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Al Provveditore regionale A.P Sardegna Al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli On. Luigi VITALI Sottosegretario al Ministero della Giustizia Al Signor Capo Dipartimento A.P Pres. Giovanni Tinebra Al Signor Vice Capo Dipartimento A.P. Dr. Emilio di Somma Al Signor Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia Alla Segreteria regionale FP C a g l i a r i Alla Segreteria comprensoriale FP N u o r o
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Prot.n. CS 160/2005 del 16.05.2005 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
Casa di reclusione di Mamone (Nu) – grave atteggiamento antisindacale.
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Egregio Provveditore, la Fp Cgil reputa l’episodio accaduto il 12 maggio scorso nell’istituto penitenziario di Mamone inquietante e gravissimo. Un vero e proprio tentativo di condizionamento delle prerogative sindacali da parte del comandante del reparto che tra l’altro, a giudizio della scrivente O.S., affonda le proprie radici nei reiterati e già segnalati (almeno tre le note prodotte dalla Fp Cgil sulla questione) comportamenti repressivi e vessatori, lesivi delle libertà sindacali e della dignità dei lavoratori coinvolti, che codesta Amministrazione non ha mai inteso stigmatizzare e tanto meno affrontare con gli strumenti a propria disposizione. Non ci sono, e non ci possono essere, specie in un paese democratico, giustificazioni plausibili per un comportamento così smaccatamente offensivo e colpevolmente prevaricante che, di fatto, ha impedito, dato il clima surreale generato, alla delegazione sindacale e, soprattutto, ai lavoratori interessati, di partecipare all’iniziativa proposta dalla Fp Cgil. Ciò che ci preoccupa, però, oltre lo specifico episodio, sul quale, non escludendo altre iniziative, comunque chiediamo l’adozione dei necessari provvedimenti da parte di codesta Amministrazione, è la pessima situazione che insiste in quell’istituto, assolutamente sprovvisto di corrette relazioni sindacali, ove dinamiche impazzite e assolutamente fuori controllo stanno malauguratamente regolando i rapporti interpersonali e lavorativi. La invitiamo, quindi, ad intervenire immediatamente e ripristinare il necessario clima lavorativo, se del caso anche ripensando il ruolo dell’attuale comandante, consapevoli della responsabilità che fa capo alla Sua attuale attività istituzionale. Se così non fosse, però, sappia che la Fp Cgil sarà costretta a ricorrere a tutti gli strumenti sindacali a propria disposizione per tutelare i propri iscritti, e non, in servizio presso quella realtà penitenziaria. Si resta in attesa di cortese urgente riscontro. Cordiali saluti
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia Penitenziaria Francesco Quinti
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