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Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil
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Prot.n. CS 72/2005 del 4.03.2005 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
Divieto di fumo.
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Egregio Presidente,
dopo il 10 gennaio 2005, data in cui la legge denominata “antifumo” è entrata in vigore, non c’è giorno che non si assista a dibattiti fra associazioni, rappresentanti di governo, uomini di cultura e medici, i quali, nessuno escluso, distribuiscono giudizi, dispensano consigli, chiedono limitazioni o estensioni della legge. Tutti concordi, però, riconoscono che il fumo, sia attivo che passivo, nuoce gravemente alla salute, assolutamente da preservare. Non si tratta, quindi, di dissertare sul valore e l’efficacia della legge ma, più semplicemente, di rivendicarne la corretta e puntuale applicazione anche in ambiti come il carcere ove ancora oggi non si hanno notizie di disposizioni omogenee impartite dal DAP per tutelare la salute dei non fumatori. Nel frattempo, infatti, continuano a pervenire notizie contrastanti alla Fp Cgil, alcune informano che in qualche istituto, per l’intraprendenza del solerte dirigente, il divieto di fumo è stato imposto nei locali comuni e nei luoghi in cui vi è la presenza di detenuti non fumatori, altre che comunicano di permessi ottenuti per fumare nelle celle singole (considerandole luoghi privati), ovviamente sprovviste dei necessari aeratori, di fatto obbligando i non fumatori, compreso il personale penitenziario, e chi vi accede per altro motivo, a respirare il fumo che dalle celle inevitabilmente e copiosamente fuoriesce. In proposito, visto il notevole periodo trascorso prima dell’entrata in vigore delle legge, era davvero troppo aspettarsi che Amministrazione prevedesse per tempo gli effetti della normativa impartendo uniformi disposizioni sull’intero territorio nazionale senza lasciare spazio ad interpretazioni? Quando il Senato, circa un anno fa, diede il definitivo via libera alla legge antifumo, il primo commento del ministro della Salute fu: "Un passo avanti per l'Italia e per tutti coloro che non vogliono farsi avvelenare dal fumo degli altri. Una difesa della salute che non lede i diritti di nessuno". Ciò avrebbe dovuto significare agire immediatamente munendo, qualora si voglia concedere il permesso di fumare, tutti gli istituti di pena di spazi attrezzati ai fumatori ed opportunamente muniti di impianti di ventilazione e di ricambio d’aria. Questa O.S. la invita, quindi, a voler disporre con urgenza l’attuazione delle necessarie misure volte al superamento della problematica esposta. Si resta in attesa di riscontro. Cordiali saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia Penitenziaria Corrado Verrecchia
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