Alle Segreterie regionali e Comprensoriali FP Cgil

 

Prot.n. CSCM278 /2005 

del  29.09.2005

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria

 

MOBILITAZIONE: GRANDE LA RISPOSTA DEI LAVORATORI!

 

                                                                                               

Ieri a Roma, dapprima in piazza S.S. Apostoli, e in seguito avanti Palazzo Chigi, si è svolta l’annunciata manifestazione nazionale degli operatori penitenziari, della Polizia penitenziaria e del Comparto ministeri, che insieme numerosissimi hanno voluto testimoniare pubblicamente, ai media e ai diversi deputati intervenuti, il forte disagio e la grande sofferenza di chi opera quotidianamente negli istituti e servizi penitenziari.

Questo, non per contestare la “Festa del Corpo di Polizia penitenziaria”, come qualcuno in malafede ha voluto far intendere, ma, al contrario, per evidenziare la drammatica condizione in cui versano il sistema penitenziario italiano e gli stessi lavoratori, risultato di una politica governativa assolutamente inadeguata e di una gestione amministrativa del tutto fallimentare, che ha indotto quest’ultimi a scegliere di partecipare in massa alla manifestazione piuttosto che assistere alla festa, proprio perché in questo particolare momento non avvertono l’esigenza di festeggiare alcunché.

Ciò, invero, perché sono pochi, e sono retribuiti meno, garantiscono carichi di lavoro insostenibili, anche straordinari, svolgono missioni senza essere correttamente remunerati, lavorano in ambienti fatiscenti e insalubri, dispongono di scarsi mezzi e strumenti di lavoro, peraltro obsoleti, e spesso sono costretti a rinunciare all’esigibilità dei propri diritti, sanciti dai contratti collettivi nazionali di 1° e 2° livello.

I tantissimi lavoratori, giunti a Roma da ogni parte d’Italia, da un lato hanno voluto con la loro presenza sostenere le rivendicazioni avanzate dalle loro OO.SS. con la piattaforma unitaria del 20 luglio, dall’altro rispondere concretamente all’atteggiamento di chiusura palesato pubblicamente nei loro confronti dal Ministro della Giustizia  e dal Sottosegretario delegato.

Il tentativo di sminuire la valenza della manifestazione da parte del Ministro, con le dichiarazioni rilasciate a margine della Festa del Corpo,  è fallito.

La forza della democrazia, la grande partecipazione e l’unità d’intenti hanno, di fatto, sconfessato quell’impostazione e rafforzato in tutti la convinzione di dover perseguire con ogni forma di lotta l’obiettivo di migliorare le condizioni di vivibilità del carcere, riconsegnando agli operatori penitenziari quella dignità e quei diritti che oggi, in larga parte, gli sono negati.

In proposito, se continueranno a non pervenire dai vertici politici e amministrativi i necessari segnali d’attenzione, rispetto alle rivendicazioni avanzate al Governo e all’Amministrazione, le iniziative pubbliche di protesta si moltiplicheranno.

A coloro che hanno supinamente accettato le solite promesse vuote di significato, come acclarato nella riunione tenutasi a Palazzo Chigi ieri sulla legge finanziaria, dedichiamo la riuscita della grande iniziativa pubblica.

Fraterni saluti.        

                                      Francesco Quinti 

Lina Lamonica