Al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli

 Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Alle Segreterie regionali e territoriali Fp Cgil

 

Prot.n. 1/200

del  07.01.2004

Ai delegati ed iscritti Fp Cgil  Polizia penitenziaria

Oggetto :

Mobilità d’ufficio di n.300 unità del ruolo degli agenti/assistenti del Corpo di Polizia

               Penitenziaria, con trattamento economico di cui alla legge 412/87.

                               

Egregio Ministro,

 

la Direzione Generale del Personale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha recentemente disposto con la nota del 18 dicembre u.s., diretta ai Provveditorati A.P. della Regioni Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania e Abruzzo, l’invio di un contingente di 235 unità di Polizia penitenziaria in missione per mesi tre, a decorrere dal 12 gennaio 2004, presso alcune sedi penitenziarie delle regioni del nord ritenute in gravi condizioni operative a causa della nota insufficienza di personale. 

Lo ha fatto – e ciò è gravissimo - senza averne preventivamente discusso con le rappresentanze del personale di Polizia penitenziaria, nella convinzione che le regioni e gli istituti destinatari del prelievo fossero in grado di sostenerne il peso senza palesare alcuna difficoltà sul piano dell’efficienza e della sicurezza, interna ed esterna.

Un proposito arbitrario e realizzato male, a giudizio della Fp Cgil, che non risolve i gravissimi problemi manifestati dagli istituti penitenziari del settentrione, ampiamente denunciati da questa O.S., che non prevede volontarietà ma imposizione generalizzata, che colpisce ancora una volta una categoria di lavoratori già considerevolmente insoddisfatta e demotivata per il trattamento ricevuto dal Governo fino ad oggi, come, da ultimo, in occasione della distribuzione dei fondi  destinati al recupero del differenziale inflativo relativo al biennio 2000/2001 (- 50 euro mensili pro capite), e per questo presumibilmente destinato a fallire.

  

In particolare, secondo questa  O.S., la Direzione Generale del Personale ha sbagliato:

 

a)      ad eludere volontariamente il confronto con le OO.SS. sul tema;

b)      a caratterizzare la propria attività di direzione nel tentativo di imporre ai lavoratori, e alle loro rappresentanze, una scelta impropria che verosimilmente produrrà solo deleterie conseguenze;

c)      a ritenere di aver esaustivamente corrisposto alle esigenze delle sedi penitenziarie del nord del Paese con l’invio di soli 300 poliziotti penitenziari, compresi i 65 prossimamente trasferiti;    

d)      ad impostare il ragionamento sui presunti esuberi di personale tenendo conto unicamente del D.M. 8 febbraio 2001, palesemente inadeguato e non rispondente alla realtà;

e)      a non tenere nella opportuna considerazione il risultato ottenuto con l’interpello a tema diramato recentemente in occasione dei trasferimenti richiesti su base volontaria.

 

            La Fp Cgil si è sempre dichiaratamente opposta alla mobilità selvaggia, a maggior ragione oggi che intravede nell’attività istituzionale proposta insensibilità ed inconsistenza progettuale.

Prendiamo atto che è in corso un’inaccettabile tentativo di far pagare ai poliziotti penitenziari responsabilità di gestione non proprie che deve essere respinto al mittente con forza.

La Fp Cgil quindi preannuncia, se il provvedimento in questione non dovesse essere prontamente ritirato, l’adozione di tutte le forme di lotta e mobilitazione consentite a tutela degli interessi dei propri iscritti nelle sedi e nelle regioni interessate dal provvedimento disposto.

            Nei prossimi giorni sarà cura di questa O.S. rendere note le iniziative pubbliche proposte a sostegno della vertenza.

           

 

                                                                                  p. la Fp Cgil Nazionale

                                                                                                             Polizia Penitenziaria

                                                                                                                Francesco Quinti