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Alle Segreterie regionali e comprensoriali FP
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Prot.n. CS333 /2005 del 17.11.2005 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
- Comunicato -
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E’ capitato spesso nelle scorse settimane di imbattersi in alcuni dei solenni comunicati diffusi dalla G.A.S. – Grande (?) Alleanza Sindacale – come qualcuno l’ha già definita, i cui tratti significativi, spesso francamente incomprensibili dal punto di vista puramente sindacale, risultavano improntati alla sfacciataggine delle più strampalate argomentazioni a sostegno delle proprie indifendibili posizioni.
Non v’era, infatti, chi non vedeva in quel contorsionismo verbale l’improbabile tentativo di nascondere ciò che per le colleghe e i colleghi era ed è, alla luce dell’approvazione del maxi emendamento alla legge Finanziaria da parte del Senato, di una evidenza davvero solare.
E’ augurabile, perciò, che adesso si metta sotto la lente di ingrandimento ciò che fino a ieri veniva dichiarato con tanta enfasi da SAPPE – SINAPPE e F.S.A., a partire – ovviamente - dall’inconsistente accordo sottoscritto dalla G.A.S. con il Sottosegretario alla Giustizia con delega alla Polizia penitenziaria, On. Luigi Vitali, oggi tornato di strettissima attualità per aver ricevuto ufficialmente – ufficiosamente, purtroppo, lo si sapeva sin dall’inizio dell’iter della legge Finanziaria – indecorosa sepoltura.
Sostanzialmente, un insieme d’impegni cartacei evanescenti, inattendibili, strumentalmente agitati da quelle OO.SS. per tentare di convincere i propri iscritti e l’intero mondo penitenziario dell’importanza del risultato raggiunto, oggi improvvisamente si scoprono infondati e si rivolgono contro chi li ha troppo superficialmente e colpevolmente esaltati, tradendo – a nostro giudizio – soprattutto la fiducia del mandato di rappresentanza, piuttosto che le proprie coscienze. La grande inadeguatezza palesata da SAPPE, SINAPPE e F.S.A., ancorché complessivamente valutabile con più profondi parametri, è però tutta qui, nel completo fallimento degli obiettivi sindacali prefissati.
Come non ricordare, infatti, tra gli insuccessi fin qui raccolti, la firma sull’ultimo contratto, biennio economico 2004/2005, sottoscritto solo dalla G.A.S. (60 euro procapite, ricordate?), oppure la trattativa sul Fondo 2004/2005 (pronti a chiudere subito lasciando fuori i circa 8.000 poliziotti impiegati nelle Matricole, Traduzioni, ecc.), e, da ultimo, gli impegni sottoscritti con il Sottosegretario:
a) l’assunzione dei 500 ausiliari da parte del Governo; b) l’assegnazione dei 5 milioni di euro al F.E.S.I. della Polizia penitenziaria; c) il riordino delle carriere del personale del Comparto Sicurezza; d) l’allineamento dei ruoli degli ispettori e dei commissari alla Polizia di stato.
Importanti risultati raggiunti, li definiva la G.A.S. in quei giorni, frutto esclusivo dell’impegno sindacale di quello schieramento, tanto da giungere addirittura a revocare la manifestazione (?) del 27 settembre per sottoscriverli. E ora, alla luce del maxi emendamento approvato dal Senato sulla legge Finanziaria, che quegli impegni, purtroppo, non ha mai neanche preso in considerazione, e del testo base sul Riordino delle Carriere delle Forze di Polizia approvato ieri, secondo gli emendamenti proposti dal Governo, dalle Commissioni I e IV della Camera dei Deputati per essere trasmesso alla Commissione Bilancio, che rinvia tutte le iniziative di legge introdotte in tale testo, compresa l’istituzione del Ruolo Unico Esecutivo Agenti - Assistenti - Sovrintendenti e le relative modalità di passaggio da una qualifica all’altra, all’emanazione di appositi decreti delegati DA EMANARSI ENTRO IL 31 DICEMBRE 2006, come la mettiamo? Difficile sostenere che avevano ragione a manifestare CGIL-CISL-UIL – SAG UNSA e OSAPP, vero? Cosa s’inventeranno ancora SAPPE, SINAPPE e F.S.A., dinanzi ai propri iscritti, per giustificare la debacle? E come spiegheranno ai poliziotti le scelte del Governo sulla sicurezza del Paese, di fronte alle pesanti restrizioni che per la prima volta in quindici anni colpiranno gli interessi e le istanze dei poliziotti penitenziari sulle cure termali, che non saranno più a carico dello Stato, oppure sull’esiguità degli stanziamenti destinati al rinnovo del contratto del personale del Comparto Sicurezza (in scadenza quest’anno) - previsti 6 euro di aumento mensile pro capite per il 2006 e “quasi” 12 euro per il 2007 -, o la contrazione di quei fondi integrativi destinati alla retribuzione di importanti indennità operative di ciascuna forza di Polizia, e ancora la forte riduzione degli stanziamenti concernenti le spese per il pagamento delle missioni operative – cd. indennità servizio passivo per i poliziotti penitenziari impiegati nelle traduzioni - e la soppressione dell’indennità di trasferta.
Questa è l’attenzione del Governo per la Sicurezza del Paese! Che farsa, che beffa per il personale di Polizia penitenziaria, l’ennesima scorpacciata di chiacchiere!
Ma l’allegra brigata non ha certo finito di sorprenderci, nossignori, ora tenta sfacciatamente la carta del “duri e puri” esibendo un comunicato con il quale “responsabilmente”, udite udite, proclamando lo stato di agitazione, dichiara di interrompere le relazioni sindacali con il DAP in attesa di avere – bontà sua - un chiarimento con il Ministro Castelli e il Sottosegretario Vitali (sigh!), preannunciando una manifestazione congiunta dinanzi la Camera dei Deputati! Se non fossimo assuefatti all’opportunismo di genere, verrebbe davvero da piangere. Ma come, CGIL- CISL – UIL – UNSA SAG e OSAPP, che insieme erano state capaci di portare a Roma lo scorso 28 settembre migliaia di operatori, tra poliziotti penitenziari e lavoratori del comparto ministeri, per protestare contro il palese disinteresse del Governo verso il pianeta carcere e rivendicare i necessari interventi di sostegno attraverso la legge finanziaria, erano state etichettate come irresponsabili perché avevano deciso di manifestare il giorno della Festa del Corpo, e ora che lo scempio è consumato ed è tardi per esigere qualsivoglia misura economica, SAPPE – SINAPPE e F.S.A decidono di irrigidirsi? Come mai solo ora?
E’ tardi, troppo tardi ormai, i recenti avvenimenti dimostrano apertamente che SAPPE, SINAPPE e F.S.A., continuando a sbagliare, hanno preferito cedere alle vacue ed illusorie promesse nuovamente presentate dal Governo, piuttosto che impegnarsi a rivendicare misure concrete in favore dei poliziotti penitenziari.
Non è tentando di riposizionarsi gridando al lupo, o cooptando Sottosegretari, che ci si lava impunemente la coscienza di fronte ai propri iscritti. Fraterni saluti
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria Francesco QUINTI
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