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Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia Al Provveditore regionale A.P. Sardegna Al Direttore della CR Mamone Alla Segreteria regionale FP Cgil Cagliari Alla Segreteria comprensoriale FP Nuoro
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Prot.n. CS 302/2005 del 28.10.2005 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria Nuoro | |
Casa di reclusione di Mamone (Nu). –
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Egregio Presidente,
con almeno tre interventi abbiamo denunciato a codesto Dipartimento, al Ministro della Giustizia e al Sottosegretario delegato, il pesante condizionamento perpetrato ai danni delle prerogative sindacali da parte della direzione della Colonia penale di Mamone in occasione della visita dello scorso 12 maggio di una delegazione FP CGIL. Di fatto, a quella delegazione regolarmente autorizzata alla visita dell’istituto per la verifica delle condizioni di lavoro e per lo svolgimento di un’assemblea, è stato reso impossibile esercitare le proprie funzioni sindacali. Un episodio molto serio che certamente andava stigmatizzato e soffocato da codesta amministrazione, anche attraverso l’immediata apertura di una inchiesta disciplinare a carico dei responsabili. Così non è stato, e la sensazione che si ricava dall’immobilismo e dal silenzio fatto calare sulla vicenda dal DAP e dai vertici politici del Ministero della Giustizia è fuor di dubbio gravissima. A circa 15 anni dalla smilitarizzazione del Corpo di Polizia penitenziaria e dalla costituzione di libere rappresentanze sindacali si sceglie di assistere inerti ad un pericolosissimo arretramento delle libertà di espressione e di organizzazione dei lavoratori, oltre che alla lesione delle regole che garantiscono le relazioni finalizzate alle migliori condizioni di lavoro del personale di Polizia penitenziaria. Sostanzialmente, a giudicare da quanto accaduto, un brillante esempio di pratica di democrazia e di rispetto delle regole che sembra essere sperimentato in codesta Amministrazione. Paradossalmente, poi, ma a ben vedere forse neanche tanto, in questi giorni si è concluso con la comminazione della sanzione della censura da parte del Provveditore regionale della Sardegna il procedimento disciplinare avviato lo stesso giorno nei confronti del delegato sindacale FP CGIL di quell’istituto, assistente capo Luigi Dettori, immediatamente incolpato e condannato per infrazioni che non ha assolutamente commesso in quell’occasione. Se non fosse la nuda e cruda realtà si potrebbe pensare ad un opera cinematografica perfettamente riuscita, nella quale ovviamente l’innocente paga colpe non sue. Premesso quanto sopra, signor Presidente, e considerate anche le conseguenze generate dalla presunta consapevolezza di essere praticamente intoccabili palesata in seguito da taluni soggetti interessati nella vicenda, se codesta Amministrazione ha realmente a cuore le sorti dei suoi dipendenti e, più in generale, quelle dei principi costituzionali che regolano la vita e i rapporti dell’intera collettività, la invitiamo a disporre con la massima urgenza un’ispezione presso quell’istituto, certamente in grado di far pienamente luce su quanto accaduto e sulla gestione del personale di Polizia penitenziaria. Cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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