Alle Segreterie regionali e territoriali FP

 

Prot.n. CS339/200

del  15.10.2004

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria
 

LA FP CGIL NON FIRMA IL CONTRATTO 2004-2005:

LE RAGIONI DEL NOSTRO NO!

 

                                 

 Care/i Colleghe/i,

 

certo avrete già saputo che la FP CIGL, con CISL - UIL penitenziari e forestali, OSAPP, e COISP della Polizia di Stato, hanno rifiutato di sottoscrivere l’accordo sul biennio economico 2004/2005.

        L’altro ieri, infatti, come era largamente prevedibile, la delegazione governativa presieduta dal Vice Presidente del Consiglio On. FINI e dal Ministro della Funzione Pubblica On. MAZZELLA, si è presentata al tavolo negoziale senza prospettare alcuna modifica alle inaccettabili proposte avanzate alle OO.SS. del Comparto Sicurezza fin dall’inizio della trattativa, dimostrando ancora una volta, contrariamente a quanto reiteratamente affermato in pubblico, scarsissima attenzione nei confronti delle Forze di Polizia di questo Paese.

Oggi, coloro che hanno sottoscritto l’accordo tentano invano di nascondere ai propri iscritti i miseri aumenti ottenuti, e si affannano a divulgare incrementi contrattuali inesistenti, con numeri assolutamente inesatti, finanche includendo nelle somme complessive destinate ad ogni qualifica le cifre già ottenute con l’attuazione del decreto 193/2001 sulla riparametrazione, in vigore da più di un anno e già in busta paga. Detto con una sola parola:

 

VERGOGNA

 

La FP CGIL, che non è abituata a occultare alcunché ai propri iscritti, come avrete avuto modo di appurare dai numerosi comunicati diramati, ha subito evidenziato l’inadeguatezza degli stanziamenti attribuiti alla trattativa, sin dal primo incontro, e coerentemente, in assenza delle più volte richieste somme aggiuntive, non ha firmato l’accordo proposto dal Governo.

Abbiamo sempre tentato di spingere il Governo a riconoscere agli operatori della Polizia penitenziaria trattamenti economici capaci di difendere realmente il potere d’acquisto degli stipendi e valorizzare la specificità del  difficile lavoro svolto.

 

Le ragioni del nostro NO sono note, e le ribadiamo:

 

1.     Il governo ha intenzionalmente forzato la chiusura della trattativa, senza reperire la benché minima risorsa aggiuntiva rispetto a quanto aveva offerto in partenza e, soprattutto,  dopo aver tagliato, con la legge finanziaria 2004, circa 400 milioni di euro dal precedente contratto, 890 invece che 1300: mai una cosa del genere era accaduta in passato;

 

2.     l’aumento mensile di circa 46 euro lordi pro-capite (circa 34 netti), per gli agenti, ottenuto nel biennio – di cui alle allegate tabelle -, dai soliti sindacati autonomi “APARTITICI, APOLITICI ecc.”, è nettamente al di sotto del tasso di inflazione reale, persino al di sotto del tasso che lo stesso Governo prevede nei suoi atti pubblici, come la trimestrale di cassa di quest’anno (2,5%). In proposito è utile sapere che il confronto con CGIL-CISL-UIL, per definire il rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici, parte da una richiesta di aumenti dell’8%, ritenuti realmente congrui a difendere il potere di acquisto dei salari, non come quello riconosciuto al Comparto Sicurezza … 3, 7%!

 

3.     l’ennesimo congelamento ottenuto, sempre dai soliti sindacati autonomi “APARTITICI, APOLITICI ecc.”, finirà per far pagare il lavoro straordinario meno dell’ora di servizio ordinario, violando qualsiasi principio di tutela del lavoro più disagiato, ed anche il congelamento di tutte le indennità, con la sola eccezione del turno festivo, determinerà un ulteriore danno agli operatori, a causa dell’inflazione che progressivamente ridurrà il valore dei trattamenti percepiti, proprio mentre aumenta il carico di lavoro richiesto alla Polizia penitenziaria in assenza di organici adeguati;

 

4.     il mancato recupero degli stanziamenti sul Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali della Polizia penitenziaria, ottenuto sempre dai soliti sindacati autonomi “APARTITICI, APOLITICI ecc.” con la sottoscrizione del contratto, comporterà ancora per due anni la perdita secca di 50 euro al mese procapite dei poliziotti penitenziari rispetto agli  appartenenti di altri Corpi di Polizia;

 

5.     la generica indicazione degli impegni che il Governo ha assunto sui versanti delle carriere, della previdenza integrativa, e sulla Polizia penitenziaria, appaiono semplici ed inaccettabili operazioni di propaganda;

 

6.     è completamente assente la previsione di una nuova politica degli alloggi  e dei buoni pasto, temi che per il personale di Polizia penitenziaria continuano ad avere grande importanza.

 

A chi non più tardi di un anno fa gridava insieme a noi all’indirizzo del Governo, per l’indebita sottrazione dei 2,5 milioni di euro perpetrata ai danni del nostro Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, nell’ambito della manifestazione nazionale svolta da tutte le OO.SS. della Polizia penitenziaria sotto il Dipartimento della Funzione Pubblica – vedere per credere la fotografia sul sito FP CGIL –, consigliamo vivamente di farsi un profondo esame di coscienza ed un bagno di umiltà, forse necessari a spiegare ai propri rappresentati e a tutti i poliziotti penitenziari che la condanna inflitta loro con la rottura dell’unità sindacale nella Polizia penitenziaria, a favore della Consulta Sicurezza (SIAP, SAPPE, SAPECOFS), ha portato un bel piatto di lenticchie, anche sul fondo, che durerà un biennio ancora!

 

COMPLIMENTI!

 

         I poliziotti penitenziari sapranno certamente chi ringraziare quando prossimamente riceveranno gli arretrati maturati, ed allora capiranno che forse è giunto il momento di farsi rappresentare da chi realmente tenta di difendere i loro stipendi e la loro dignità professionale.

         Fraterni saluti

                                                                          

 

 p. la FP CGIL Nazionale

                                                                             Polizia penitenziaria

                                                                              Francesco Quinti