Al Capo del Dipartimento Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Alle Segreterie regionali e territoriali Fp Cgil

 

Prot.n. 8/200

del  16.01.2004

Ai delegati ed iscritti Fp Cgil  Polizia penitenziaria

Oggetto :

Mobilità d’ufficio di n.300 unità del ruolo degli agenti/assistenti del Corpo di Polizia

Penitenziaria, con trattamento economico di cui alla legge 412/87.

                                                                                                                                                                                                                                                                          

  Egregio Presidente,

 

crediamo Le sia ampiamente nota la situazione generata dal provvedimento diramato dalla Direzione Generale del Personale in data 18 dicembre 2003 nelle sedi interessate.

 

Una decisione che la Fp Cgil ha già avuto modo di definire unilaterale e sbagliata, nella forma e nel merito, che ha provocato disagio e fortissimo malcontento tra i poliziotti penitenziari in servizio presso le sedi indicate dal provvedimento, e che ha innescato, come logica conseguenza, una escalation di iniziative di protesta sindacale non ancora concluse, sia in ambito territoriale che regionale, i cui echi certamente non potranno non averla raggiunta.

 

Si tratta di legittime manifestazioni di dissenso che stanno coinvolgendo un numero sempre maggiore di personale di Polizia penitenziaria, che registrano una forte attenzione da parte degli organi di stampa, di autorità comunali e regionali, di autorevoli esponenti politici, i quali condividono e sostengono la fondatezza delle ragioni esposte con le pubbliche proteste (già due le interrogazioni parlamentari depositate), e che testimoniano ulteriormente, se fosse ritenuto ancora necessario, quanto sia stato imprudente tentare di assoggettare a mobilità forzata quei lavoratori. 

 

Una situazione molto delicata, quindi, in continua evoluzione, che delinea i contorni di uno scontro indesiderato, almeno da parte dei lavoratori, ma inevitabile,  se nel frattempo non dovessero arrivare segnali di distensione da parte del DAP.

 

E’ forse giunto il momento di tentare, quindi, almeno a giudizio della Fp Cgil,  di mettere in disparte arbitrarie imposizioni, eventuali propositi bellicosi, caratterizzazioni personalistiche dello scontro,  e uniformare gli sforzi per ragionare serenamente su quali strade alternative sia possibile e utile percorrere nella ricerca di adeguate e durature soluzioni.

  

Ciò sarà possibile, però, solo se Lei ritenendo condivisibili le ragioni che muovono lo sforzo compiuto dalla scrivente O.S. aprirà un tavolo di confronto.

 

La Fp Cgil, al riguardo, Le offre sin d’ora la propria disponibilità a partecipare alla eventuale discussione. Sarà quella l’occasione giusta per avanzare le nostre proposte, che reputiamo praticabili e affidabili.

 

Sia chiaro, però, che fino a quando non perverranno segnali di disponibilità al dialogo da parte del DAP, la Fp Cgil continuerà a sostenere incondizionatamente le ragioni dei poliziotti penitenziari coinvolti da quel provvedimento, e lo farà con tutti gli strumenti sindacali consentiti a propria disposizione.

 

Alcune manifestazioni regionali sono state già proclamate, altre lo saranno presto.

 

Se si vuole interromperne la spirale questo è il momento opportuno, diversamente ognuno sarà libero di intraprendere la strada che riterrà più utile percorrere, e se ne assumerà le conseguenti responsabilità.

 

Cordiali saluti

 

                                                                                  p. la Fp Cgil Nazionale

                                                                                                             Polizia Penitenziaria

                                                                                                                Francesco Quinti