Ciò, evidentemente, sia per discutere delle esigenze prospettate dall’amministrazione, sia per dibattere di quelle rappresentate dalle OO.SS., dando, come riteniamo giusto che sia, legittima considerazione alle carenze rappresentate anche dagli istituti penitenziari siti nelle regioni inspiegabilmente non inserite nei bandi in questione. Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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