Alle Segreterie Regionali FP

 

Prot.n. CS327/200

del  13.10.2004

Ai Delegati Fp Cgil Area Forze di Polizia

 

Forze di Polizia: La Fp Cgil non firma l’accordo.

Questo Contratto è il peggiore degli ultimi anni.

 

                     

 

         Care/i compagne/i

 

         Oggi si è formalmente chiusa la trattativa per il rinnovo contrattuale 2004-2005 per gli operatori del Comparto Sicurezza con la definitiva sottoscrizione (ad eccezione di Cgil, Cisl e Uil) dell’accordo.

 

         Questo  è il peggiore dei contratti possibili perché:

 

·        non recupera, neanche in minima parte, il potere d’acquisto dei salari per gli anni 2002-2003

·        accetta l’indicazione del Governo sull’inflazione programmata per gli anni 2004-2005 (si chiude ad ottobre un contratto con un’irrealizzabile inflazione programmata al 1,7% per il 2004)

·        gli aumenti che ne scaturiranno saranno fra i più bassi degli ultimi dieci anni ( rispetto all’ultimo biennio economico 2002-2003 il 40% di risorse in meno)

·        il 4,70 % di aumento di questo contratto è quasi la metà di quello che si rivendica per il pubblico impiego

·        attraverso la riduzione del valore orario, il lavoro straordinario, completamente espletato in attività operative ed istituzionali, è retribuito meno del lavoro ordinario

·        anche a causa della scarsità dei fondi a disposizione aumenta la forbice retributiva fra gli agenti e gli alti vertici ( chi già prende poco prenderà ancora meno)

·        sancisce una sperequazione economica fra Corpi di Polizia in totale sfregio dei principi istitutivi del Comparto Sicurezza ( rimane la gravissima differenza stipendiale di 50 euro al mese fra un operatore della Polizia di Stato o un Carabiniere e il suo collega della Polizia penitenziaria o del Corpo Forestale dello Stato)

 

 

 

 

Questo contratto, insomma, si risolve in aumenti medi mensili pro capite di circa 50 euro, dai 47 destinati agli agenti ai 66 dei Commissari, ed è profondamente offensivo nei confronti di tutti i  lavoratori di questo delicatissimo settore ai quali, poi, verranno chiesti sforzi e sacrifici per assicurare sostenibili livelli di sicurezza interna ed internazionale.

 

Anche le dichiarazioni di impegno del Governo che dovevano servire, per alcuni,  quale giustificazione per un accordo imbarazzante hanno risentito del clima generale: curiosa quella che riguarda la previdenza complementare sulla quale il Governo si è impegnato a continuare una trattativa mai aperta e quella relativa alla promessa di un tavolo tecnico per la verifica delle problematiche emerse in sede di accordo di amministrazione per la Forestale e il Corpo della Polizia penitenziaria ( quale verifica? mancano 50 euro a mensili pro capite, punto e basta)

 

C’è poi un altro aspetto di questa gravissima vicenda e che riguarda il valore dell’autonomia ( quella vera) che le rappresentanze sindacali e militari di questo Comparto devono saper garantire e difendere e che in questa occasione hanno invece offeso.

 

La folcloristica scelta di una doppia sottoscrizione, quella elettorale di giugno e quella formale di oggi, dà il senso di un comportamento del Governo e delle sue organizzazioni sindacali Autonome lontano anni luce dai bisogni e dalle esigenze dei lavoratori in divisa ed è il segnale tangibile di quanto sia stata collaterale l’attività dei sindacati gialli; si è scelto di abdicare al ruolo di rappresentanza collettiva e si è optato per il ruolo, gentilmente offerto dal Governo, di rappresentanza politica.

 

Ci si è preoccupati molto di più di non disturbare il manovratore che dei lavoratori che si rappresentano e ciò è confermato anche da un dato assolutamente incontrovertibile: per la prima volta si chiude una trattativa con le stesse cifre con le quali si era aperta ! (bel potere contrattuale hanno dimostrato quei sindacati autonomi)

 

Oggi, in estrema sintesi, si è scritta una della pagine più buie della pur breve storia contrattuale di questo Comparto.

 

Insieme a Cisl e Uil decideremo quali risposte dare anche in termini di mobilitazione e di lotta; oggi l’obiettivo che dobbiamo responsabilmente porci è quello di mantenere viva, per i lavoratori in divisa, una speranza di evoluzione e di riscatto che questo contratto ha provato a spegnere.

 

Fraterni saluti.

                                                            

 

 p. la Fp Cgil Nazionale

                                                               Comparto Sicurezza

                                                                  Fabrizio Rossetti