Al Capo del Dipartimento A.P.  Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Al Responsabile Relazioni Sindacali

Alle Segreterie regionali e territoriali FP

 

Prot.n. CS392/200

del  25.11.2004

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria

 

Apertura nuovi istituti penitenziari di Perugia e Ancona Barcaglione.-

 

   

Egregio Presidente,

 

con nota n. 40798 del 21 ottobre 2004 codesto dipartimento ha comunicato alle OO.SS. del Comparto sicurezza l’avvio delle assunzioni per complessive 1500 unità del Corpo di Polizia penitenziaria, autorizzate dal DPR 25 agosto 2004, unitamente al piano di assegnazione predisposto sulla base delle carenze organiche registrate nel ruolo degli agenti/assistenti presso ciascuna regione, manifestando l’intenzione di procedere alla mobilità ordinaria ai sensi del P.D.G. 5 maggio 1999.

Sul tema la Fp Cgil, nel corso della riunione tenutasi lo scorso 10 novembre u.s., ha tra l’altro evidenziato al Presidente della delegazione di codesta Amministrazione:

 

a)     il forte ritardo accumulato dall’Amministrazione centrale per l’avvio del confronto con le OO.SS.;

b)      l’inopportuno comportamento assunto nell’occasione dal DAP con l’unilaterale individuazione degli incrementi da destinare sul territorio, ovvero l’inosservanza delle prerogative sindacali sull’argomento che costituisce, come previsto dal C.C.N.L., materia di informazione e contrattazione;

c)      le autonome, inconsuete modalità di rilevazione dei bisogni degli istituti penitenziari delle regioni interessate dal piano di assegnazione stabilite da alcuni PRAP senza il preventivo confronto con le OO.SS. regionali;

d)     l’inopportuna decisione assunta nell’occasione con la destinazione di personale ad alcuni nuovi istituti di prossima apertura.

 

 

Quanto sopra, nelle intenzioni, certamente per rivendicare la puntuale e non episodica osservanza delle prerogative sindacali da parte di codesta Amministrazione, troppo spesso distratta in proposito, ma anche per offrire un contributo qualificato ad una discussione che poteva, anzi doveva, porsi come obiettivo principale una valutazione più complessiva ed esaustiva della questione.

Così non è stato, purtroppo, e constatiamo con grande amarezza come l’Amministrazione abbia perso l’ennesima occasione per avviare e consolidare una modalità di relazione sindacale diversa, fondatamente costruttiva.

Premesso quanto sopra, e considerato il particolare e delicatissimo momento vissuto dall’Amministrazione penitenziaria, sembra alla Fp Cgil quantomeno fuori luogo destinare, oggi, personale per l’apertura dei nuovi istituti di Ancona Barcaglione e Perugia, perché sottraggono risorse ad altre sedi che presentano situazioni drammaticamente deficitarie e perché, con i numeri individuati dal DAP, risulta assai improbabile garantirle senza correre il rischio di compromettere la sicurezza e i diritti dei lavoratori. In particolare, poi, per quanto concerne il nuovo istituto di Perugia, risulta che:

 

1)                             la struttura non sia stata ancora completata;

2)                             le 50 unità assegnate dal DAP con il predetto piano, su un organico previsto di circa 450, tra personale maschile e femminile, non siano assolutamente sufficienti ad assicurare l’avvio delle normali attività istituzionali;

3)                             il nuovo istituto non risulta essere stato inserito tra le sedi poste ad interpello per il personale di Polizia penitenziaria anno 2003, come noto ampiamente scaduto, e ciò provocherà la lesione dei diritti e delle aspirazioni di quei poliziotti che, invece, hanno legittimamente chiesto quella sede con l’interpello anno 2004;

4)                             il vecchio carcere rimarrà aperto con, tra le altre attività istituzionali comunque assicurate, il centro clinico ancora funzionante a pieno regime.

 

In considerazione di quanto appena esposto, la Fp Cgil La invita a riconsiderare la data di apertura di quelle strutture, tenuto conto che queste, se forzatamente avviate, potrebbero davvero creare notevolissimi problemi di gestione e, soprattutto, forti contrapposizioni e contenziosi con le rappresentanze del personale.

In proposito, non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi avanzata dai soliti ben informati, che arrivano a giustificare quest’ultima urgente apertura con l’esigenza del DAP di collocarvi un direttore, oggi in servizio presso un noto istituto del nord del Paese.

La invitiamo, quindi, a valutare attentamente gli effetti indotti dalla realizzazione di quelle operazioni e disporre il loro rinvio almeno al prossimo mese di marzo, cioè quando le predette strutture saranno completate e il DAP disporrà delle altre circa 600 unità di Polizia penitenziaria, tra personale femminile e maschile, da impiegare sul territorio per fare ulteriore mobilità anche, e in maniera assolutamente proporzionata all’impegno assunto, verso quelle sedi. Se il DAP avverte l’esigenza di aprire nuovi istituti lo faccia, ma non a scapito dei lavoratori e della sicurezza.

Peraltro, siamo convinti che rimandare di soli quattro mesi l’apertura di quelle strutture non significherebbe cagionare rovina alle risorse ottenute, al contrario vuole dire creare le condizioni per ottimizzarne il funzionamento e, soprattutto, offrire a tutti gli operatori penitenziari un gesto di grande attenzione e sensibilità istituzionale.

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

Cordiali saluti                                                     

 

 p.  la Fp Cgil Nazionale

                                                                       Polizia  Penitenziaria

                                                                         Francesco QUINTI