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Prot.n. CS 244/2005 del 02.08.2005 |
Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra | |
sul D.D.L. Meduri
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Egregio Presidente
la Fp Cgil ha manifestato in diverse occasioni la sua avversione al DDl Meduri, approvato definitivamente dal Senato lo scorso 13 luglio. Una posizione di chiara opposizione, durante l'iter parlamentare, alla ideologia di cui è espressione, all'appiattimento che produce, alla creazione di una sacca di interessi che rischia di essere una nuova, anche se non unica, riserva di caccia all'interno di quel pubblico impiego che con il processo riformatore degli anni 1993-2001 aveva riguadagnato faticosamente consistenti quozienti di razionalità, equità, efficienza. Tutto questo non ci ha mai impedito di riconoscere che con la nuova legge almeno le legittime aspettative di molti direttori di Istituto, di Servizio Sociale e di Opg, di quelli cioè che concretamente esercitano quelle funzioni di direzione e che da anni attendevano l'esecuzione dei concorsi banditi a seguito del decreto lg.vo 146/2000, vedono finalmente una loro realizzazione. E proprio per tutelare gli interessi di questi funzionari che da anni svolgono funzioni di fatto già dirigenziali, è necessario che il lavoro preparatorio dei decreti delegati previsti dalla Meduri sia svolto in maniera tale da assicurare il giusto riconoscimento alle funzioni connesse alla effettiva dirigenza penitenziaria. In tal proposito è il caso di sottolineare come alcune decisioni giurisdizionali, in particolare per ora quelle dei Tribunali di Brescia e di Pavia, abbiano riconosciuto lo svolgimento di fatto delle funzioni dirigenziali ai rispettivi direttori di Istituto, sulla base di ricorsi attivati in applicazione dell' art. 52 del d.to lg.vo 165/2001. I segnali che invece in tal senso provengono dal Dap continuano a non essere per nulla rassicuranti. Il gruppo di lavoro predisposto dal Capo del Dipartimento per la preparazione dei testi di decreti attuativi è composto unicamente da funzionari in servizio, alcuni praticamente da sempre, presso gli uffici centrali dell'Amministrazione, ignorando del tutto il contributo che Direttori di istituto e di servizio sociale, o anche Provveditori regionali, possono apportare. E se si pensa alla conflittualità che si è prodotta a seguito dell'attribuzione dell'emolumento ex art. 33 c.7, l. 289/2002, e del sotteso boicottaggio di cui è stata oggetto la conseguente assegnazione, le previsioni non possono essere ottimistiche. La Fp Cgil le chiede ora di abbandonare quell’interpretazione autoreferenziale che ha caratterizzato l’atteggiamento del DAP su tutta la vicenda e di dare finalmente un primo vero e concreto segnale di attenzione nei confronti dei tantissimi direttori di istituto penitenziario, di CSSA e di OPG che con la loro qualificata professionalità garantiscono realmente la tenuta degli istituti e dei servizi; ciò può, anzi deve avvenire a partire da un loro immediato coinvolgimento nei lavori preparatori delle bozze di decreti legislativi. Distinti saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale Fabrizio Rossetti
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