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Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Giovanni Tinebra
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Prot.n. CS393/2004 del 26.11.2004 |
Al Vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Emilio di Somma | |
Comitato di indirizzo Ente di Assistenza amministrazione penitenziaria.-
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Egregio Presidente,
la Fp Cgil è venuta a conoscenza dell’interpello diramato tra il personale di Polizia penitenziaria in servizio presso il DAP per reperire personale da impiegare nel nuovo bar di imminente apertura. Sulla questione non possiamo non evidenziare preliminarmente:
a) che il Comitato di indirizzo dell’Ente deve, secondo quanto previsto dal proprio statuto, limitarsi ad indicare gli obiettivi che si prefigge per il conseguimento del mandato istituzionale affidato e non anche stabilire e/o disporre per le risorse umane necessarie ad attuarlo; b) che, in tal senso, le eventuali esigenze manifestate dall’Ente devono necessariamente passare per l’Amministrazione penitenziaria, la quale deve obbligatoriamente, perché previsto dal C.C.N.L., attivare un tempestivo momento di confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori del comparto coinvolto; c) che, a prescindere da quali e quanti lavoratori riterranno di aderire all’invito rivolto, non risulta alla Fp Cgil che nell’articolo 5 della legge di riforma del Corpo di Polizia penitenziaria vi sia anche la previsione, tra i compiti istituzionali affidati, dell’impiego presso i bar dell’Amministrazione d) che, con la recente sottoscrizione dell’AQN, sia codesta Amministrazione che le OO.SS. della Polizia penitenziaria hanno stabilito, di comune accordo, di procedere entro un anno ad una ricognizione/revisione degli incarichi non istituzionali affidati a detto personale e, laddove possibile, procedere al recupero ai servizi istituzionali.
Premesso quanto sopra, considerato che tale interpello è il frutto di un pronunciamento del Comitato, fatto proprio, come mero soddisfacimento dell’esigenza prospettata, dall’Amministrazione centrale senza osservare le prerogative delle OO.SS., come detto stabilite dalla normativa vigente, la invitiamo a sospendere immediatamente l’interpello avviato e convocare un’incontro. Qualora la richiesta non fosse presa in considerazione ci vedremmo costretti ad intraprendere iniziative legali a tutela della correttezza di impiego del personale da noi rappresentato.
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia Penitenziaria Francesco QUINTI
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