Alle Segreterie regionali FP

Alle Segreterie territoriali FP

 

Prot.n. CS310/200

del  29.09.2004

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria

 

- RIORDINO DELLE CARRIERE -

 L’IPOTESI CHE SI PROSPETTA APPARE INADEGUATA E PENALIZZANTE PER TUTTI I RUOLI.

 

    

         Si è svolto ieri mattina il previsto incontro in sede tecnica sul riordino delle carriere.

         Aprendo i lavori, il Prefetto Procaccini ha informato i partecipanti circa le difficoltà incontrate, nell’ambito del confronto con le diverse Amministrazioni del Comparto Sicurezza, nel predisporre un progetto di riordino complessivo che potesse riguardare tutti i ruoli. Ha, quindi, avanzato la proposta di procedere verso un’ipotesi di legge delega che consenta solo gli interventi finanziabili con le risorse previste nella finanziaria del 2004, rinviando sostanzialmente le altre questioni ad un futuro  eventuale intervento di riforma.

         Nel confronto che si è successivamente sviluppato, la FP CGIL  ha delineato  le ragioni che impongono necessariamente la scelta di una riforma complessiva, da definire in tempi estremamente rapidi, ma che non escluda nessun ruolo. Strada obbligata, questa, a giudizio della FP CGIL, per evitare disallineamenti e scavalcamenti, interni ad ogni Amministrazione e tra le diverse Amministrazioni, inevitabili se si dovesse procedere con il metodo degli interventi parziali, dilazionati nel tempo e non legati da un unico filo conduttore.

Un progetto omogeneo, quindi, che tenti di rendere possibile un corretto rapporto tra funzioni esercitate e qualifiche rivestite, che consenta di aprire con il Governo un confronto trasparente sulle risorse necessarie per attuare il riordino e, contestualmente, garantire agli operatori che non si vuole fare solo qualche parziale aggiustamento a basso costo rinviando il grosso dei problemi.

Per questo appare non pienamente condivisibile un’ipotesi:

 

a)         che preveda solo l’unificazione dei ruoli agenti-assistenti e sovrintendenti, esigenza che la FP CGIL ha sempre avvertito e nell’occasione proposto, senza alcuna previsione per la posizione degli attuali sovrintendenti;

b)         che tradisse le aspettative di rilancio del ruolo degli Ispettori, negando, tra l’altro, più rispondenti modalità di progressione, capaci, a partire dalla riduzione delle sue qualifiche, di superare le anacronistiche soglie di sbarramento poste dall’attuale ordinamento tra la qualifica di ispettore capo e quella di ispettore superiore;

c)         che impedisse, di fatto, la valorizzazione della funzione dirigenziale svolta dagli attuali direttivi del Corpo di Polizia penitenziaria, attraverso il rinvio del processo di unificazione dei ruoli speciale e ordinario, e la loro piena contrattualizzazione.

        

La FP CGIL, quindi, nel ribadire che considera la Legge Finanziaria 2005 il banco di prova della volontà del Governo di avviare reali processi di riforma,  in assenza dei quali ha già preannunciato iniziative di mobilitazione, conferma il suo impegno per l’attuazione di un’ipotesi di riordino che sani le sperequazioni esistenti, rendendo evidenti le linee strategiche di un progetto di riqualificazione professionale dell’Amministrazione, fondato sulla tutela e la valorizzazione delle funzioni svolte.

         Fraterni saluti

                                                                                

 

     p. la FP CGIL Nazionale

                                                                                         Polizia penitenziaria

                                                                                                                Francesco Quinti