Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

 Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia 

All’Ufficio del Capo Dipartimento - Ufficio per le Relazioni Sindacali

Al Signor provveditore regionale A.P. M i l a n o

Alla Direzione della Casa Circondariale di Como

Alla Segreteria regionale FP Milano

Alla Segreteria comprensoriale FP Como

 

Prot.n. CS 143/2006 

del  10.05.2006

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria Como

 

Visita Casa circondariale Como

 

       

 

Egregio Presidente,

 

una delegazione sindacale della FP CGIL ha recentemente effettuato, ai sensi dell’articolo 5 del vigente Accordo Nazionale Quadro, una visita presso l’istituto penitenziario di Como.

Il sopralluogo compiuto, diretto a verificare le condizioni logistiche dei vari luoghi di lavoro, in funzione dell’art. 23 del D.P.R. 164/2002, ha evidenziato una scadente condizione operativa del personale.

L’accertato mal funzionamento dei mezzi e degli strumenti necessari al corretto espletamento della funzione di sicurezza (telecamere del circuito di video sorveglianza, monitor, sistemi di allarme, anti intrusione e antiscavalcamento), oltre alla completa assenza di una auspicata automazione dei cancelli, espone – a parere della FP CGIL - i pochi poliziotti in servizio permanente a rischi intollerabili e a continuo disagio operativo, in una situazione peraltro già fortemente caratterizzata da forte sovraffollamento della popolazione detenuta, vieppiù contraddistinta da una notevole presenza di A.S., cui non corrisponde un adeguato numero di operatori della Polizia penitenziaria.

 L’assenza di quasi 80 poliziotti dall’organico di quella sede, che rammentiamo essere stabilito dal D.M. 8 febbraio 2001, unitamente alle carenze testé denunciate, rischia infatti di produrre – a giudizio della FP CGIL - effetti estremamente dannosi sia per la sicurezza dell’istituto che per l’esigibilità dei diritti contrattuali del personale, sovente costretto ad operare sotto accettabili livelli di sicurezza e a rinunciare, tra gli altri, anche alla programmazione mensile del servizio, prevista dall’accordo di II° livello.

Anche la situazione riferita al personale del Comparto ministeri è drammatica; basti pensare che allo stato attuale l’assoluta mancanza delle necessarie professionalità amministrative, solo in minima parte attenuata dalla presenza di appartenenti alla Polizia penitenziaria, impedisce – tra gli altri rilevanti impegni comunque da assicurare - finanche l’attivazione della segreteria tecnica dell’area educativa, prevista in tutti gli istituti di pena, creando non pochi problemi agli educatori presenti, sovente costretti a dividersi tra la loro attività primaria e quella burocratica. 

Una situazione obiettivamente non più accettabile, che richiede interventi urgenti e non più ulteriormente rimandabili da parte di codesta amministrazione centrale.

In proposito, la FP CGIL reputa assolutamente necessario che codesta Amministrazione centrale disponga con celerità sia l’invio di personale amministrativo che il reintegro delle unità di Polizia penitenziaria assenti a vario titolo da quella sede.

Si resta in attesa di riscontro.

Cordiali saluti.

 

                                                                      Il Coordinatore nazionale FP CGIL

                                                                                Polizia Penitenziaria

           Francesco Quinti