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Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma Al Direttore della Direzione Generale del Personale Alle Segreterie regionali e territoriali FP
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Prot.n. CS94/2004 del 23.04.2004 |
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria | |
Oggetto : Mobilità del personale di Polizia Penitenziaria. Interpello “permanente” per servizi di missione volontaria da sedi del Sud a quelle del Nord.-
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Egregio Presidente,
come certamente rammenterà la Fp Cgil, con la nota n. 35 del 5 marzo 2004, chiese un Suo autorevole intervento affinché sui territori interessati si applicasse integralmente, anziché interpretarlo, l’accordo sottoscritto il 5 febbraio u.s. sulla mobilità del personale appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria dalle sedi del sud a quelle del nord. In quel contesto, infatti, avevamo sostenuto la necessità di un intervento del DAP che ribadisse alle Autorità regionali e territoriali di questa Amministrazione l’obbligo di applicare correttamente l’intesa raggiunta con le OO.SS., nella quale si era stabilito che al personale di Polizia Penitenziaria inviato in servizio di missione dalle sedi del sud a quelle del nord venisse corrisposto un pasto nei giorni di servizio e, seppure non materialmente steso, perché ovviamente previsto dalla normativa vigente, due in quelli liberi ( turni smontanti e/o riposi), oltre che l’ospitalità, ove l’istituto individuato come sede di missione non fosse stato in grado di fornire un alloggio rispondente ai confort previsti, in adeguate strutture alberghiere. Spiace doverLe rappresentare che a tutt’oggi nessun riscontro è ancora pervenuto sulla questione e, anzi, se possibile, la situazione è ulteriormente peggiorata con l’emanazione della nota n. 155213-2004 da parte della Direzione Generale del Personale e della Formazione. La suddetta Direzione, infatti, pur recependo alcune sollecitazioni avanzate dalla Fp Cgil in merito, ha reso “permanente” l’accesso al servizio di missione stabilendo, però, che al suddetto personale sia corrisposto un solo pasto presso esercizi commerciali esterni, di fatto continuando ad eludere la normativa vigente sulla materia e le nostre proteste che evidenziavano un problema fonte di distorta interpretazione dell’accordo in ambito periferico. La Fp Cgil sulla questione gradirebbe conoscere, se possibile con urgenza, le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione centrale a non tenere conto delle rimostranze avanzate dal personale, rispetto alle quali sarebbe invece opportuno riflettere, a giudizio di questa O.S., per rimuovere qualsiasi ostacolo possa disincentivare il personale interessato e frapporsi al raggiungimento dell’auspicato e comune obiettivo. Confidiamo in un Suo autorevole e definitivo intervento volto a dirimere i termini della questione proposta. Cordiali saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia Penitenziaria Francesco QUINTI
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